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Elezioni Regionali 2015: Liguria a Toti, Zaia travolgente, De Luca la spunta in Campania

Oltre 20 milioni di italiani chiamati alle urne: si è votato in sette regioni e 742 comuni, 17 dei quali sono capoluoghi di provincia. Finisce 5 a 2 per il centrosinistra.
A cura di Redazione
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Ore 19 – Il 5-2 per le Regionali è un risultato che soddisfa il premier Matteo Renzi. Il risultato, ha detto il premier rientrando dalla visita lampo ad Herat al nostro contingente militare impegnato in Afghanistan, “è molto positivo” perché delle 7 Regioni andate al voto sono 5 quelle appannaggio del centrosinistra. “Si è passati – ha aggiunto – in un anno dal 6 a 6 ad un sonoro 10 a 2 sul centrodestra. Dopo il voto di ieri andiamo avanti, dunque, con ancora maggiore determinazione nel processo di rinnovamento del partito e di cambiamento del Paese”.

Ore 8:30 – A quasi 10 ore dalla chiusura dei seggi nessuna Regione ha ancora comunicato il dato definitivo: è questo uno dei dati più preoccupanti dell'intera tornata elettorale delle Regionali 2015. Lo spoglio risulta particolarmente lento in Campania e Puglia, regione che tra l'altro ha deciso di fare a meno del supporto del ministero dell'Interno e affidarsi al proprio servizio elettorale.

Ore 07:20 – Si amplia la distanza fra De Luca e Caldoro (al cui comitato elettorale ormai si comincia ad ammettere la sconfitta), mentre resta alta l'attesa per capire se Giovanni Toti in Liguria riuscirà a superare la soglia del 35% dei voti, che garantisce la maggioranza dei seggi in consiglio regionale. In questo caso, però, bisognerà attendere fino alla fine dello spoglio, dal momento che l'esponente forzista si attesta intorno al 34,8 percento dei voti. In Umbria, invece, è definitivo il successo della Marini, Governatrice uscente e dunque riconfermata.

Ore 06:00 – Consolidato il dato della Campania, con l'afflusso dei dati della provincia di Salerno: il vantaggio di De Luca non è più colmabile dal Governatore Caldoro. Praticamente concluso lo spoglio nelle Marche ed in Toscana: Ceriscioli e Rossi vincono a mani basse.

Ore 5:30 – Anche dal PD romano confermano: in Campania De Luca verso la vittoria. Dai dati che continuano ad affluire, si consolida infatti il suo vantaggio rispetto al Governatore uscente Caldoro.

Ore 4:00 – De Luca avanti anche nei dati reali. Comincia ad "allinearsi" alle proiezioni il dato che arriva in tempo reale dal ministero dell'interno: De Luca (che intanto ha chiuso il suo comitato elettorale a Napoli rinviando tutto alla mattinata) è avanti rispetto al Governatore uscente Stefano Caldoro, seppur di poche migliaia di voti.

Ore 3.27 – Il punto a metà nottata: le elezioni regionali hanno consegnato sino ad ora alcuni esiti certi, e a loro modo sorprendenti. Il Pd vince, come previsto, nelle Marche, in Puglia e, dopo lo spavento iniziale, si avvia al successo anche in Umbria. Il successo arriva anche in Toscana, mentre in Veneto è pesantissima la vittoria di Zaia, che doppia la Moretti. Resta incerta la situazione campana, visto che, dopo l'impressione iniziale di una vittoria pressoché certa di De Luca, i primi dati ufficiali, giunti con maggior lentezza, lascerebbero qualche dubbio. La Liguria invece, resta la nota amara già certa per il Partito Democratico, visto che la spaccatura nel centrosinistra ha fatto sì che la candidata del Pd Paita sia arrivata solo seconda rispetto a Giovanni Toti di Forza Italia, il quale di fatto vince grazie all'appoggio della Lega. Il partito di Matteo Salvini è la sorpresa (attesa) di queste elezioni, il più votato a destra. Ma può esultare anche il Movimento 5 Stelle, che ha confermato di essere la seconda forza politica del paese, addirittura il più votato in Campania.

Ore 3.16 – Il risultato dell'Umbria comincia a prendere forma, una forma che sorride al Pd, visto che, dopo la paura, Catiuscia Marini sarebbe in testa in Umbria con il 42,1% mentre il candidato del centrodestra Claudio Ricci resterebbe fermo al 38,4%. E' questo quanto emerso negli ultimi minuti dalla sesta proiezione dell'Istituto Piepoli per la Rai.

Ore 3.00 – Toti si comporta ormai da governatore: "La Lega mi ha fatto vincere le elezioni, è la dimostrazione che se il centrodestra è unito più vincere. Abbiamo vinto le elezioni, tutti insieme. Io il derby nel centrodestra lo trovo poco appassionante, quello che trovo appassionante è il derby col centrosinistra, che stasera abbiamo vinto". La Paita, invece, attacca duramente Pastorino, che giudica "responsabile" della sconfitta dal PD e della "vittoria della destra".

Ore 2.45 – Renzi e Orfini, nel frattempo, ammazzano l'attesa dei risultati elettorali giocando alla Playstation.

Ore 2.26 – Un dato rilevante che emerge è il peso che la Lega Nord ha avuto sul risultato che si sta profilando in Liguria, così come in Umbria dove resta un'incertezza enorme riguardo l'esito. Il partito guidato da Matteo Salvini ha infatti un peso predominante su quanto sta accadendo, sia per quel che riguarda la probabile vittoria di Toti, che per la contesa nella regione umbra, oltre che in Toscana e nelle Marche: la Lega Nord è infatti il partito di destra più votato. In questa immagine, riferita alla Liguria, si può comprendere quale sarebbe stato il risultato di Toti senza la Lega.

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Ore 1.44 – La situazione dell'Umbria, secondo le proiezioni di Masia al 25% del campione, continua ad essere la più incerta in assoluto. La candidata del Pd Marini è infatti in vantaggio di un solo 0.10% rispetto al candidato Ricci, del centrodestra. Nel frattempo, Alessandra Moretti pubblica un post su Facebook che sembra già un ringraziamento e l'ammissione di una sconfitta, visto anche il risultato schiacciante di Zaia, he l'ha di fatto doppiata. Quello del Veneto, per quanto prevedibile, è un esito decisamente inaspettato per le due dimensioni.

Ore 1.28 – Altri dati interessanti emergono dalle proiezioni di Piepoli. Fanno riferimento ai risultati dei singoli partiti e registrano una netta inversione di tendenza rispetto alle elezioni europee dello scorso anno. Il Pd rimane in testa col 22,6%; secondo partito il Movimento 5 Stelle al 19,6%. Poi Lega Nord al 12,9%. Quarto partito Forza Italia al 10,3%, Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale invece al 3,9%. Sono numeri importanti perché determinano l'attestarsi del M5s, così come il peso complessivo della Lega di Matteo Salvini e dà anche un'idea plastica di quello che sarebbe il centrodestra se la compagine accorpasse Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia.

Ore 1.03 – Michele Emiliano, praticamente certo del suo successo elettorale in Puglia, lancia un messaggio abbastanza chiaro a Matteo Renzi, confermando le impressioni di chi crede l'ex sindaco di Bari incarni un'altra faccia possibile del Pd, ovvero quella che cerca un punto di incontro con il Movimento 5 Stelle. In un discorso di ringraziamento Emiliano ha affermato: "La distanza dal centrodestra è netta, più di dieci punti percentuali anche prendendo in considerazione i candidati di destra sommati. Pare ci sia anche un buon risultato, da parte nostra auspicato, dei 5 Stelle".

Ore 00.51 – Si sta consolidando sempre più la sensazione che gli exit poll iniziali avessero consegnato, in merito alla Liguria, un risultato parzialmente errato: per quanto Toti paia restare in testa, il risultato della Paita, Partito Democratico, si aggira attorno al 30% e la vede seconda alle spalle di Toti, davanti alla candidata Salvatore, che segue al 25% circa.

Ore 00.36 – Le proiezioni di Masia a La7 sembrano andare leggermente in controtendenza rispetto a quanto si stia profilando negli ultimi minuti. Secondo EMG infatti, la candidata del Partito Democratico Marini sarebbe in vantaggio su Ricci.

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Ore 00.30 – Riepilogo proiezioni Elezioni Regionali 2015:

Marche, Ceriscioli 39%, Maggi 24,8%, Acquaroli 16 %, Spacca al 15%, Mentrasti al 4%

Puglia, Emiliano 44%, Laricchia 20%, Schittulli 17%, Poli Bortone 14%;

Campania, De Luca 42,2%, Caldoro 35%, Ciarambino 20,1%, Vozza 1,7, Esposito 1%

Umbria, Ricci 41,5%, Marini 40,1%, Liberati 14,8%

Veneto Zaia 44,7%, Moretti 28,7% Tosi 13,3%

Liguria Toti 31,4%, Paita 30,8%, Salvatore 23,4%, Pastorino 9%, Musso 2%

Toscana Rossi 47,1%, Borghi 18,7%, Giannarelli 16,5%, Mugnai 9,9%, Fattori 5%

Ore 00.09 – Proiezioni aggiornate, con un maggiore campione di rilevazione, confermano l'inerzia dei dati precedenti: In Veneto Zaia al 45,2%, Moretti al 25,6%, Tosi al 13,9%, con un campione del 10%. Anche in Umbria il risultato sarebbe al momento clamoroso, con Ricci del centrodestra al 41,5%, Marini al 40%, Liberati al 14,5%. Il campione è dell'8,4%. La Liguria, invece, sembra sempre più vicina ad essere governata da Toti, per quanto il campione resti basso: il candidato di Forza Italia è al 31,3%, Paita al 30,4%, Salvatore al 23,9%, Pastorino al 10%.

Ore 23,53 – Masia conferma la tendenza dei primi dati forniti, corroborando la possibilità che Tosi possa essere il prossimo governatore della Liguria. Inoltre, per gli exit poll di La7, la forbice tra De Luca e Caldoro si amplierebbe ulteriormente.

Ore 23.43 – L'Istituto Piepoli rende note le prime proiezioni per quel che riguardano il Veneto, la Toscana, la Campania e le Marche. Nella prima regione la distanza tra Zaia e la Moretti sarebbe piuttosto consistente. Il governatore uscente si attesta al 44,7 % e segue Alessandra Moretti del Pd con il 28,7%. Flavio Tosi con la sua lista civica sarebbe al 13,3 %. In Toscana il successo di Rossi parrebbe scontato: Rossi del Pd al 47,1%, Borghi al 18,7%, Ginnarelli al 16,5% e Mugnai al 9.9%. In Campania De Luca sarebbe al 43,3%, Caldoro al 35,6%, Ciarambino 18,6%. La Puglia, ancora, vede Emiliano al 44,5%, Laricchia al 20%, Schittulli al 17% e Poli Bortone al 14%. Ancora, nelle Marche, Cerisioli al 39%, Maggi al 24,8%, Acquaroli 16% e Spacca al 15%. La copertura, al momento, oscilla tra il 2 e il 6 % del campione.

Ore 23.40 – La regina dell'astensionismo sembra essere la Campania. Nella regione dove De Luca sembra in vantaggio, almeno a detta degli exit poll, lo scarto di affluenza rispetto alle elezioni di 5 anni fa è del 12% circa.

Ore 23.32 – Cofferati, sempre in diretta da Mentana, fa chiaramente capire come la Liguria, in caso di vittoria del Movimento 5 Stelle, potrebbe prendere forma un laboratorio politico che possa prevedere la collaborazione tra i grillini e il candidato da lui sponsorizzato, Pastorino.

Affluenza Elezioni regionali 2015: alla chiusura ha votato il 52,38%

I dati dell'affluenza alle urne sono pressoché avvilenti, visto che rispetto ad un precedente del 63,11%, si è recata alle urne poco più della metà degli aventi diritto, esattamente il 52,38%. Il calo è dunque netto, più del 10% in meno rispetto all'ultimo precedente. Che questo abbassamento della soglia possa pesare sui risultati finali, è cosa abbastanza prevedibile e, fino ad ora, i primi exit poll sembrano confermarlo.

Ore 23.19 – Parla la Salvatore, secondo gli exit poll in un probabile "ballottaggio" con Toti per la carica di governatore: "Sono solo exit poll, attendiamo risultati reali. Contestiamo la scelta di aver organizzato le elezione durante un ponte così lungo, scoraggia gli elettori. Beppe Grillo aspetterà con noi i risultati, è molto emozionato".

Ore 23.06 – Parla Cofferati, colui che di fatto ha spaccato il consenso del Pd in Liguria, proponendo la candidatura di Pastorino. L'ex sindaco di Bologna non si sente responsabile di alcuna colpa, sostenendo che il partito che anni fa ha contribuito a fondare si sia rifiutato di affrontare argomentazioni essenziali. Cofferati prosegue: "Non ho favorito il centrodestra".

Ore 22.59 – Masia, da Mentana, annuncia gli esiti dei primi exit poll: in Campania Vincenzo De Luca è in vantaggio con 35,5%/39,5%, segue Caldoro con il 33,5%/37,5%, ancora Ciarambino con una percentuale che va dal 21% al 25%. Ancor più sorprendente il dato della Liguria, dove Giovanni Toti sarebbe clamorosamente in vantaggio con una percentuale che va dal 28% al 32%, davanti a Salvatore del M5s con il 25%-29% e, lontana la Paita, del partito Democratico, con una percentuale che va dal 21,5% al 25,5%. Subito dopo Pastorino con una percentuale tra l'11 e il 15%.

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Ore 22.56 – In linea di massima, si può dire che Marche, Puglia, Toscana e Umbria siano le regioni meno in bilico in merito ai pronostici. Il Pd dovrebbe, il condizionale è d'obbligo, riuscire a piazzare il proprio candidato in qualità di governatore. La Campania e la Liguria sono i due veri campi di battaglia, i cui risultati potrebbero stravolgere completamente la percezione di questa tornata elettorale.

Ore 22.42 – Lo spettro di questa tornata delle Regionali è certamente quello dell'affluenza. Se i dati si dovessero confermare bassi come la tendenza delle 19 tenderebbe a confermare, le conseguenze sui risultati potrebbero rivelarsi tutt'altro che irrisorie (e non solo per il senso di partecipazione democratica).

Ore 22.25 – Inevitabilmente, l'esito delle Regionali non potrebbe che comportare conseguenze sulla situazione politica nazionale. Matteo Renzi parte da un risultato minimo da ottenere, ovvero un 6-1. Potenzialmente il premier potrebbe aver messo in conto la sconfitta in Veneto, ma il suo esecutivo farebbe fatica a digerire la sconfitta in un'altra delle regioni in ballo (ad esempio la Liguria, dove il centro destra si gioca il tutto per tutto). D'altra parte, il Movimento 5 Stelle di Grillo si potrebbe ritenere soddisfatto nel caso in cui dovesse riuscire a confermare il risultato dello scorso anno alle elezioni europee, ovvero essere la seconda forza politica nazionale. Salvini certamente avrebbe una delusione in caso di sconfitta in Veneto e c'è da capire quale sarà il peso della Lega Nord in quelle regioni in cui ha stretto alleanza con Forza Italia.

Ore 21: 30 – Continuano le operazioni di voto anche se, considerato il dato parziale, appare chiaro che l'affluenza sia destinata a calare ancora rispetto alla scorsa tornata delle Regionali (resta da capire quale sarà il confronto rispetto alle recenti elezioni europee). intanto ricordiamo che, alla chiusura dei seggi, sarà La7 a mandare in onda gli exit poll, mentre sia Sky che RaiNews forniranno le proiezioni e i dati in tempo reale dal ministero dell'Interno.

Affluenza Elezioni Regionali 2015: alle 19 ha votato meno del 40%

Ore 20:45 – Dati definitivi sull'affluenza alle urne alle 19: VENETO 43,1% (rispetto al 37,3% della scorsa elezione) a Venezia 46,4% – LIGURIA: 39,5% (34,6%) Genova 41,6% – TOSCANA: 35,5% (33,2%) Firenze 37,1% – MARCHE: 34,2% (32,4%) Ancona 34,9% – UMBRIA 39,1% (35,5%) Perugia 42,9% – CAMPANIA 35,9% (29.4%) Napoli 30,6% – PUGLIA 32,9% (30,3%) Bari 33,1%.

Ore 20:10 – L'affluenza alle urne si attesta intorno al 38%, anche se il dato non è ancora definitivo. Secondo il Viminale, dunque, la maggiore affluenza alle urne si registrerebbe in Veneto, mentre la più bassa in Puglia, dove si sarebbe superato a stento il 30%.

Ore 19:20 – Alle 19 l'affluenza è sotto la soglia del 40%: lo comunica il Viminale. Nel dettaglio, l'affluenza in Veneto è del 42,63%, in Liguria del 39,5%, in Umbria del 34,8% e in Campania del 35,2%. Per le altre Regioni si attendono i dati, considerando che il servizio è gestito dagli uffici elettorali regionali e non da quelli del ministero dell'Interno. Le prime indicazioni parlano di un 35,3% per la Toscana, di un 30,9% per la Puglia e di un 34,2% per le Marche.

Ore 18:30 – Exit poll e proiezioni sulle Regionali 2015 saranno diffusi durante gli speciali elettorali delle reti televisive nazionali. Gli exit poll saranno realizzati dall'istituto Emg per la maratona elettorale de La7, mentre le proiezioni arriveranno intorno alla mezzanotte anche su RaiNews e SkyTg24.

Affluenza Elezioni Regionali in aumento alle 12

Ore 14.30 – Alle 12 affluenza in crescita al 15,7%. Secondo i dati del Viminale, alle 12 a queste elezioni regionali 2015 hanno votato il 15,7% degli elettori. Si tratta di un dato che segnala un aumento del 5% rispetto alle elezioni di cinque anni fa, ma in quel caso si votata anche il lunedì mentre in questa tornata elettorale i seggi resteranno aperti solo oggi fino alle 23. Nel confronto con le elezioni europee del 2014 invece il dato risulta in flessione, con l'eccezione della Campania. Nel dettaglio l'affluenza regione per regione vede il Veneto al 17.8%, la Liguria al 16.8%, la Toscana al 14.6%, le Marche al 13,4%, l'Umbria al 15.4%, la Campania al 13.9%, la Puglia al 13.3%. Per quanto riguarda le comunali invece complessivamente l'affluenza rilevata si attesta al 20,4% e riguarda i dati del 50% dei Comuni sul totale di 512 perché non si tiene conto delle consultazioni in corso in Friuli Venezia Giulia e Sicilia.

Ore 13.20 – Alle ore 12 in Liguria ha votato il 16,8% degli aventi diritto. In Umbria il dato è del 15,4%, in Toscana il 14,65%, nelle Marche il 13,4%. A livello generale l'affluenza si dovrebbe attestare intorno al 14,65%, anche se mancano ancora molti dati da Campania, Puglia e veneto.

Ore 13.15 – Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha appena votato alla sezione numero 3 alla scuola De Amicis a Pontassieve (Firenze). Accompagnato dalla moglie Agnese, il premier è arrivato intorno alle 12 e dopo aver salutato tutti gli scrutatori e il presidente del seggio, ha presentato il documento e la scheda elettorale e subito dopo l'ha depositato nell'urna.

Siparietto per il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, che appena entrato nel seggio elettorale di Sant'Ilario, scherzando ha detto alla moglie: "Sai come votare? Ti ho spiegato tutto". La signora ha risposto: "Sì, sì. Certo che lo so". Il comico a quel punto ha scherzato con il presidente di seggio chiedendo di poterla filmare con il telefonino per verificare "cosa combina". Il presidente ha sorriso e ha detto "Sa benissimo che non è possibile".

Regionali 2015: oltre 22 milioni di italiani al voto

UPDATE – Malgrado sia in vigore da ieri il silenzio elettorale il segretario della Lega continua con la sua propaganda. Da stamattina si susseguono ora dopo ora i post sul profilo facebook di Matteo Salvini. Nel suo mirino come al solito i rom, gli immigrati e le persone che negli ultimi mesi l'hanno contestato in tutta Italia. Ogni post si conclude con l'ormai noto "tormentone" – Ruspa – e un numero telefonico da chiamare, quello della Lega Nord, che fornisce informazioni sui candidati a cui affidare le preferenze regione per regione.

Sono circa 23 milioni gli italiani chiamati al voto per le elezioni regionali ed amministrative: da stamattina alle 7 sono aperti seggi, che chiuderanno questa sera alle 23. I cittadini sono chiamati al rinnovo di sette consigli regionali in Toscana, Veneto, Marche, Umbria, Liguria, Campania e Puglia. Nella tornata elettorale, tuttavia, sono coinvolti anche 742 comuni: 512 si trovano nelle regioni ordinarie, 10 in Friuli Venezia Giulia, 167 in Sardegna e 53 in Sicilia.Particolare interesse destano 17 città capoluogo di provincia, in particolare Venezia, Rovigo, Lecco, Mantova, Arezzo, Fermo, Macerata, Chieti, Andria, Trani, Matera, Vibo Valentia, Agrigento, Enna, Sanluri, Nuoro e Tempio Pausania.

Gli scrutini prenderanno il via al termine delle operazioni di voto e dopo l'accertamento del numero degli elettori. Qualora si dovessero svolgere elezioni regionali e comunali, lo spoglio di queste ultime inizierà a partire dalle 14 di domani. Il voto, nelle regioni a statuto ordinario, interessa 18.976.354 elettori, di cui 9.156.839 di sesso maschile e 9.819.515 di sesso femminile. Nelle elezioni che riguadano i 679 comuni di regioni a statuto ordinario più la Sardegna (per la quale l'organizzazione è a cura del Ministero dell'Interno) le operazioni di voto coinvolgono 4.487.862 elettori, di cui 2.176.660 uomini e 2.311.202 donne. Prendendo in considerazione una volta sola gli enti interessati contemporaneamente a più tipi di consultazioni, precisa il Ministero degli Interni, il numero complessivo di elettori sarà di 21.859.325, di cui 10.562.137 maschi e 11.297.188 femmine, mentre il numero complessivo delle sezioni sarà di 26.398.

La vigilia del voto è stata caratterizzata da non poche polemiche: malgrado il silenzio elettorale, infatti, non sono mancate le esternazioni dei due leader più attesi. Renzi ha rimarcato che il voto alle elezioni regionali non avrà conseguenze per il governo nazionale, mentre Salvini non si è fatto mancare il quotidiano post contro l'immigrazione: "Altri 4.243 clandestini in arrivo in Italia. Altri morti, altri scafisti soddisfatti, altri milioni per le cooperative. Chi non vota è complice dell'invasione in corso".

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