Grande equilibrio e giochi ancora apertissimi alle elezioni provinciali di Mantova: al primo turno infatti, sono solo 1400 circa i voti che separano i due principali contendenti. Si tratta nello specifico di Alessandro Pastacci, sostenuto nella sua campagna da Partito Democratico, Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà ed una lista civica, nonchè di Gianni Fava, nome su cui hanno scelto di puntare il Popolo della Libertà, la Lega Nord ed i Popolari di Italia Domani. Ebbene, in testa chiude, dopo un duello "sul filo del rasoio" l'esponente del centrosinistra, con il 41,8% dei consensi contro il 41,1% del rivale.
Sarà quindi necessario il turno supplementare di ballottaggio (così come avverrà in altri casi delle provinciali 2011), con i cittadini che saranno nuovamente chiamati alle urne domenica 29 maggio per un duello il cui esito appare quantomai incerto. Decisivi potrebbero infatti risultare i consensi ottenuti dagli altri candidati, come ad esempio Pietro Mercazzan, candidato dell'Unione di Centro che con il suo 5% potrebbe essere il vero ago della bilancia.
Da non sottovalutare anche il bacino elettorale "a sinistra" dello schieramento politico, con il 3% di elettori che ha premiato Grassi che potrebbe convergere su Pastacci e far si che "Mantova resti nelle mani del centrosinistra", come auspicato da dirigenti nazionali del Partito Democratico a risultato appena acquisito.