Elezioni politiche2013: Il flop dei sondaggi
Mentre si discute ancora su chi abbia vinto e chi perso in queste elezioni politiche 2013 un dato appare certo, il nuovo flop dei sondaggi elettorali che nel corso della giornata sono stati smentiti categoricamente dai risultati che man mano arrivavano dal Viminale. Un peso non di poco conto sulla debacle dei vari Instant poll ma anche delle prime proiezioni l'ha avuto lo straordinario successo del Movimento cinque Stelle, atteso alla vigilia ma non in queste proporzioni. Il problema principale di queste rilevazioni demoscopiche infatti è stato proprio quello di non riuscire ad intercettare il voto dei grillini né alla vigila né durante il voto e che invece è risultato determinante per gli equilibri in campo. Così si è arrivati a lunedì pomeriggio con gli instant poll delle elezioni politiche per il Senato che davano il centrosinistra nettamente avanti al centrodestra e il M5S relegato ad un 17-19 per cento delle preferenze.
Risultati immediatamente smentiti dai primi dati del Viminale che davano il M5S ben più in alto. Su quei dati sono state effettuate le prime proiezioni dei vari istituti che però differivano dai primi risultati del Viminale. Così da Piepoli per la Rai a Tecné per Sky tg24 tutti hanno ribaltato a metà pomeriggio i primi numeri che erano stati forniti dando il centrodestra in vantaggio nonostante i dati del Viminale dicessero il contrario. Unica eccezione Ipr per Mediaset che ha evitato gli instant poll dando solo le prime proiezioni ma che comunque non hanno centrato il divario finale tra le due coalizioni principali. Le distanze nel corso del pomeriggio sono state sostanzialmente confermate dalle rilevazioni effettuate da tutti gli istituti e che si sono succedute di mezz'ora in mezz'ora. Intorno alle 19 però si verifica il controsorpasso con il centrosinistra che balza in testa nelle proiezioni che si conformano ai dati provvisori del Viminale. Con l'approssimarsi della conclusione degli scrutini però la distanza tra i due schieramenti si è assottigliata sempre di più con il finale che dà un divario di appena lo 0.4% alla Camera.