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Elezioni regionali 2024

Elezioni Liguria 2024, i risultati definitivi e i voti per partito: Bucci vince su Orlando, il Pd arriva primo

Si sono concluse le elezioni Regionali in Liguria. Il candidato del centrodestra Marco Bucci ha vinto con poco più di 8mila voti contro il dem Andrea Orlando. Tra i due è stato testa a testa, ma a Genova il candidato del campo largo ha superato il sindaco del capoluogo. Tra i partiti invece, il Pd è arrivato primo al 28% mentre il M5s è crollato, al 4,6%.
A cura di Giulia Casula
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Si sono concluse le elezioni Regionali in Liguria, che hanno visto la vittoria di Marco Bucci, eletto Presidente. In linea con i primi exit poll, il candidato del centrodestra ha vinto con il 48,8% contro l'avversario del campolargo, Andrea Orlando, che si è fermato al 47,3%.

Dopo la chiusura dei seggi alle 15, tra i due è stato testa a testa fino a tarda serata, quando il sindaco di Genova ha allungato sul dem sconfiggendolo per una manciata di voti. Lo scarto tra i due infatti, è stato di poco più di ottomila voti. Dietro hanno seguito, a distanza, tutti gli altri candidati: Nicola Morra si è fermato allo 0,9%, così pure Nicola Rollando e Francesco Toscano, mentre sia Maria Antonietta Cella che Davide Felice e Alessandro Rosson, non hanno superato lo 0,4%.

A premiare Orlando invece, sono stati gli elettori di Genova, dove il dem ha superato il sindaco di parecchi punti. Nella circoscrizione, che comprende tutti i Comuni del genovese, il distacco è stato di 7mila voti, ma nel capoluogo il candidato del centrosinistra ha raccolto oltre 18mila preferenze in più rispetto a Bucci.

L'affluenza invece, è stata la più bassa di sempre. Complice anche il maltempo che nelle ore precedenti ha colpito alcune aree della Liguria, il dato definitivo rivela che appena il 46% degli elettori si è recato a votare, contro il 53% della tornata del 2020.

I voti per partito: il Pd arriva primo, crolla il M5s

Le elezioni liguri hanno premiato il centrodestra, ma in termini di preferenze la partita si è conclusa con un risultato soddisfacente per il Partito democratico, arrivato primo, al 28,4%. Non si può dire la stessa cosa per il Movimento 5 Stelle, crollato al 4,6%, circa la metà in meno dei voti raccolti alle europee, da cui il partito era già uscito pesantemente sconfitto.

Regge bene invece, Alleanza Verdi-Sinistra, che ha raccolto il 6,2%, mantenendosi stabile sulle percentuali raggiunte a giugno.

Meno entusiasmante il risultato dei partiti di maggioranza, specie per Fratelli d'Italia, fermatosi al 15%. La Lega grossomodo ha confermato le stesse posizioni nazionali, attestandosi all'8,5%, davanti a Forza Italia all'8%.

Ad influenzare le percentuali di voto, la presenza delle liste civiche, che hanno riscosso maggior successo. "Bucci Presidente vince Liguria" infatti, è arrivata al 9,5%, mentre "Orgoglio Liguria Bucci Presidente" e "Bucci Libertas Udc", hanno raccolto rispettivamente il 5,7% e l'1,3%. Deludente invece, l'esordio di Bandecchi nella coalizione del centrodestra ligure con Alternativa popolare rimasta allo 0,3%.

Le reazioni dei partiti ai risultati delle regionali in Liguria

La vittoria di Bucci, che ora si prepara a lasciare il Municipio di Genova per entrare nel palazzo della Regione, è stata accolta con entusiasmo dai leader del centrodestra. Giorgia Meloni, che si è congratulata con il vincitore, ha osservato che "ancora una volta, il centrodestra unito ha saputo rispondere alle aspettative dei cittadini, che confermano la loro fiducia nelle nostre politiche e nella concretezza dei nostri progetti".

Per il vicepremier Antonio Tajani "i liguri hanno scelto di andare avanti: si è chiusa la stagione Toti e si apre la stagione Bucci che sarà molto utile per i liguri". Alla fine infatti, l'inchiesta giudiziaria sull'ex governatore Giovanni Toti,  che ha portato la Liguria al voto anticipato, non ha pesato sull'esito delle elezioni per il centrodestra.

Anche Matteo Salvini ha espresso soddisfazione per com'è andata. "Non è un voto nazionale, ma regionale. Qualcuno ha provato a trasformarlo in un attacco al governo, gli è andata male", ha detto il leader della Lega.

Nel centrosinistra invece, la segretaria Elly Schlein si è detta contenta per i risultati del suo partito: "Abbiamo vinto a Genova e questo ci dà speranza per il futuro della città. Il Pd ha dato il massimo". Ma non ha nascosto il rammarico per la mancata occasione. "Scontiamo anche le difficoltà degli altri e speriamo che questo risultato faccia riflettere tutte le forze alternative alla destra come fa riflettere noi, che non abbiamo mai speso un minuto in polemiche o competizioni con le altre opposizioni, perché il nostro avversario è questa destra che vogliamo battere", ha aggiunto con riferimento agli scontri tra M5s e Italia viva che hanno finito per penalizzare il campo largo.

Anche Giuseppe Conte è intervenuto per attestare il tracollo del Movimento 5 stelle: "Non ci nascondiamo dietro un dito: un risultato deludente, al di sotto delle aspettative. Una responsabilità che ci conferma l’assoluta necessità di rifondare il Movimento". Ma per il leader pentastellato l'asse con i renziani resta fuori discussione. "A fronte di tutto questo non ci turbano le uscite di chi, in questi minuti, prova a ridurre la politica a una fredda questione di numeri. Lascino da parte le calcolatrici: ipotizzare fantasiose alleanze con Renzi e i suoi epigoni avrebbe solo fatto perdere ancor più voti al M5S e quindi alla coalizione, a chi voleva dare una scossa a tutta la Liguria", ha detto.

Immediata la risposta piccata del leader di Italia viva: "Oggi ha perso soprattutto chi concepisce la politica come uno scontro personale, come un insieme di antipatie e vendetta. Ha perso chi mette i veti. Ha perso chi non si preoccupa di vincere ma vuole solo escludere e odiare. Ha perso Giuseppe Conte, certo, e tutti quelli che con lui hanno alzato veti contro Italia Viva. Solo le mie preferenze personali delle Europee sarebbero bastate a cambiare l'esito della sfida, solo quelle. Aver messo un veto sulla comunità di Italia Viva ha portato il centrosinistra alla sconfitta", ha detto Renzi.

Indubbiamente, le frizioni tra i partiti del campo progressista non hanno giovato alla corsa elettorale di Andrea Orlando, che ieri sera, dopo essersi congratulato con Bucci, ha invitato i partiti di sinistra ad avviare una riflessione a livello nazionale. "Se vogliamo essere competitivi non possiamo fare la discussione che abbiamo fatto in Liguria. Lo dico essendo stati un po' una cavia", ha detto.

E sulla questione è risultato d'accordo persino il governatore neoeletto. "Se fossi Andrea Orlando dopo il veto di Conte e lo strappo di Grillo prenderei i miei cari amici e gli farei un mazzo così", ha detto Bucci in conferenza stampa dopo la vittoria. "Ma non voglio fare il suo lavoro. Se le persone in una coalizione si permettono di comportarsi così  non ci siamo. I panni si lavano in casa. Certamente, se fossero stati con me o andavo via io o andava via la coalizione", ha concluso.

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