Paolo Romano, l'ex presidente del Consiglio regionale della Campania, agli arresti domiciliari dal 20 maggio scorso con l'accusa di concussione nell'ambito dell'inchiesta della procura di Santa Maria Capua Vetere sull'Asl di Caserta, nella Circoscrizione Sud – pur non eletto a Strasburgo – è comunque stato generosamente votato da 11mila persone (11.885 per la precisione) nella lista del Ncd, il Nuovo Centro Destra guidato dal ministro dell'Interno Angelino Alfano e dall'ex leader Udc Pier Ferdinando Casini, movimento nato dalla scissione con Forza Italia. Paolo Romano si è dimesso da presidente dell'assemblea campana e aveva fatto sapere di "rinunciare alla candidatura" (era il numero 8 in lista, dopo Giuseppe Scopelliti). Tuttavia si è trattato di una rinuncia esclusivamente verbale perché sei giorni fa il nome sui manifesti elettorali era già stampato e gran parte della campagna elettorale – affissioni, comizi, "santini" elettorali – era stata fatta. Dunque chi aveva deciso di votarlo, evidentemente, l'ha fatto comunque, nonostante le pesanti ombre giudiziarie.
Elezioni Europee 2014, l'arresto di Paolo Romano e l'effetto su NCD
"Mah, non facciamo questi calcoli che sembrerebbero speculativi su una vicenda che è comunque triste, e anche abbastanza sospetta dal punto di vista dei tempi dell'arresto". Così Mara Carfagna, portavoce di Forza Italia alla Camera, qualche giorno prima del voto aveva commentato la vicenda di Paolo Romano alla domanda su una possibilità di Fi nel trarre vantaggi elettorali in seguito alle difficoltà del Nuovo Centrodestra dopo l'arresto del presidente del Consiglio regionale campano Paolo Romano "Noi – aveva continuato l'ex ministro alle Pari Opportunità del governo Berlusconi, nonché papabile candidata alle Regionali 2015 – siamo garantisti con tutti, con gli amici con gli alleati ma anche con quelli che in questa fase storica e politica sono avversari politici e quindi non ce la sentiamo di speculare su una vicenda del genere".