Elezioni europee, Lara Comi (Fi): “Sono referendum su governo, Fi in Ue conta più di Lega e M5s”
Le elezioni europee del 26 maggio saranno le più importanti di sempre. A pensarla così è l’eurodeputata uscente di Forza Italia, Lara Comi, candidata nella circoscrizione Nord Ovest per confermare il suo seggio a Bruxelles. Intervistata da Fanpage.it in vista del voto di domenica, Comi sostiene che si tratterà delle elezioni “più importanti in Europa”, anche per la dinamica che si è creata “tra sovranisti e popolari”. L’eurodeputata uscente non ha dubbi sulla centralità che continuerà a ricoprire Forza Italia anche nelle prossima legislatura, aderendo al Ppe, primo gruppo in Ue: “La Lega e il Movimento 5 Stelle rimarranno comunque il quarto e il quinto partito in Europa”.
Il voto del 26 maggio sarà, come sostiene Salvini, anche un referendum sul governo?
È un referendum sul governo, assolutamente sì. Visti gli eventi che si stanno succedendo, con l’aumento dell’Iva che arriverà il primo gennaio 2020 e la crescita più bassa, è inevitabile che ci sia un riflesso nazionale.
Stando ai sondaggi, c’è il rischio che Forza Italia perda centralità nel prossimo Parlamento europeo e che perda ruoli di vertice come quello ricoperto dal presidente dell’assemblea Antonio Tajani?
No, assolutamente no. C’è una valutazione anche sulla professionalità, sull’esperienza, sulle persone elette. Comunque Forza Italia fa parte del Ppe che sarà il primo partito all’Europarlamento. La Lega e il Movimento 5 Stelle possono anche prendere il 110%, ovviamente esagero, ma rimarranno comunque il quarto e il quinto partito in Europa. Per quanto riguarda Tajani, gli auguriamo fortemente che possa essere rieletto, ma se sarà possibile lo possiamo dire dal 27, perché ci sono fattori che vanno anche oltre le dinamiche nazionali.
Per quanto riguarda le future alleanze, il Ppe deve guardare ai sovranisti e mollare il Pse?
Non esistono alleanze prefissate, cambiano di volta in volta. Tajani, per esempio, non è stato eletto né con i voti del Pd né con i voti della Lega e del Movimento 5 Stelle. Non ci sono alleanze prefissate. Anche dalle dichiarazioni di Berlusconi possiamo dire che sono i sovranisti che se vogliono dialogare con noi si devono adeguare e dire no all’austerità.
Fratelli d’Italia sembra aver ‘scaricato’ Forza Italia, secondo quanto detto da Giorgia Meloni: non esiste più l’alleanza di centrodestra?
Non hanno i numeri per raggiungere la maggioranza, Fi ha il doppio dei voti di Fdi. Le alleanze quando ci sono si fondano sui principi, non sui personalismi. Stiamo dimostrando con le elezioni amministrative che il nostro rapporto resiste. Mi sembra strana l’espressione della Meloni perché le amministrative ci vedono uniti.
E con la Lega quali sono i rapporti? Siete lontani dalle posizioni di Salvini?
Sul tema dell’immigrazione è importante la riforma di Dublino: spero che Salvini convinca Conte. Su altri temi, come il reddito di cittadinanza, non sono mai stata una promotrice, anzi mi sono sempre detta contraria. A livello territoriale abbiamo molti punti d’incontro, a livello nazionale meno.
Cosa succederà a livello nazionale dopo le elezioni europee?
Questo onestamente non lo so, mi piacerebbe che il governo si prendesse la responsabilità delle mosse assurde fatte, dei bilanci assurdi, del deficit. Per esempio non ho neanche capito quali sono le coperture per evitare l’aumento dell’Iva, lo dicano prima. Le nostre proposte in campo economico, invece, sono chiare e sono quelle del 4 marzo (del voto alle politiche del 2018, ndr).
È preoccupata dall’inchiesta che la riguarda? A livello elettorale crede che Fi pagherà le conseguenze di queste inchieste?
Mi sembra che, se vogliamo parlare di indagati, ce ne siano molti nel Movimento 5 Stelle e tra questi, leggendo, ho visto che c’è anche la loro capolista al Nord Ovest. Noi non prendiamo lezioni di moralità da nessuno. Le persone sanno ben giudicare, non si fanno strumentalizzare dai processi mediatici. Il M5s guardi in casa sua e non in quella degli altri. Io sono tranquilla e serena, quando lavoro faccio sempre le fatture al contrario di qualcun altro.