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Speciale Elezioni europee 2019

Elezioni europee, dai Pirati ai monarchici: tutti i partiti che hanno depositato i simboli

Da ieri si possono depositare i simboli dei partiti candidati alle prossime elezioni europee. I primi ad entrare al Viminale sono stati il Partito Internettiano e il Sacro Romano Impero Cattolico. Poi tutti gli altri dai Pirati al Partito Animalista, dalla DC a Casapound. La Meloni candida il pronipote del Duce.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Prima il Partito Internettiano, poi la Liga Veneta Repubblica e il Sacro Romano Impero Cattolico. Ieri mattina, davanti al Viminale, in fila sotto la pioggia, c'erano i rappresentati di partiti e gruppi politici che hanno depositato i loro simboli in vista delle elezioni europee. Francesco Miglino, dopo due giorni di attesa, è stato il primo ad entrare: "Siamo contro questa Europa dell'austerity e soprattutto dell'euro che è una moneta che ci sta portando al fallimento", ha dichiarato il leader del Partito Internettiano. Mirella Cece, a capo del Sacro Romano Impero Cattolico, ha annunciato un programma troppo articolato per essere anticipato, ma poi ha spiegato che il suo partito è "monarchico, costituzionale, ministeriale – e che – tutte le forze dell'ordine fanno parte del nostro gruppo". Alessandro D'Agostini ha presentato lo slogan del Movimento Poeti d'Azione: "Meno Europa in Italia, più creatività italiana in Europa", prima di declamare una poesia improvvisata davanti al ministero dell'Interno.

Presente anche l'ormai storico Partito Pirata, con un programma elettorale molto dettagliato: "Internet come mezzo di comunicazione offre enormi opportunità di sviluppo politico, superando la comunicazione dall’alto verso il basso e a senso unico. I pirati difenderanno quindi la libertà di Internet con grande determinazione a livello europeo e mondiale". In attesa sotto la pioggia ad aspettare l'apertura del Viminale c'era Luigi Gubello, il giovane hacker che ha scoperto e mostrato le falle nella piattaforma Rousseau, che ha abbracciato la causa dei Pirati. Tra gli altri simboli affissi in bacheca ci sono anche l'intramontabile Democrazia Cristiana, La Catena, No alla cassa forense, il Movimento dei Forconi, il Partito Animalista e il Movimento Giustizia Uguaglianza Sociale Sordi. Ma anche il Popolo della Famiglia con Mario Adinolfi, che ha scritto un lungo post su Facebook per presentare la candidatura, citando il Papa e chiudendo con: "A noi la battaglia, a Dio la vittoria".

Tra i primi ad arrivare anche Casapound, rappresentata dal leader Simone Di Stefano, che ha parlato dell'Ue come di una "prigione da cui uscire", annunciando l'intenzione di "diventare il Giappone d'Europa". Giorgia Meloni ha presentato, davanti al Palazzo della Civiltà italiana dell'Eur (conosciuto come Colosseo quadrato), Caio Giulio Cesare Mussolini, pronipote del Duce, come candidato alle prossime elezioni europee con Fratelli d'Italia. "Dirigente di Finmeccanica, 15 anni da ufficiale di marina, è un professionista, un militare e un patriota", ha annunciato la Meloni.

Anche i partiti più importanti hanno già depositato i loro simboli: c'era il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli per la Lega, l'avvocato Pier Francesco Bruno per il Movimento 5 Stelle e Marco Miccoli coordinatore della comunicazione del Partito Democratico. Ma c'è ancora tempo per i ritardatari, il termine per presentarsi al Viminale scade oggi alle 16.

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