Elezioni europee, aumentano gli eurodeputati italiani: dove e come verranno eletti
Le elezioni europee si avvicinano: il 26 maggio gli italiani saranno chiamati a votare per scegliere i nuovi deputati del Parlamento europeo. Con una novità rispetto alle precedenti elezioni, quelle del 2014: l’Italia eleggerà infatti tre eurodeputati in più rispetto a cinque anni fa. Un incremento dovuto alla Brexit, con i 73 seggi che finora appartenevano alla Gran Bretagna rimasti vacanti. Non tutti, in realtà, verranno riassegnati. Ne verranno redistribuiti 27, di cui tre all’Italia. La decisione è stata presa da Consiglio e Parlamento europeo. E si tratta di una previsione sulla base della Brexit, che però – considerando come stanno le cose a Londra in queste settimane – potrebbe anche cambiare nei prossimi mesi. Perché il Parlamento britannico non ha ancora recepito l’intesa con l’Ue e, ad oggi, è difficile sapere come finirà la Brexit.
Dove vengono eletti gli eurodeputati italiani
L’Italia avrà quindi 76 parlamentari europei e non più 73. A crescere sarà il numero di eletti in tre diverse circoscrizioni: Nord Est, Italia centrale e Italia meridionale. La circoscrizione che eleggerà più deputati rimane comunque quella Nord occidentale: i seggi sono 20 e riguardano Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia e Piemonte. Poi c’è l’Italia meridionale, che eleggerà 18 (e non più 17) eurodeputati tra Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia. Si passa poi all’Italia centrale, con i seggi che passano da 14 a 15 per Lazio, Marche, Toscana e Umbria. Nell’Italia Nord orientale stesso passaggio: da 14 a 15 eurodeputati tra Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto. Infine rimangono otto gli eletti nell’Italia insulare, ovvero tra Sardegna e Sicilia.
Come cambia il Parlamento europeo
Finora gli eurodeputati eletti erano 751, il numero massimo consentito dalla legge. Il Regno Unito aveva 73 seggi, come l’Italia. Di questi 73, dopo la Brexit, ne vengono redistribuiti solo 27, gli altri posti invece rimangono liberi. Quindi a maggio gli eletti, in totale, saranno 705. I partiti che si presentano alle elezioni dovranno inoltre attenersi al sistema chiamato Spitzenkandidaten, ovvero dovranno indicare il candidato o i candidati alla presidenza della Commissione europea, in modo da legare il voto di maggio alla nomina dell’esecutivo comunitario che arriverà solo a novembre.
I seggi britannici, sempre che sulla Brexit non ci siano altre clamorose sorprese, verranno quindi redistribuiti tra alcuni Stati membri: cinque posti in più ci saranno per Spagna e Francia, tre per Italia e Paesi Bassi, due per l’Irlanda. Rimane invariato il numero di europarlamentari tedeschi che è comunque il più alto con 96 seggi. Dietro troviamo la Francia, con 79 deputati e poi proprio l’Italia, che da maggio avrà 76 seggi.