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Elezioni europee 2024

Elezioni Europee, anche stavolta Salvini “viola” il silenzio elettorale

Il leader leghista Matteo Salvini ha onorato quella che ormai è una tradizione e ha pubblicato materiale di propaganda politica sui social. Ma, così facendo, non sta realmente infrangendo la legge sul silenzio elettorale: ecco cosa dice la norma.
A cura di Pietro Forti
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Oggi è il primo giorno di voto per le elezioni europee 2024 e, come ormai da tradizione, Matteo Salvini ha deciso di pubblicare materiale di propaganda politica sui suoi canali social, andando contro il principio del silenzio elettorale. Il leader leghista ha divulgato, infatti, una nuova "card", simile a molte altre condivise durante questa campagna e che ricalca lo slogan del Carroccio per queste elezioni europee: "Meno Europa, Più Italia".

Nella metà sinistra della foto, sotto la scritta "Meno Europa" sono raffigurati gli esponenti politici contro cui Salvini invita a votare: la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente francese Emmanuel Macron, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, l'ex presidente della Camera ed esponente del Pd Laura Boldrini, il deputato del gruppo misto Aboubakar Soumahoro e l'insegnante agli arresti domiciliari a Budapest (e candidata con Alleanza Verdi-Sinistra) Ilaria Salis. Nella metà destra della grafica, invece, sotto lo slogan "Più Italia" sono ritratti nell'atto di stringersi la mano proprio Matteo Salvini e il generale sospeso Roberto Vannacci, candidato con la Lega in tutte e cinque le circoscrizioni.

Tuttavia, Salvini non viola legalmente il silenzio elettorale, che è in vigore dalla mezzanotte di ieri, anche se è accusato di rompere regole implicite che sono rispettate da quasi tutti gli altri leader: il vicepremier, invece, solitamente continua a pubblicare materiale propagandistico per tutto il periodo del voto.

Perché Salvini pubblica sui social il giorno del silenzio elettorale: cosa dice la normativa

La legge che regola il silenzio elettorale ha quasi settant'anni: è la numero 212 del 1956, ed è stata aggiornata nel 1971 e nel 1984 per disciplinare la propaganda trasmessa sui canali televisivi privati. Non è stata più modificata, perciò, in quattro decenni, e ovviamente non regola la pubblicazione sui social. Nel testo si legge, ai commi 1 e 2 dell'articolo 9: "Nel giorno precedente ed in quelli stabiliti per le elezioni sono vietati i comizi e le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, nonché la nuova affissione di stampati, giornali murali od altri o manifesti di propaganda o l’applicazione di striscioni, drappi o impianti luminosi. Nei giorni destinati alla votazione è vietata, altresì, ogni propaganda elettorale entro il raggio di 200 metri dall’ingresso delle sezioni elettorali". Le violazioni accertate, secondo la disciplina del silenzio elettorale, possono portare a sanzioni fino a un massimo di mille euro.

L'AgCom ha provato a mettere mano al silenzio elettorale fornendo delle linee guida per le piattaforme digitali: queste indicazioni non hanno tuttavia valore legale e regolano solo "l'opportunità" di pubblicare materiale di propaganda politica durante le operazioni di voto. Salvini, però, pur contravvenendo a queste linee guida non viola la legge sul silenzio elettorale.

Anche Vannacci rompe il silenzio elettorale: "Mettete una X"

Anche il generale sospeso Roberto Vannacci ha "violato" il silenzio elettorale sui social, invitando i suoi follower a votare Lega e a scrivere il suo nome sulla scheda: "Cari amici e care amiche. È stato un mese incredibile questo trascorso insieme a tutti voi. – ha scritto Vannacci sui suoi profili social – In tutta Italia, in tutte le Circoscrizioni puoi mettere una X sul simbolo della Lega e scrivere Vannacci! L'8 e il 9 giugno cambiamo questa Europa che non ci piace!". Insieme all'invito al voto, Vannacci ha postato alcune foto, delle quali diverse sono state scattate durante il comizio di chisura della campagna elettorale a piazza Santi Apostoli a Roma di due giorni fa.

Il post segue alcune settimane di polemica sull'utilizzo della "X" pronunciata come "decima", esplicito riferimento alla Decima Flottiglia Mas della fascista Repubblica Sociale Italiana.

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