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Elezioni amministrative 2020

Elezioni comunali 2020, chi ha vinto e chi ha perso nelle 18 città capoluogo

I risultati alle amministrative 2020, che hanno coinvolto quasi 1000 comuni, mostrano una situazione di sostanziale parità tra centrosinistra e centrodestra, se si guarda ai 5 capoluoghi di provincia (tra i 18 al voto) in cui è stato eletto il sindaco al primo turno. Venezia e Macerata vanno al centrodestra, mentre a Trento, Mantova e Trani vince il centrosinistra. Il M5s va al ballottaggio solo a Matera e ad Andria.
A cura di Annalisa Cangemi
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Le elezioni amministrative 2020, che si sono celebrate in 1000 comuni italiani, si sono chiuse con una sostanziale parità tra centrodestra e centrosinistra, almeno nei capoluoghi dove è stato eletto il sindaco al primo turno. L'appuntamento elettorale ha riguardato quasi 1000 comuni.

Questa tornata elettorale riguardava 18 comuni capoluogo di provincia, di cui 3 che sono anche capoluogo di Regione. In 3 dei 18 capoluoghi, Agrigento, Enna e Nuoro, si voterà però più avanti. Si è già votato, il 20 e 21 settembre, in 15 comuni: Andria, Arezzo, Bolzano, Chieti, Crotone, Fermo, Lecco, Macerata, Mantova, Matera, Reggio Calabria, Trani, più i tre capoluoghi di Regione Aosta, Trento e Venezia.

Se il centrodestra si aggiudica la vittoria di un capoluogo importante come Venezia, con Luigi Brugnaro che si è accaparrato la guida della città veneta senza problemi, e di Macerata, dove spopola Sandro Parcaroli, in centrosinistra vince al primo turno a Trento, eletto Franco Ianeselli, Mantova, dove è stato riconfermato Mattia Palazzi, e Trani, dove ha vinto Amedeo Bottaro. Il M5s esce battuto, e non riesce a portare a casa nemmeno una vittoria: a Matera e ad Andria i candidati pentastellati possono sperare nel ballottaggio. Ecco come sono andate le elezioni comunali, con i risultati definitivi e i comuni al ballottaggio.

Venezia

I veneziani hanno confermato sindaco Luigi Brugnaro del centrodestra, eletto con il 54,14% dei voti, sconfiggendo il principale sfidante, il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta. La sua lista "fucsia" vince su tutto il territorio del Comune, aggiudicandosi anche tutte le presidenze nelle Municipalità. Con un'unica eccezione, costituita dal centro storico lagunare. Nella mappa elettorale del territorio comunale, i sestieri della città storica sono l'unica "macchia" rossa rispetto al blu della coalizione di centrodestra riconfermata alla guida dell'amministrazione comunale. Qui, Pierpaolo Baretta ha riportato il 36,93% dei voti contro il 33,89% del rieletto sindaco. "Auguro buon lavoro al sindaco, saremo in Consiglio dove faremo un'opposizione rigorosa ma responsabile", ha commentato Baretta. "Penso – ha aggiunto – che a questa vittoria abbia contributo Zaia. Noi abbiamo suscitato speranze e liberato energie, è stata una bella pagina di politica veneziana, questa prospettiva continuerà". Riguardo alla vittoria del centrosinistra nel centro storico della città, per Baretta "è significativo che ci sia un'articolazione, che meriterà di essere oggetto di riflessione sia da parte nostra che da parte della maggioranza; dovranno rendersi conto che c'è un pluralismo e non c'è stato il plebiscito che si aspettavano".

Trento

Eletto al primo turno Franco Ianeselli (Pd-Psi +Europa, Verde Trento, Azione, Insieme Per Trento, Trento Futura, Patt, Italia Viva) è il nuovo sindaco di Trento, che succede a Alessandro Andreatta, sindaco di centrosinistra in carica dal 2009. Ianeselli, 42 anni, già segretario della Cgil del Trentino, ha vinto al primo turno la tornata elettorale con il 54,66% (31.885 voti). Il rivale di centrodestra, Andrea Merler ha ottenuto il 30,22% (17.627 voti).

£Un risultato molto chiaro e molto importante per la città. Lo abbiamo sempre detto: erano in ballo due idee di città per un'elezione sì amministrativa, ma che è anche stata un'elezione politica. Perché da una parte c'è che chi ha giocato costantemente sulla paura, addirittura era diventata la paura del sindacalista, ma penso che i cittadini di Trento avranno occasione di come si può governare con responsabilità e con serietà. Abbiamo cercato di essere ogni giorno dentro la comunità, abbiamo cercato di rivendicare il buono che c'è in questa città. Loro hanno costantemente detto che Trento è una città allo sbando, una città al collasso, hanno detto qualcosa che non è nel cuore dei trentini", ha detto il neo eletto primo cittadino.

Mantova

Riconferma per Mattia Palazzi con il 70,75% dei voti. Il distacco dal candidato del centrodestra Stefano Rossi (poco sopra 22%) è incolmabile al 22,64. Gloria Costani, con la sua lista civica sostenuta dal Movimento 5 Stelle, è poco al 4,78%. "Il Sindaco di Mantova Mattia Palazzi è un amico carissimo. E gli voglio proprio bene! Sono felice per il suo risultato, grandissimo", ha scritto su Facebook il leader di Italia viva Matteo Renzi.

Trani

Riconferma al primo turno per il dem Amedeo Bottaro, il sindaco uscente di Trani, che ottiene il 65% dei consensi alla guida di un'ampia coalizione di 9 liste di centrosinistra, che comprende anche Con Emiliano, Popolari, Puglia Verde e Solidale. Secondo, con il 16% dei voti, il candidato del centrodestra, Filiberto Palumbo, 71 anni originario Trani ma con una carriera da avvocato penalista spesa tra Bari e Roma e, in passato, anche componente laico del Csm. Terzo, con poco più del 12% dei consensi, Tommaso Laurora, ex assessore della giunta Bottaro un tempo in quota Pd, che ha corso con la coalizione ‘Trani Governa' della quale fanno parte anche Italia in Comune e Italia. Più staccato, poco al di sopra del 5% il candidato del Movimento 5 Stelle, Vito Brana', già consigliere comunale.

Nell'immediato futuro la prima emergenza cittadina per Bottaro è l'epidemia da Covid. "Soprattutto con l'inizio dell'anno scolastico sarà ancora più difficile, quindi sarà la prima emergenza", sottolinea. "Però questo non ci deve togliere dalla responsabilità – aggiunge – di affrontare i grandi nodi della città, tre in particolare: il problema dei parcheggi, il grande progetto di riqualificazione dell'ex Angelini, il sottopasso di Rfi. Questi sono i primi problemi che affronteremo accanto, purtroppo, all'emergenza Covid".

Macerata

Sandro Parcaroli è il nuovo sindaco di Macerata, eletto al primo turno con il 52,02%, sostenuto da Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Nuovo Cdu e Udc. Una vittoria per il centrodestra, dopo 20 anni di giunte di centrosinistra. Il dato è diventato ufficiale nel pomeriggio: niente ballottaggio, con lo sfidante principale, il dem Narciso Ricotta fermo intorno al 33%.

"Vincere al primo turno e' stato magnifico, non succedeva da diversi anni – ha dichiarato – i maceratesi volevano il cambiamento e noi abbiamo seguito questa indicazione con l'obiettivo di fare di Macerata una citta' capace di vivere senza tenere bassa la sua immagine".

"Macerata merita di essere la città più bella d'Italia". Il suo programma punta a rilanciare l'immagine della città e per realizzarlo il neo sindaco ha voluto lanciare un messaggio proprio al suo sfidante diretto: "A Ricotta chiedo un'opposizione costruttiva, insieme possiamo lavorare per questa città".

Lecco

Secondo i dati definitivi del Viminale il Comune di Lecco andrà al ballottaggio tra Peppino Ciresa (centrodestra) che ha ottenuto al primo turno il 48,71% dei voti, e Mauro Gattinoni (centrosinistra), al 41,67%. Fermo al 3,69% delle preferenze il candidato M5S Silvio Fumagalli.

Reggio Calabria

A Reggio Calabria si andrà al ballottaggio. Al secondo turno si sfideranno il candidato sindaco del centrosinistra, Giuseppe Falcomatà, del Pd, primo cittadino uscente, e il candidato sindaco del centrodestra, Antonio Minicuci, che hanno superato gli altri 7 candidati sindaco: al primo turno Falcomatà, sostenuto da 11 liste, ha ottenuto il 36,85% dei consensi, mentre Minicuci, espresso dalla Lega e sostenuto da 10 liste, si è attestato al 33,8%.

Crotone

Si andrà al secondo turno anche in un altro capoluogo di provincia della Calabria, a Crotone. Qui a contendersi la guida della città sarà il candidato sindaco del centrodestra, Antonio Manica, sostenuto da 10 liste e attestatosi ad oltre il 41%, e Vincenzo Voce, candidato sindaco sostenuto da quattro liste civiche, con le quali ha raggiunto il 36,3%. Non riesce ad andare avanti invece il candidato del centrosinistra Giuseppe Arcuri, sostenuto da una coalizione nella quale però non è. presente la lista del Pd.

Matera

Testa a testa tra centrodestra e M5s a Matera. Qui Domenico Bennardi (M5s), sostenuto da quattro liste, dovrà vedersela con Rocco Luigi Sassone (centrodestra), appoggiato da sei liste. Il ballottaggio si terrà il prossimo 4 ottobre. Il risultato delle urne nella città della Basilicata è nettamente controcorrente rispetto al resto d'Italia, per quanto riguarda il Movimento 5 stelle. Sassone ha ottenuto il 30,68% dei consensi, Bennardi ha incassato una percentuale del 27,21%; terzo è Giovanni Schiuma, sostenuto da cinque liste di centrosinistra e dal Pd.

Arezzo

Nella città toscana andranno al ballottaggio l'uscente Alessandro Ghinelli, sostenuto da Lega, Fdi e Fi e da liste civiche, il quale cerca la conferma dopo il primo mandato, e il candidato del centrosinistra Luciano Ralli, sostenuto da Pd, e altre liste civiche. Ghinelli ha avuto il 47,04% dei voti validi, Ralli il 35,01%. "Stasera andrò a dormire in campagna, sarà un sonno un po' più lungo di altri. Poi da domani ripartirò con entusiasmo", ha detto Ghinelli, "ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto. Si tratta di un risultato enorme".

"Ralli – ha proseguito – è un avversario temibile ma a mio avviso, con un progetto elettorale che non è assolutamente credibile. Adesso ci aspettano altre due settimane di fatica. Agli aretini dico di guardare bene tutto quello che abbiamo fatto e decidere di andare avanti".

Chieti

A Chieti si va al ballottaggio: la sfida è tra Fabrizio Di Stefano (34,98%) del centrodestra e Diego Ferrara (22,98) del centrosinistra. La Lega si conferma il primo partito (16,7), Fratelli d'Italia (12,66), Movimento Cinque Stelle (8,22), Forza Chieti (7,75), Unione di Centro (7,41), Partito Democratico (6,59), Chieti Viva (5,62) Chiama Chieti (5,23).

"Noi avevamo sperato – ha detto il candidato per il centrodestra, Di Stefano – di vincere al primo turno ma sapevamo che l'impresa era molto difficile. Avevamo 6 liste, dall'altra parte 13 e, quindi, era evidente che in questa grande presenza i candidati andavano ad erodere nell'orto del più forte".

Andria

Ad Andria il centrosinistra sfiderà al ballottaggio il Movimento 5 Stelle. Nella città si è tornati alle urne dopo oltre un anno di commissariamento prefettizio seguito alla sfiducia del sindaco di centrodestra, Nicola Giorgino. Dei 5 aspiranti sindaci, sostenuti da 20 liste, approdano al ballottaggio (con 108 sezioni scrutinate su 110, cosi' come riportato sul sito istituzionale del Comune) la candidata Pd Giovanna Bruno, con il 38,23% dei voti, e il M5s Michele Coratella, con il 20.69%. Supera, per qualche centinaio di voti, il candidato del centrodestra Antonio Scamarcio, avvocato di 58 anni in quota Lega (sostenuto anche da Forza Italia, Fratelli d'Italia e due civiche), che si ferma al 20.35%.

Bolzano

Sarà un ballottaggio a decidere il nuovo sindaco di Bolzano: Renzo Caramaschi, sindaco uscente sostenuto dalla coalizione di centrosinistra, per soli 391 voti ha battuto al primo turno Roberto Zanin, l'uomo che ha riunito i partiti di centrodestra dopo un decennio di spaccature interne. Al termine dello scrutinio (80 sezioni), Caramaschi ha ottenuto il 33,96% mentre Zanin lo 0,83% in meno (33,13%). Nel capoluogo altoatesino leggero calo rispetto a quattro anni fa per la Suedtiroler Volkspartei che con il 14,77% resta però il primo partito in città. Il primo partito italiano è la Lega Salvini Premier con il 13,22%. La Svp sarà determinante al ballottaggio di domenica 4 ottobre. Storica è infatti la partnership in Comune tra centrosinistra e Svp e, colpi di scena dell'ultimo momento permettendo, sarà confermata anche tra due settimane. Dall'ottobre del 2018, in Provincia la Lega è partner di governo della Svp.

Fermo

I cittadini fermani hanno confermato al primo turno Paolo Calcinaro a sindaco, appoggiato da liste civiche: ha ottenuto il 71,41% dei voti. Praticamente un plebiscito. Lo sfidante, Renzo interlenghi, sostenuto dalla coalizione di centrosinistra, resta al 14,77%.

Aosta

Non si conoscono ancora il risultato delle amministrative di Aosta. Qui lo spoglio delle schede è ancora in corso. Erano sei i candidati a sindaco della città, che si contendevano la poltrona dell'uscente Fulvio Centoz: Gianni Nuti (Union Valdôtaine, Alliance Valdôtaine, Progetto Civico Progressista) Sergio Togni (Lega Valle d’Aosta, Autonomia e Libertà – Autonomie et Liberté), Paolo Laurencet (Forza Italia, Fratelli d’Italia), Bruno Trentin (Potere al Popolo), Giovanni Girardini (Rinascimento Aosta), Francesco Statti (Francesco Statti Partito Comunista Italiano). Secondo le prime proiezioni si profila un ballottaggo tra Gianni Nuti e Giovanni Giardini.

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