Elezioni comunali 2019, chi ha vinto e chi ha perso davvero ai ballottaggi
La sfida era sostanzialmente a due: tra centrosinistra e centrodestra. Con il Movimento 5 Stelle escluso da quasi tutti i ballottaggi delle elezioni comunali. Dopo il primo turno del 26 maggio, in concomitanza con le elezioni europee, si sono tenuti domenica 9 giugno i ballottaggi in 136 comuni, tra cui 16 capoluoghi di provincia e due di regione. Terminato lo scrutinio, è tempo di analizzare come siano realmente andate queste elezioni, in attesa del voto nei comuni della Sardegna che si terrà il 16 giugno. Partiamo da un riassunto complessivo: tra primo e secondo turno il centrosinistra ha conquistato 14 comuni capoluogo, il centrodestra 12 e il Movimento 5 Stelle solo uno (nell’unico ballottaggio in cui era in lizza). Al primo turno il centrosinistra ha conquistato sei comuni e il centrodestra cinque, il M5s nessuno. Al ballottaggio prevale ancora il centrosinistra, con otto sindaci eletti nei capoluoghi contro i sette del centrodestra e uno del M5s.
Al primo turno il centrosinistra aveva confermato – rispetto alla precedente tornata elettorale – il successo in importanti città come Bari, Bergamo, Firenze, Lecce, Modena e Pesaro. Al centrodestra invece erano andate Perugia, Urbino, Pavia, Pescara e Vibo Valentia. Nei ballottaggi, come detto, il centrosinistra conquista un comune in più del centrodestra (sempre rimanendo sui capoluoghi di provincia). Ma andiamo a vedere tutti i risultati del secondo turno delle elezioni comunali confrontati con la precedente tornata elettorale.
Le regioni ‘rosse’: sorprese in Emilia Romagna
Il risultato più sorprendente del secondo turno delle elezioni comunali è sicuramente quello di Ferrara, dove il centrodestra per la prima volta governerà la città: una vittoria prevista dopo il primo turno, ma che sorprende ugualmente. Alan Fabbri – leghista – sarà il prossimo sindaco. Ha battuto il candidato del centrosinistra Aldo Modenesi: 56,8% contro 43,2%. Alle elezioni del 2014 a imporsi, al primo turno, era stato il candidato del centrosinistra Tiziano Tagliani. Il centrodestra strappa al centrosinistra anche Forlì, dove il sindaco uscente era Davide Drei. Al ballottaggio vince Zattini, candidato civico in area centrodestra, sconfiggendo Calderoni. Conferma a Reggio Emilia per Luca Vecchi, sindaco uscente del centrosinistra: nel 2014 vinse al primo turno, oggi solo al ballottaggio con il 63,3% dei voti.
A Cesena vince Enzo Lattuca, giovanissimo deputato del Pd nella scorsa legislatura (il più giovane mai eletto) che batte con il 55,7% il candidato del centrodestra Rossi. Nel 2014 il centrosinistra aveva vinto al primo turno con Paolo Lucchi. Il centrosinistra vince anche a Livorno, con Luca Salvetti, strappando la città ai Cinque Stelle che la amministravano con Filippo Nogarin: Salvetti viene eletto con il 63,3%, sconfiggendo il candidato del centrodestra Andrea Romiti. In Toscana il centrosinistra vince anche a Prato: si conferma il sindaco uscente Marco Biffoni con il 56,1% dei voti. Passando, infine, alle Marche, vittoria del centrodestra ad Ascoli Piceno: eletto sindaco Marco Fioravanti con il 59,3% dei voti. Succede a un altro sindaco di centrodestra, Guido Castelli, che nel 2014 vinse al primo turno.
Al Sud Italia l’unica vittoria a 5 Stelle
Passando al Sud Italia sfida particolare ad Avellino, dove il candidato civico di centrosinistra Gianluca Festa sconfigge il candidato del Pd Luca Cipriano. Avellino veniva da un commissariamento e nelle precedenti elezioni – tenutesi solo nel 2018 – era stato eletto Vincenzo Ciampi del Movimento 5 Stelle. A Foggia conferma per Franco Landella, che vince nuovamente al ballottaggio con il 53,3%. A Campobasso arriva invece l’unico successo M5s in questa tornata elettorale: eletto sindaco Roberto Gravina con il 69,1% dei voti: il primo cittadino uscente era Antonio Battista, del centrosinistra. Al ballottaggio Gravina ha sconfitto la candidata del centrodestra D’Alessandro. A Potenza si conferma il centrodestra, con Mario Guarente che batte di un soffio il candidato civico di sinistra Valerio Tramutoli: 50,3% contro il 49,7%. Alle precedenti elezioni aveva vinto il centrodestra con Dario De Luca.
Nord Italia diviso tra centrodestra e centrosinistra
Scontri molti equilibrati in tutto il Nord Italia, con vittorie al fotofinish sia per il centrodestra che per il centrosinistra. Partiamo da Rovigo, dove Edoardo Gaffeo, candidato del centrosinistra, si è imposto con il 50,9% dei voti. Rovigo è appena uscita da un commissariamento, dopo l’amministrazione del centrodestra guidato da Massimo Bergamin. A Cremona, invece, si conferma sindaco l'esponente del centrosinistra Gianluca Galimberti, che vince al ballottaggio proprio come cinque anni fa. A Biella vittoria per Claudio Corradino, del centrodestra, con il 51% dei voti. La città era amministrata dal centrosinistra con Marco Cavicchioli, eletto nelle precedenti elezioni al ballottaggio.
Silvia Marchionini si conferma sindaco di Verbania. Nel 2014 la candidata del centrosinistra vinse al ballottaggio, così come oggi: si è imposta con il 50,6% dei voti contro il candidato del centrodestra Albertella. Il centrodestra strappa invece il comune di Vercelli al centrosinistra: il sindaco uscente era Maura Forte, eletta al ballottaggio. Ma stavolta proprio il ballottaggio le è stato fatale, con il successo e l’elezione a sindaco per Andrea Corsaro, esponente del centrodestra.
Conclusioni: chi ha vinto e chi ha perso davvero
Andando a vedere i risultati dei ballottaggi, saldo negativo per il Movimento 5 Stelle che aveva due sindaci (Avellino e Livorno) e si trova con un solo primo cittadino eletto (a Campobasso). Sostanziale parità, invece, tra centrodestra e centrosinistra. Il centrodestra conferma tre sindaci e ne strappa quattro al centrosinistra. Il centrosinistra, invece, conferma cinque sindaci e ne strappa tre a centrodestra e Movimento 5 Stelle. Per il centrosinistra – che in totale elegge più primi cittadini delle altre coalizioni – va segnalata anche la sconfitta di Campobasso (dove ha vinto il M5s), città precedentemente amministrata.