“Il dato più chiaro del primo turno della consultazione amministrativa di domenica scorsa è che, ormai, non c'è più nulla di chiaro e di prevedibile nel rapporto fra cittadini e politica e fra elettori e partiti”. Scrive così Ilvo Diamanti su Repubblica, analizzando i flussi elettorali e i dati definitivi relativamente alle Comunali del 5 giugno. Una riflessione che evidenzia la relatività di ogni analisi complessiva, ma soprattutto l’errore dell’eccessiva semplificazione dei bilanci definitivi.
Il punto è capire se abbia senso porsi ancora la domanda generale “chi ha vinto le elezioni?” o se non convenga disaggregare i dati e ragionare sui casi particolari.
Appunto, i dati. Partiamo da quelli relativi ai 24 capoluoghi di provincia in cui si è votato (ci sarebbe anche Villacidro, che ha però meno di 15mila abitanti). Solo in 4 casi il Sindaco è stato eletto al primo turno: Cagliari, Rimini e Salerno sono andati a candidati di centrosinistra, mentre a Cosenza si è imposto il centrodestra. Nei restanti 20 Comuni si andrà al ballottaggio: in 15 casi lo scontro sarà tra centrodestra e centrosinistra, in 3 casi fra centrosinistra e Movimento 5 Stelle, in un caso (Isernia) si tratterà di duello interno al centrodestra e in un caso (Brindisi) il centrosinistra sfiderà una lista civica. Il cdx parte in vantaggio in 5 città, il M5S solo a Roma, nei restanti casi comandano i candidati del csx. Va detto che ben 19 di tali Comuni erano amministrati da giunte di centrosinistra.
Complessivamente:
- Centrosinistra: 3 vittorie, 19 ballottaggi
- Centrodestra: 1 vittoria, 16 ballottaggi
- Movimento 5 Stelle: 0 vittorie, 3 ballottaggi
Su tali dati si basa anche l’analisi condotta dall’Istituto Cattaneo, che dà una lettura molto discussa della consultazione elettorale, focalizzandosi sul confronto con le precedenti Comunali e le Politiche del 2013:
- il centro-destra nel suo complesso perde circa 7 punti percentuali rispetto al 2011, ma recupera parzialmente nel confronto con il 2013;
- il centro-sinistra nel suo complesso perde circa 7 punti percentuali rispetto al 2011, ma cresce leggermente in confronto al 2013;
- il Movimento 5 stelle cresce rispetto al 2011, anche in virtù del fatto che nelle scorse comunali non era presente in alcuni comuni del campione, mentre perde circa 4 punti percentuali rispetto politiche del 2013.
È lo stesso ministero dell'Interno a riassumere il dettaglio dei voti, di partiti, coalizioni e candidati, relativamente ai singoli capoluoghi di provincia in cui si è andati al voto:
