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Elezioni anticipate o governo tecnico? I dubbi della politica tra responsabilità e tornaconto

Il punto della situazione sugli orientamenti delle forze politiche e i possibili scenari del dopo Berlusconi.
A cura di Alfonso Biondi
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Il punto della situazione sugli orientamenti delle forze politiche e i possibili scenari del dopo Berlusconi.

Gli occhi sono puntati su Palazzo Madama, che oggi dovrebbe dare il via libera alla stabilità. Il pensiero, però, è già al dopo Berlusconi, al da farsi. Il Cavaliere formalizzerà le proprie dimissioni subito dopo l'approvazione della legge di stabilità alla Camera; il giorno buono, quindi, potrebbe essere già domani. L'ipotesi più accreditata in queste ore è che a raccogliere il testimone di Berlusconi sia Mario Monti, persona dall'indiscusso prestigio internazionale e neo senatore a vita. La nascita di un governo tecnico guidato dall'economista resta legata alla necessità di avere una larghissima maggioranza in Parlamento, un presupposto ineludibile per portare a termine gli impegni presi con l'Europa in tempi brevi e senza intoppi. L'alternativa a Monti è una sola: il voto anticipato. Già, perché ormai sembra fantapolitica parlare di allargamento dell'attuale maggioranza all'Udc o a a qualche altra forza parlamentare non meglio identificata.

Partiti: chi vuole il governo tecnico e chi no

A favore di un esecutivo guidato da Mario Monti si sono schierati sia il Terzo Polo che il Partito Democratico. La posizione ufficiale del partito di Bersani resta questa, ma l'ipotesi di elezioni anticipate non dispiace assolutamente, considerando gli ultimi sondaggi elettorali assolutamente favorevoli a una coalizione di centrosinistra. Chi dirà sicuramente di no al governo tecnico è la Lega Nord. Il partito di Bossi ha sempre detto di non essere favorevole agli "inciuci"e per questo in un esecutivo Monti sarà all'opposizione. Quest'ultima ipotesi, in realtà, non dispiace chissà quanto al Carroccio che, schierandosi contro i provvedimenti impopolari che varerebbe un governo Monti, potrebbe cercare di riconquistare il proprio elettorato che in questi ultimi 3 anni è stato costretto a ingoiare parecchi rospi.

I partiti che navigano ancora nell'incertezza sono l'Italia dei Valori e il Pdl: il leader dell'Idv Antonio Di Pietro è per le elezioni anticipate ma sia alcuni suoi parlamentari sia la base elettorale hanno mostrato la propria contrarietà a tale ipotesi, facendo vacillare il dominus che ora ci sta ripensando. Situazione complicata anche in casa Pdl, dove- al netto delle dichiarazioni di facciata di Alfano- il partito appare praticamente spaccato tra chi vuole subito le urne e chi, invece, ritiene indispensabile passare per un governo tecnico. L'incertezza è alimentata anche dal Presidente Berlusconi che continua a non prendere una posizione netta al riguardo.Ufficialmente il partito ha espresso la propria preferenza per andare subito alle urne, ma ha comunque fatto sapere di non ostacolare assolutamente il lavoro di Napolitano. La sensazione, però, è che, prima di decidere su un eventuale governo Monti, Berlusconi voglia garanzie sui nomi dei Ministri. Possibile da parte del Pdl anche un appoggio esterno.

Monti unico candidato a guidare il nuovo esecutivo?

Al momento sembra abbastanza chiaro che quello di Mario Monti sia il nome che raccolga maggiori consensi sia a destra che a sinistra, e lo dimostra anche l'applauso unanime col quale l'economista è stato oggi accolto nella sua prima apparizione a Palazzo Madama. L'ipotesi Gianni Letta pare definitivamente tramontata, anche perché i partiti d'opposizione premono per una discontinuità che potrebbe garantire solo una persona super partes come Monti.

L'incertezza sulla durata di un governo tecnico

Ma quanto durerebbe un eventuale governo tecnico? Domanda legittima, che per ora non ha una risposta precisa. Alla scadenza "naturale" della legislatura mancano 18 mesi, ma la durata del mandato di Monti potrebbe essere sensibilmente più esigua. L'esecutivo tecnico potrebbe stabilire un termine (qualche mese) entro il quale portare a termine un programma condiviso da tutte le forze di governo. Un governo tecnico potrebbe anche solo traghettare il Paese verso le elezioni anticipate nei primi mesi del 2012, forse già a gennaio. Si tratta, ovviamente, di ipotesi, che potranno venire confermate o smentite a seguito delle consultazioni che il Capo dello Stato farà subito dopo le dimissioni di Berlusconi.

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