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Elezioni Comunali 2022

Elezioni 2022, come sono andati i No Vax: candidati con lo zero virgola con poche eccezioni

Le amministrative 2022 hanno fatto registrare un flop dei No Vax a Verona. Unica eccezione la ‘sorpresa’ di Andrea Colombini a Lucca.
A cura di Annalisa Cangemi
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Le liste dei cosiddetti No Vax non hanno riscosso un grande successo alle ultime elezioni amministrative. Con l'eliminazione dal 16 giugno dell'obbligo di mascherina e dell'obbligo vaccinale per quasi tutte le categorie, a eccezione dei sanitari, dopo due anni di pandemia i No Vax sembrano aver perso la loro forza attrattiva.

Con l'unica eccezione del caso di Andrea Colombini a Lucca, appoggiato dalle liste Ancora Italia Sovranità Democratica e No Green Pass, che arriva quarto con il 4,2% dei voti, predicando "no green pass, mascherine e idiozie simili per i prossimi cinque anni qualsiasi cosa accada". La città toscana andrà al ballottaggio con Francesco Raspini (centrosinistra, con il 42,7%) e Mario Pardini (centrodestra, con il 34,3%), ma non si può certo ignorare il largo consenso di Colombini, che in campagna elettorale non solo si scagliava contro mascherine e vaccinazione obbligatoria, ma si autodefiniva "la resistenza No green pass". Anche se oggi il certificato verde anti Covid è stato eliminato praticamente ovunque.

Basta spostarsi un po' più a Nord, per certificare il tonfo delle liste No Vax. Le percentuali ottenute per esempio a Verona, con Anna Sautto, candidata del Movimento 3V (Vaccini Vogliamo Verità), sono indice di una disfatta. "Ci è stato detto che, se non ti vaccinavi, ti ammalavi, morivi o facevi morire, ma io sono qua e sono viva e non ho fatto morire nessuno", tuonava in un comizio, rivendicando la sua scelta di non vaccinarsi. "Ci sono persone che adesso stanno male a causa delle reazioni avverse al vaccino e nessuno le ascolta". Sembra non sia stata ascoltata nemmeno lei, visto che a Verona ha ottenuto lo 0,6%. La città sceglierà il suo sindaco al ballottaggio il 26 giugno, e a sfidarsi saranno Damiano Tommasi (centrosinistra, con il 39,8%) e Federisco Sboarina (centrodestra ma senza FI, con il 32,7%).

È andata anche peggio per Paola Barollo, che correva per ‘Costituzione Verona – Libero Pensiero', che però ha tenuto a specificare di non essere No Vax, in quanto vaccinata: "La nostra lista è a favore della libertà di pensiero e bisogna rispettare chi non vuole vaccinarsi perché siamo un Paese civile e democratico e quindi è giusto che ogni persona decida cosa fare nella sua vita". La sua campagna elettorale è stata però caratterizzata da una battaglia contro il Green Pass, che considera "una forzatura. Io ho fatto i tre vaccini e mi sono anche ammalata di Covid-19. Ho trovato strano che, per esempio, il mio Green Pass funzionasse anche nel periodo in cui io ero malata e sono rimasta a casa da brava cittadina. Quindi l’ho trovato con dei limiti e comunque non esiste che io per entrare in un locale debba mostrare un documento o una specie di passaporto". Risultato: l'ha votata lo 0,4% dei cittadini.

A Palermo l'ex leghista ed europarlamentare Francesca Donato, marchigiana d'origine, che ha corso per Palazzo delle Aquile con la lista Rinascita Palermo, ha raggiunto il 3,2%. Una percentuale che sicuramente testimonia la presenza di sacche di disagio nel capoluogo palermitano, e una voglia di voglia di cambiamento, ma non basta: Donato arriva penultima e si ferma due punti sotto la soglia di sbarramento del 5% necessaria per entrare in consiglio comunale.

Oggi l'eurodeputata fa gli auguri al sindaco nominato al primo turno, Roberto Lagalla (Udc), offrendogli il suo aiuto: "Auguro a Roberto Lagalla buon lavoro ma soprattutto di essere veramente libero come esige la sfida titanica di governare la Palermo del dopo Orlando". Chissà se Lagalla si ricorderà della sua manifestazione di protesta contro il ministro della Salute Roberto Speranza, che presenziava a un evento a Villa Filippina a Palermo, e della sua protesta contro l'obbligo dell'uso della mascherina a scuola, all'istituto Ascione di Palermo, nel quartiere di Borgo Nuovo. "Non sono una no vax – dichiarava Donato – Ma sono da sempre contro le norme anticostituzionali. L’obbligo vaccinale è anticostituzionale. Vengono sospese persone guarite e non ha alcun fondamento scientifico. Ciò esiste solo nel nostro paese. Come l'obbligo di mascherine a scuola".

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