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Elezioni politiche 2018

Elezioni 2018, Matteo Salvini eletto senatore in Calabria

Il leader della Lega Matteo Salvini è stato eletto senatore e per lui il seggio è scattato nella circoscrizione Calabria 1: come funziona il meccanismo in base al quale il segretario del Carroccio è stato eletto in terra calabrese e non negli altri collegi in cui era candidato.
A cura di Stefano Rizzuti
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La legge elettorale con la quale gli italiani hanno votato domenica 4 marzo, il Rosatellum bis, ha introdotto una novità nell’elezione di deputati e senatori: i candidati dei collegi plurinominali non hanno più – come in passato – la possibilità di scegliere in quale collegio venire eletti nel caso di pluricandidature (chiunque poteva presentasi in cinque collegi differenti). Ora, per chi viene eletto solo nel proporzionale, a decidere sono i meccanismi di distribuzione dei seggi e il candidato che si presenta in più collegi viene eletto in quello in cui la sua lista ha preso meno voti (ma avendo diritto ad almeno un seggio). Proprio per questo motivo il leader della Lega Matteo Salvini si ritrova eletto senatore nella regione forse più distante dalle idee del Carroccio: la Calabria.

Come funziona l’assegnazione dei seggi

Con il Rosatellum bis, quindi, il candidato non può più scegliere dove farsi eleggere. Il sistema che esisteva fino a queste elezioni permetteva invece ai partiti di scegliere a posteriori dove eleggere i big di partito sulla base dei voti ricevuti. Il rischio era quello che molti rappresentanti locali venissero scavalcati dai volti noti e molte circoscrizioni potevano trovarsi senza rappresentanti legati al territorio. Il rischio è stato solo in parte limitato (le pluricandidature comunque non garantiscono che il candidato venga eletto nel suo territorio), ma viene introdotta un’altra legittima considerazione nell’attribuzione dei seggi: con il nuovo sistema se una lista raccoglie più voti in Lombardia che in Calabria – come nel caso della Lega – questo meccanismo permette che il partito in questione faccia entrare la seconda (ed eventualmente anche terza o quarta) persona in lista dove si è più forti. Ovvero: in Lombardia si elegge così, per esempio, fino al terzo candidato in lista mentre in Calabria solo uno.

Le candidature e l’elezione di Salvini

Matteo Salvini era candidato solamente nel plurinominale al Senato come capolista in cinque diversi collegi: Calabria 1, Lazio 1, Lombardia 4, Liguria 1, Sicilia 2. Nel collegio calabrese la Lega ha preso il 5,87% dei voti, nel Lazio 1 10,97%, in Lombardia 4 il 20,98%, in Liguria 1 il 20,52% e in Sicilia 2 il 5,35%. Sulla base del Rosatellum Salvini dovrebbe essere eletto nel collegio in cui il suo partito ha preso meno voti, in questo caso la Sicilia. Ma in quella circoscrizione il Carroccio non elegge alcun senatore secondo le regole dell’attribuzione dei seggi previste dal sistema elettorale. A quel punto Salvini viene dirottato ed eletto proprio in Calabria.

Nel collegio Calabria 1 Salvini era capolista davanti a Clotilde Minasi, Fausto De Angelis, Maria Lamboglia. Venendo eletto un solo senatore leghista, proprio Minasi rimane fuori (dopo aver pensato per almeno un giorno di essere eletta). Nel Lazio, invece, dietro Salvini c’è Erica Rivolta che dovrebbe essere eletta subentrando al segretario del Carroccio. in Lombardia 4 gli eletti della Lega sono due: i primi in lista sarebbero di nuovo Salvini e Rivolta, ma in questo caso si dovrebbe scalare al terzo e quarto candidato in lista: Christian Solinas e Maria Cristina Cantù. Infine, in Liguria 1 dietro a Salvini troviamo Giulia Bongiorno che è quindi certa del seggio a Palazzo Madama, anche se probabilmente per lei dovrebbe scattare l’elezione in Sicilia favorendo così Francesco Bruzzone.

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