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Elezioni politiche 2018

Elezioni 2018, il presidente di Confindustria Boccia: “Il voto al Sud è stato la nostra Brexit”

Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia definisce il voto al Sud come la nostra Brexit: “È stato un voto contro i partiti tradizionali”. Sulla formazione del nuovo governo dice: “Prima si fa e meglio è”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia torna a parlare del voto del 4 marzo, intervistato durante il programma ’1/2 in più’, su Rai3. Secondo Boccia il voto del Sud “è stato un po’ la nostra Brexit”. Boccia sostiene che quello del 4 marzo è stato “un voto contro i partiti tradizionali, non è solo una questione di reddito di cittadinanza”. Tanto che anche la Lega è stata vista “come un partito diverso, non penso ci sia stata una discussione sul programma, l’elettore ha votato di pancia e la pancia ha reagito alla distrazione di un ventennio”.

Boccia parla di flat tax e reddito di cittadinanza: “Ci fanno fare un bel debito pubblico e poi tra un anno non so dove andiamo a parare”. Il presidente di Confindustria sembra quindi bocciare un eventuale governo formato da M5s e Lega e avverte che sul reddito di cittadinanza “dobbiamo stare attenti: sul reddito di cittadinanza noi poniamo degli ‘alert' in termini di criticità perché è evidente che dobbiamo lavorare sul reddito di inclusione per ridurre i divari ma dobbiamo stare attenti a non rialzare il debito pubblico perché questo potrebbe essere un problema per il Paese”.

Al contrario, Boccia si dice più propenso all’idea della flat tax, definita “un’idea gradita che può funzionare”. “Noi dialoghiamo con tutti – aggiunge – per arrivare a punti di convergenza. Sulla riforma Fornero, ad esempio, noi non condividiamo la modifica. Mentre sulla flat tax invece condividiamo il concetto”.

Secondo Boccia è fondamentale che il nuovo governo si faccia presto: “Prima si fa e meglio è”, risponde parlando anche del Documento di economia e finanza che va presentato a breve: “Padoan presenterà un Def tecnico. L'uso delle risorse determina delle priorità, bisogna capire cosa fare con determinate risorse. Si parli del come, non di quale premier. Tra marzo e luglio c'è un dibattito importante in Europa”.

Confindustria è autonoma ed equidistante dai partiti, assicura ancora Boccia: “Valutiamo i provvedimenti e con chiarezza diciamo quelli che non ci piacciono. Sappiamo che siamo una componente del Paese, ne rivendichiamo autonomia e indipendenza. Non abbiamo paura di alcuna componente partitica e non abbiamo detto che siamo a favore degli uni o degli altri”. Secondo Boccia, quindi, bisogna “valutare partiti e provvedimenti: bisogna dibattere su cosa e come bisogna fare perché il Paese continui a crescere”, ma nessun partito fa paura a Confindustria, assicura ancora.

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