Elezioni 2018, il ministro Calenda: “Se Pd si allea con M5S lascio subito il partito”
Il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, dopo aver annunciato l'iscrizione al Partito Democratico con l'intento di ricostruire ciò che è rimasto del partito dopo la disfatta elettorale dello scorso 4 marzo, ha dichiarato che lascerà immediatamente il Pd qualora si concretizzasse la tanto vociferata ipotetica alleanza di governo con il Movimento 5 Stelle, accordo caldeggiato da alcuni componenti della minoranza dem e osteggiata dalla maggioranza renziana. "Se il Pd si allea con il M5S il mio sarà il tesseramento più breve della storia dei partiti politici", ha scritto tranchant su Twitter. "Si può ripartire solo se lo si fa insieme. Ultima cosa di cui abbiamo bisogno è arrocco da un lato e desiderio di resa dei conti dall'altro. Ridefinire il nostro messaggio al paese, riaprire iscrizioni e tenersi lontano da M5S", ha spiegato il ministro dello Sviluppo Economico.
Replicando a chi sostiene che potrebbe prendere le redini del Pd e diventare il nuovo segretario nazionale del partito, Calenda risponde: "Il leader c'è e fa il Presidente del Consiglio", riferendosi al premier Paolo Gentiloni. Secondo il ministro Calenda, inoltre, serve "una presa di coscienza sul futuro del Pd non resa dei conti su passato. Ho sempre parlato chiaro con Renzi, ma mi rifiuto di partecipare ora alla rimozione collettiva di un percorso che ha avuto anche tantissimi elementi positivi. Se cercano anti-Renzi non sono io".
Insomma, stando a quanto dichiarato in questi ultimi due giorni, il ministro Calenda ha dunque sì offerto il proprio appoggio e aiuto al Partito Democratico con l'obiettivo di ricostruire il percorso dalle basi, ma allo stesso tempo sembra non essere affatto intenzionato a "fare le scarpe" a Matteo Renzi e nemmeno ha in mente di militare in un partito che potrebbe decidere di sostenere un governo a 5 stelle.