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Elezioni 2013: tra i giovani il primo partito è l’astensionismo

Solo sei giovani su dieci assicura che si recherà alle urne il 24 e 25 febbraio. Il giudizio su partiti e classe politica è impietoso, oltre il 70% li associa a corruzione e incompetenza.
A cura di Antonio Palma
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Elezioni 2013: tra i giovani il primo partito è l'astensionismo

Secondo un sondaggio condotto da Mtv Italia che ha lanciato la campagna «Io voto» per sensibilizzare i giovani verso la politica alle prossime elezioni politiche 2013, tra i giovani vincerà l'astensionismo. Nonostante la campagna elettorale sia in pieno svolgimento e il dibattito politico molto vivo, solo sei persone su dieci tra i diciotto e i trentaquattro anni assicurano che andranno alle urne il 24 e 25 febbraio, mentre i restanti vedono nell'astensionismo "un modo per protestare, per esprimere dissenso rispetto all'attuale sistema politico". Quello che anima i giovani italiani è un senso di profonda disillusione per la politica nazionale ma anche disprezzo per la classe politica che fin qui ha guidato il Paese, secondo loro composta da personaggi poco preparati e corrotti. Ad esempio ben il 74% degli intervistati associa la parola politica alla corruzione, il 67% a una sensazione di disgusto, mentre al 57% provoca rabbia. Lo stesso giudizio è riservato ai politici che per il 76% è incompetente, per il 67% raccomandato e per il 60% anacronistica e incapace di rinnovarsi.

Pochi giovani impegnati attivamente in partiti o movimenti – Non va meglio per quanto riguarda il giudizio complessivo sul Paese visto che solo il 70% si dice fiero di vivere in Italia, una delle percentuali più basse a livello mondiale. Giudizi e sensazioni che si ripercuotono inevitabilmente sulla partecipazione dei giovani alla vita politica del Paese. La maggioranza dei giovani infatti pur informandosi di politica non la ritiene una componente prioritaria della propria vita, mentre il 23% non si interessa o tende ad evitare completamente temi politici. Pochissimi invece quelli che si impegnano attivamente in un movimento o in un partito. Eppure molti hanno bene in mente chi dovrebbe esser il prossimo Premier,  una persona onesta, trasparente e credibile, e quali dovrebbero essere le priorità del futuro governo, lotta alla disoccupazione giovanile e abbassamento della pressione fiscale.

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