Elezioni 2013, l’Ue: “Gli studenti Erasmus devono poter votare”
La Ue "sostiene gli sforzi dell'Italia affinché gli studenti Erasmus non siano discriminati e possano votare'" con queste parole del portavoce della commissaria europea all'educazione Androulla Vassiliou anche l'Unione Europea entra nel dibattito italiano sulla possibilità di far votare gli studenti all'estero alle elezioni del 24 e 25 febbraio. Come ha chiarito Dennis Abbott, la Commissione europea dopo aver raccolto gli appelli arrivati in questi giorni sul problema ha voluto così schierarsi affinché si possa trovare una soluzione al più presto. Come spiegano da Bruxelles, infatti, non deve essere posto nessun ostacolo alla mobilità e a chi si trova all'estero per motivi di studio o formazione professionale, per questo gli studenti Eramus non devono essere discriminati ma trattati allo stesso modo dei soldati in missione e degli insegnanti all'estero. Pur assicurando che "non si vuole criticare le regole italiane" e ammettendo che le leggi elettorali sono di competenza nazionale degli Stati membri dell'Ue, il portavoce Dennis Abbott ha insistito sul fatto che nel mondo odierno è molto facile trovare soluzioni che consentano a tutti di esercitare il proprio diritto di voto compresi i cittadini all'estero, senza discriminazioni. Mentre anche in Italia si susseguono gli appelli a trovare una soluzione efficace in merito, non ultimo quello del Presidente del Consiglio Mario Monti, il Ministero dell'Interno sta verificando tutte le strade possibili. Il problema è quello di evitare un decreto incostituzionale e che invece al contempo possa essere facilmente approvato poi dal Parlamento.