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Opinioni

Elezioni 2013: il Cavaliere c’è (forse), Monti no (forse), Grillo neanche (forse)

La Lista Monti (in odore di bufala), la “riscoperta” del Porcellum da parte di Beppe Grillo ed il ritorno in campo di Berlusconi: è ufficiale, siamo in piena campagna elettorale.
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Monti-2013

Giornata intensa, non c'è che dire. Cominciata con la lettura dei giornali e con il presunto scoop di Libero, che porta a conoscenza dell'opinione pubblica l'avvenuta registrazione del marchio "LISTA MONTI", ad opera di tale Celestino Ciocca, brand manager finora poco conosciuto dall'opinione pubblica. Poco importa ai fini della ricostruzione di Bechis che il professore abbia proprio ieri fatto sapere di non volersi candidare nel 2013, tanto che il vice-direttore si spinge fino al punto di chiedere "spiegazioni" a Palazzo Chigi. Eppure la tempistica della registrazione (28 maggio) non sembra particolarmente sospetta e le risposte del neo – titolare del marchio alle domande di Bechis sono volutamente evasive. Così, resta solo un  esercizio di stile provare ad ipotizzare la "squadra" di Mario Monti e le eventuali alleanze elettorali alle politiche del 2013. Insomma, tutto autorizzerebbe a tenere per buone le parole di Monti e a considerare la "Lista Monti" come una delle tante boutade con cui ciclicamente siamo chiamati a confrontarci.

Ma la giornata prosegue con l'esclusiva del Corsera sulla decisione di Berlusconi di tornare in campo e candidarsi alla Presidenza del Consiglio nel 2013. Nel pezzo del condirettore Luciano Fontana, infatti, si legge con chiarezza:

Ma alla fine la decisione è presa: Berlusconi si ricandiderà come premier. Il ruolo di padre nobile non scalda i suoi elettori che gli chiedono un impegno più diretto […] I due mesi estivi serviranno a preparare la nuova discesa in campo […] un nuovo nome al partito (che richiamerà le origini di Forza Italia), una squadra di quarantenni che promuoverà la nuova avventura politica, le consultazioni di leader internazionali con cui ha mantenuto rapporti, l'individuazione di candidati capaci di conquistare voti sul territorio.

Una decisione che spingerebbe ai margini della scena politica il segretario del Popolo della Libertà Angelino Alfano, sfibrato dalla reggenza di ciò che resta di quello che solo nel 2008 era il primo partito italiano. Un Alfano che via twitter si è subito affrettato a commentare con una sorta di "Obbedisco" dei tempi moderni:

Del resto anche un rapido confronto diacronico fra i sondaggi rivela quanto resti forte il legame fra la base elettorale del Pdl ed il Cavaliere, malgrado la disastrosa esperienza dell'ultima legislatura e nonostante la (debole) campagna interna per un rinnovamento dei quadri dirigenti. E' chiaro che si tratta di un progetto su cui occorre lavorare in maniera serrata, anche perché la prospettiva di presentarsi da soli alle elezioni resta davvero poco affascinante. In tal senso, scartando almeno per il momento l'ipotesi di una grosse koalition (sibillinamente "profetizzata" da Grillo e oggi rilanciata dal Fatto…), resta difficile pensare ad una convergenza con l'Unione di centro (che ha sempre posto il veto sulla presenza di B.) e complessa anche la ricostruzione del rapporto con la Lega Nord (malgrado la recente e non proprio lucidissima intervista di Bossi).

Insomma, il Cavaliere per ora è riuscito a scompaginare un quadro già estremamente intricato, per di più nel pieno della discussione sulla legge elettorale, tema sul quale le posizioni continuano a restare lontane (si veda la questione preferenze). E in tal senso non sono in pochi ad ipotizzare l'ennesimo "diversivo"…e siamo solo all'inizio di quella che si annuncia come la campagna elettorale più lunga della storia repubblicana.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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