Elezione Presidente della Repubblica, Berlusconi a Roma per convincere i grandi elettori a votarlo
Silvio Berlusconi è a caccia di voti. Il tentativo del leader di Forza Italia di raccogliere il consenso dei grandi elettori uno a uno è stato già battezzato operazione Scoiattolo. Come se i voti fossero ghiande, da mettere da parte una alla volta. L'ex presidente del Consiglio vuole provare sul serio a farsi eleggere Presidente della Repubblica ed è pronto a giocare il tutto per tutto. I voti degli alleati di centrodestra li dà (quasi) per scontati, ma per raggiungere quota 505 – necessaria dal quarto turno in poi – la distanza da colmare non è comunque poca. Si guarda con attenzione nel foltissimo Misto, pieno di parlamentari che potrebbero essere spaventati dall'eventuale elezione di Draghi con l'ipotesi voto anticipato. È nell'interesse personale di quasi tutti i parlamentari, infatti, restare più a lungo possibile al proprio posto.
Berlusconi non si è fidato delle telefonate, che pure si sono susseguite insistentemente durante il periodo delle vacanze di Natale passato ad Arcore. Il candidato al Quirinale è atteso a Roma, nella sua nuova villa dove ha tenuto gli ultimi vertici di centrodestra. Dalla Capitale potrà incontrare personalmente uno a uno i parlamentari che deve convincere per raggiungere il suo obiettivo dichiarato: il Colle. L'ultimo passaggio di un lungo percorso di riabilitazione politica e personale cominciato ormai anni fa. Ieri, tra l'altro, è arrivato anche l'endorsement (più che scontato, in verità) del segretario del Ppe, Antonio Lopez: "Una presidenza di Silvio Berlusconi con un capo di governo come Mario Draghi sarebbe imbattibile e promuoverebbe l'Italia ancora di più della già alta posizione di cui gode", ha spiegato al Giornale.
Nonostante gli sforzi di Berlusconi per tirare acqua al suo mulino, però, quando mancano due settimane alla data in cui è convocato il Parlamento in seduta comune, Matteo Salvini sembra andare in un'altra direzione: "Mi hanno detto tutti alla ripresa, la ripresa per me è già da domani – ha spiegato parlando del tavolo con tutti i leader dei partiti per il Quirinale voluto proprio da lui – In settimana rimanderò l'invito a tutti". Poi, però, ha chiarito: "Non partecipo al totonomi, lo lascio agli altri. Io lavoro per una elezione veloce di un esponente di centrodestra dopo trent'anni". Se questo nome di centrodestra possa essere quello di Berlusconi non è chiaro. Oggi, intanto, c'è la riunione congiunta dei gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle, domani la segreteria del Partito Democratico e giovedì la direzione con i gruppi. Poi i due partiti di centrosinistra potrebbero sviluppare una strategia comune. Anche se tra i grillini c'è grande confusione – tra il Mattarella bis, Draghi e "una donna" – mentre l'ex sindaca di Roma, Virginia Raggi, ripropone le Quirinarie.