Elezione del Presidente della Repubblica, dal Mattarella bis a Draghi e Berlusconi: i nomi in campo
Chi sarà il prossimo Presidente della Repubblica? Fare una previsione, al momento, è praticamente impossibile. C'è però una lunghissima lista di ipotesi in campo, più o meno dichiaratamente. E altre ancora che vengono fatte senza che l'interessato abbia mai acconsentito, vedi Mattarella. I partiti devono ancora decidere una linea interna, prima di confrontarsi a livello di coalizioni e successivamente, come vorrebbe Salvini, tutti insieme. La data della convocazione del Parlamento in seduta comune è stata annunciata ieri, ma a meno di venti giorni dalla prima votazione di strategie definite se ne vedono ancora poche. Tra i partiti quello più in confusione sembra il Movimento 5 Stelle, che ha dato tre linee diverse in poche ore, evidentemente incompatibili tra loro: una donna, Draghi, Mattarella bis.
I sostenitori di un secondo mandato dell'attuale capo dello Stato, però, non si limita ai senatori grillini. Dal Partito Democratico la corrente dei Giovani turchi, guidata da Matteo Orfini, proporrà alla riunione dei dem di convincere Mattarella ad accettare il bis. Al momento, secondo quanto detto e dimostrato nell'ultimo anno, sembra un'eventualità da escludere. La strada per arrivare al 24 gennaio e all'elezione del Presidente della Repubblica, però, è ancora lunga, con il peso dell'incognita degli assenti per Covid o quarantene da risolvere. E se Mario Draghi non è ufficialmente in corsa, ma non si opporrebbe nemmeno in caso di richiesta dei partiti, l'unico candidato davvero in campo continua a essere Silvio Berlusconi (che minaccia voto immediato con l'attuale presidente del Consiglio al Quirinale).
La candidatura del leader di Forza Italia è più viva che mai, anche se sembra difficile che possa essere eletto un uomo così divisivo. Certo è che Berlusconi ha messo in chiaro da tempo con gli alleati di coalizione, Salvini e Meloni, che si aspetta il loro appoggio. Poi c'è da pescare in un Gruppo misto foltissimo e pieno anche di ex grillini che influenzeranno inevitabilmente il risultato. Perciò Berlusconi ci crede e ci vuole provare, ma vuole anche ritagliarsi un ruolo di kingmaker nel caso in cui non vada a buon fine la sua candidatura. Restano in corsa i nomi femminili, secondo la linea Conte, ma non si è ben capito quali. Al momento si parla della ministra della Giustizia, Marta Cartabia, e della presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati. Due nomi non molto graditi in casa 5 Stelle. Sullo sfondo Rosy Bindi ed Emma Bonino. La convergenza potrebbe arrivare su Giuliano Amato, mentre resta in corsa anche Pier Ferdinando Casini.