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Effetto imbuto sui permessi di soggiorno, così gli immigrati regolari diventano irregolari

Sono moltissime le richieste di rinnovo dei permessi di soggiorno che aspettano di essere evase. Fabrizio Benzoni (Azione) a Fanpage: “A subire l’inefficienza è l’immigrazione ‘buona’ di cui si riempiono la bocca gli esponenti del governo Meloni”.
A cura di Fabio Salamida
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Il rinnovo dei permessi di soggiorno degli immigrati che vivono e lavorano regolarmente in Italia è sempre più una corsa a ostacoli, che costringe queste persone a interminabili trafile burocratiche, lunghe code e persino pernottamenti in tenda davanti agli uffici immigrazione delle questure. Sono cittadini che pagano regolarmente le tasse, mandano i loro figli a scuola, contribuiscono in quota parte al benessere del Paese, ma sono costretti, ogni anno, a rinnovare quel pezzo di carta che permette loro di soggiornare regolarmente sul territorio nazionale.

Benzoni (Azione): "Come i ritardi per i rinnovi dei passaporti, ma in gioco c'è la vita delle persone"

"Siamo nella stessa situazione che abbiamo già affrontato per i passaporti – spiega a Fanpage il deputato di Azione, Fabrizio Benzoni – e quindi c'è un aumento del numero delle domande che però non corrisponde a un aumento dei posti che possono essere prenotati e degli agenti in servizio per smistare le pratiche. Ovviamente la differenza tra un passaporto e un permesso di soggiorno è che il secondo incide sulla vita di tutti i giorni, favorendo l'illegalità, la clandestinità, il lavoro nero. La situazione ovviamente più grave riguarda i rinnovi, perché ci sono tempi di attesa lunghissimi e spesso si concretizza quando il richiedente è già a metà del periodo di validità del precedente. Praticamente se hai un anno di rinnovo ti arriva dopo sette mesi e quindi devi subito ricominciare la trafila per l'anno successivo. Il problema è che con il cedolino che registra la prenotazione, come ha confermato il ministro Piantedosi recentemente, non si può far nulla. Un esempio pratico sono i contratti di affitto delle case: a nessun proprietario basta il cedolino, ci vuole il permesso di soggiorno; idem per aprire un conto corrente, per rinnovare un contratto di lavoro, per iscrivere i figli a scuola e per tante altre operazioni".

Per il primo rilascio si può attendere fino a un anno e mezzo

Nell'ultima rilevazione, datata 11 ottobre 2024, il numero dei permessi di soggiorno in corso di validità superava i 4,3 milioni, molti dei quali erano in attesa di rinnovo. Nelle questure si sono creati dei veri e propri imbuti, che hanno costretto l'amministrazione a correre ai ripari con l'assunzione di lavoratori interinali a supporto del personale degli uffici. Il problema è che un cittadino immigrato a cui scade il permesso di soggiorno diventa un irregolare e perde ogni diritto, finendo in quel tritacarne fatto di limitazioni e odio gratuito messo in piedi dalle destre al governo, che minacciano di mettere in pratica deportazioni di massa in stile trumpiano.

"Le persone colpite dall'inefficienza degli uffici immigrazione – continua Benzoni – fanno parte della cosiddetta ‘immigrazione buona' di cui tanti esponenti del governo si riempiono la bocca. E la loro provenienza sociale è abbastanza trasversale. Un altro tema che desta molta preoccupazione è quello dei tempi di attesa ancor più lunghi per il primo rilascio del permesso di soggiorno: in quel caso l'attesa per avere una risposta può durare anche un anno e mezzo, durante il quale il richiedente non può far nulla. Abbiamo toccato il record di minori non accompagnati che vivono nelle nostre città: vengono accolti dalle comunità fino ai 18 anni e poi devono iniziare questa Odissea, che tra l'altro ha dei costi importanti, lasciati a loro stessi. Non possono lavorare perché non hanno i documenti in regola e in molti casi sono di fatto spinti all'illegalità".

Fabrizio Benzoni (Azione)
Fabrizio Benzoni (Azione)

Insomma, una persona che magari ha vissuto in Italia sin dai primi anni di vita, ha studiato in Italia e in Italia si è fatta una vita, oltre a non veder riconosciuto il diritto di cittadinanza perché chi governa non ha intenzione di concedere né lo Ius Scholae né tantomeno lo Ius Soli, rischia di perdere tutto quello che ha per colpa della burocrazia e delle "liste d'attesa" negli uffici delle questure.

"La destra – spiega ancora il deputato di Azione, che ha depositato un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi – ha fatto della lotta all'immigrazione irregolare una sua bandiera ma poi non fa nulla per risolvere un problema meramente burocratico che crea immigrati irregolari. I fatti di cronaca di questi giorni raccontano di persone accampate al freddo fuori le questure, a Torino e in altre città, per non perdere il posto. Non sono scene da Paese civile. Piantedosi rispondendo alla mia interrogazione ha detto che gli interinali a supporto del personale delle questure non saranno confermati alla scadenza dei contratti, che è a metà marzo, quindi saranno rimpiazzati, se saranno rimpiazzati, da personale interno che verrà spostato da altre mansioni. Mi chiedo perché non si possa dare la gestione di queste pratiche anche alle amministrazioni locali e agli uffici postali, potrebbe essere una soluzione".

Chi aspetta un anno e mezzo il permesso di soggiorno finisce sfruttato o nell'illegalità

Uno dei casi limite si è verificato a Torino, dove una donna, madre di due figli adolescenti, ha perso il lavoro e ora rischia di perdere anche la casa popolare, perché senza il permesso di soggiorno riceverà automaticamente lo sfratto. E c'è chi lucra sulle vite private di queste persone, approfittando della loro condizione precaria per mettere in atto truffe e ricatti: la piaga del caporalato è si fonda sul miraggio del permesso di soggiorno, utilizzato come strumento di sottomissione per sfruttare lavoratrici e lavoratori. E c'è il fondato timore che il ritardo nella concessione dei rinnovi possa far impennare il lavoro nero, perché i datori di lavoro, senza il "pezzo di carta" non possono rinnovare i contratti ai dipendenti. "Ho raccolto le storie di queste persone attraverso un form che ho pubblicato online – conclude Fabrizio Benzoni – e di storie come quella della donna che rischia di perdere la casa ce ne sono tantissime. Alcuni dei documenti richiesti per il rilascio del permesso di soggiorno richiedono lo Spid, ma per il rilascio dello Spid serve il permesso di soggiorno. È un cane che si morde la coda. Il problema dell'illegalità e del lavoro nero si palesa soprattutto in quell'anno e mezzo in cui il richiedente attende il primo rilascio: trovandosi in un limbo in cui è impossibilitato ad accedere a un lavoro regolare o a un contratto di affitto per una casa, viene raggiunto facilmente da chi ha interesse a sfruttarlo col lavoro nero o per azioni illecite".

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