Educazione sentimentale a scuola contro violenza di genere: la proposta arriva alla Camera
La commissione Istruzione e Cultura della Camera dei deputati ha iniziato oggi a esaminare la proposta di legge sull'introduzione dell'educazione sentimentale nelle scuole. Il disegno porta la prima firma della parlamentare di Sel Celeste Costantino, ed era stato depositato nel 2013. Nonostante gli appelli e persino una petizione su Change.org – #1oradamore – però, la discussione non era mai iniziata. A maggior ragione da quando, come denunciato dalla stessa Costantino, è nato anche lo "spettro del gender" nelle scuole.
La proposta, ha spiegato la deputata, nasce "dalla necessità di provare ad affrontare le questioni legate alla violenza di genere per una volta non come emergenza, ma per quelle che sono e cioè fenomeni strutturali". Una questione di cui si era tornati a parlare dopo l'omicidio ad opera del fidanzato della ventiduenne romana ritrovata semicarbonizzata in via della Magliana. Il ripetersi di episodi di questo tipo – spesso ravvicinati – "scuote l'opinione pubblica e la risposta è solitamente quella di immaginare decreti, piani straordinari come se fossimo davanti a una calamità naturale. Quando invece i dati ci dicono che c'è una costante nel corso del tempo. Questo vuol dire che strutturalmente il nostro paese è attraversato da un fenomeno che va affrontato per quello che è. Qualcosa che esiste e con cui bisogna fare i conti", ci ha spiegato Costantino in una recente intervista.
Il disegno di legge riprende l'articolo 14 della Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne, che prescrive che gli stati ratificanti inseriscano una forma di educazione all'affettività nelle scuole di ogni ordine e grado:
1 Le Parti intraprendono, se del caso, le azioni necessarie per includere nei programmi scolastici di ogni ordine e grado dei materiali didattici su temi quali la parità tra i sessi, i ruoli di genere non stereotipati, il reciproco rispetto, la soluzione non violenta dei conflitti nei rapporti interpersonali, la violenza contro le donne basata sul genere e il diritto all’integrità personale, appropriati al livello cognitivo degli allievi.
2 Le Parti intraprendono le azioni necessarie per promuovere i principi enunciati al precedente paragrafo 1 nelle strutture di istruzione non formale, nonché nei centri sportivi, culturali e di svago e nei mass media.
Lo scopo di un'educazione all'affettività nelle scuole è "decostruire stereotipi di genere, attraverso psicologi, specialisti che sappiano affrontare paure, inquietudini e atteggiamenti degli adolescenti", ha spiegato Costantino. Dei progetti di questo tipo si trovano già nei programmi di alcune scuole d'Italia, che, sfruttando l'autonomia, hanno avviato moduli incentrati oltre che sull'educazione sessuale, anche su quella sentimentale. Quello che si vuole fare con la proposta di legge è sostanzialmente "fare di questi esempi autonomi un modello nazionale, inserendo nei programmi scolastici l’insegnamento dell’educazione sentimentale", seguendo tre filoni: educazione sessuale, educazione civica, educazione di genere.
"L’emotività ricopre una parte consistente nello sviluppo della persona – si legge nel testo del disegno di legge – e questo dato è ancor più vero nelle fasi dell’adolescenza, quando va formandosi il carattere e si iniziano a fissare i comportamenti sociali. Conoscere le proprie emozioni, comprenderle e saperne parlare consente inoltre di ottimizzare le proprie risorse, consente un aumento delle capacità di comunicare e porta anche ad un potenziamento dell’apprendimento cognitivo. Rompere gli stereotipi è possibile se si alimentano sentimenti di affetto, riconoscenza, condivisione. Non solo se si parla di parità". In ogni caso, "affinché questa legge sia davvero efficiente e la materia sviluppi le sue potenzialità, oltre all’intero corpo docente, è importante il coinvolgimento costante delle famiglie degli studenti e delle studentesse".
Secondo Costantino, "se non si applica un sistema del genere – che esiste in tutta Europa tranne che da noi e in Grecia – il rischio oramai verificato è che i ragazzi queste risposte le vadano a cercare altrove, andando magari a finire nelle mani sbagliate. E questo produce dei guasti ancora più pesanti. Si arriva a pensare di poter possedere una persona".