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Gli editori in crisi tagliano, chiedono i soldi pubblici e poi pagano bonus ai manager

Interrogazione a Letta e al ministro Zanonato dell’ex vicedirettore del Corriere (oggi senatore Pd) Mucchetti : “Bonus, stock option e aumenti ai manager delle aziende editoriali che chiedono l’intervento del Fondo straordinario di sostegno, il governo approfondisca”. La proposta: “Le società che chiedono sostegno pubblico non dispongano aumenti per i loro amministratori”.
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Mentre tutto crolla i "lupi" dell'editoria italiana passano all'incasso? Mentre giornalisti e poligrafici vengono dichiarati in esubero, mentre gli accordi coi collaboratori precari vengono ritoccati al ribasso o addirittura tagliati, mentre sulle redazioni cala la mannaia dei prepensionamenti e i giornali sono sempre più poveri di contributi – e di idee – i manager vengono remunerati con lauti stipendi? Lo scenario è questo: bonus, stock option e altre forme di aumenti retributivi per gli amministratori che riescono a portare a casa la cura dimagrante forzata di gruppi che chiedono poi i soldi del "Fondo straordinario di sostegno all'editoria". Non è una ipotesi complottista ma il quadro tracciato in un'interrogazione parlamentare rivolta al presidente del Consiglio Enrico Letta e al ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato. Chi la firma è il presidente della commissione Industria del Senato, quel Massimo Mucchetti, senatore del Partito Democratico e prima di allora giornalista, già vicedirettore dell'Espresso e vicedirettore del Corriere della Sera. Uno, insomma, che conosce bene le stanze dei bottoni delle grandi aziende editoriali italiane.

L'interrogazione di Mucchetti al premier e al ministro ricorda che il Fondo straordinario di sostegno è finanziato per il 2014 con la dotazione di 50 milioni (che diventano 40 milioni nel 2015 e 30 nel 2016). Obiettivo del Fondo: sostenere le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali delle imprese editoriali. Il senatore del Pd chiede al governo se è a conoscenza «di delibere (o progetti di delibere) da parte di società editoriali per la concessione di bonus, stock option e altre forme di aumenti retributivi ai manager nel corso o all'esito di ristrutturazioni che potrebbero ricevere i contributi del Fondo» e se «risultino dei contratti di solidarietà tra i dipendenti in atto o in fase di negoziazione tra i sindacati e le imprese editoriali con integrazione della retribuzione a carico delle casse o dei fondi previdenziali di categoria». La richiesta di Mucchetti  è ottenere, nel decreto per l'erogazione dei contributi, da adottare entro il 31 marzo , l'obbligo per gli editori beneficiari del Fondo di informare su eventuali aumenti retributivi agli amministratori o eventuali ammortizzatori sociali da parte delle imprese  che richiedano o abbiano richiesto aiuti economici e al tempo stesso condizionare, l'assegnazione dei contributi alla rinuncia ai bonus per i dirigenti delle società in crisi che chiedono la "ciambella di salvataggio".

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. È autore del libro "Se potessi, ti regalerei Napoli" (Rizzoli). Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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