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Edi Rama: “Non so se l’accordo sui centri per migranti funzionerà, ma all’Italia non diciamo di no”

“Abbiamo un debito di riconoscenza che non potremo mai saldare, ma che non dobbiamo mai dimenticare”: il premier albanese ribadisce che l’Albania non poteva tirarsi indietro di fronte a una richiesta d’aiuto dell’Italia, specificando di non poter sapere se l’accordo funzionerà in quanto sarebbe primo nel suo genere.
A cura di Annalisa Girardi
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Edi Rama non sa se l‘accordo sui centri per i migranti funzionerà, ma sa che l'Albania non poteva dire di no all'Italia "perché abbiamo un debito di riconoscenza che non potremo mai saldare, ma che non dobbiamo mai dimenticare". Il premier albanese torna a parlare con la stampa italiana del protocollo stretto con il governo italiano per la costruzioni di due centri dove si potranno sbrigare le procedure di frontiera e rimpatrio dei migranti arrivati in Italia. In delle intervista con il Corriere della Sera e con il Fatto Quotidiano, Rama ribadisce quanto detto nei giorni scorsi, cioè che la disponibilità albanese sia un atto di riconoscenza a un Paese che "ci ha accolti a braccia aperte quando sfuggivamo dall'inferno, ci ha dato una mano non una ma tante volte".

Il riferimento è chiaramente alle ondate migratorie degli anni Novanta, quando alla caduta del regime comunista nel Paese – e con l'apertura dei confini – decine di migliaia di persone si ammassavano nel porto di Durazzo per emigrare in Italia e cercare lavoro.

"Non saprei dire se l'accordo funzionerà male, bene, molto bene o se non funzionerà del tutto, perché è una prima volta in assoluto per un accordo di questo tipo. E poi starà al governo italiano provare che funziona, visto che tutta l'amministrazione di questa operazione è a carico suo", ha commentato Rama. "Ma a Roma non potevamo dire di no", ha poi aggiunto, specificando che Tirana non sia stata contattata da altri Paesi europei per la costruzione di centri simili e che comunque "non saremo aperti ad eventuali richieste".

Sulla reazione del Partito democratico italiano, fortemente critico dell'accordo, Rama ha detto: "Hanno il diritto di opporsi e criticare il loro governo, ma non c'è motivo di mettere in mezzo il socialismo e l'esecutivo albanese. I governi vanno e vengono, le interpretazioni del socialismo variano, ma Albania e Italia sono sempre lì, indissolubilmente legate nelle giornate belle e brutte". Il premier albanese ha concluso facendo sapere che da parte del partito socialista europeo – di cui sia il Pd sia lo schieramento di Rama fanno parte – non ci sono state reazione, nemmeno di tipo informale.

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