Ecco quando potrebbero tenersi le elezioni politiche 2013
Il governo Monti , suo malgrado, è giunto al capolinea. Si cominciano a delineare schieramenti e programmi in vista dell’appuntamento alle urne. E il percorso che porterà alle elezioni politiche sembra già ufficializzato. Prima l'approvazione delle legge di stabilità. Quindi le preannunciate dimissioni del Presidente del Consiglio Mario Monti. Un mese dopo, circa, si va al voto. Guardando al calendario: ultimi mesi del 2012 al lavoro per deputati e senatori per trovare l'accordo entro tempi brevi sulla manovra di finanza pubblica. Nuovo anno che si aprirà con l'addio all'attuale esecutivo tra il 10 e 20 gennaio. Ciò significa che le politiche dovrebbero tenersi 30 giorni dopo: 17-18 o 24-25 febbraio. Certo molto dipenderà dal clima già infiammato dalla decisione («irresponsabile» cit. Pier Luigi Bersani) del PdL di girare le spalle a Monti & c. La speranza di «un percorso costruttivo e corretto sul piano istituzionale, nell’interesse del paese e della sua immagine internazionale» non è solo del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, come si legge nella nota rilasciata dal Quirinale a seguito degli incontri con i leader dei partiti Angelino Alfano (PdL), Pier Luigi Bersani (Pd) e Pierferdinando Casini (Udc).
Elezioni a febbraio, dunque. Alla fine anche il Pd cederà alle pressioni del PdL per un Election Day in cui saranno accorpate anche le elezioni regionali in Lombardia, forse anche in Molise, ma non in Lazio, dove il Tar ha bocciato la Polverini e indetto il voto per il 3-4 febbraio. Accontentate dunque le richieste "economiche" del Popolo della Libertà: «non si può votare due volte (regionali a febbraio e politiche a marzo): meglio l'election day per un risparmio di 100 milioni» dicono gli "azzurri". In realtà, il vero motivo, e che il Pdl non vuole arrivare con le ossa rotte alle Politiche dopo la probabile bastonata che subirà alle regionali. Ma c'è anche un'altra ragione che fa guardare Berlusconi & c. al voto anticipato con un sorriso. Sembra quasi scontato che a febbraio si andrà alle urne con il Porcellum. Viste le tensioni tra le parti, infatti, è azzardato ipotizzare un accordo lampo che possa portare rapidamente alla riforma del sistema di voto. Alla fine il testo andrà comunque in Aula al Senato in questi giorni, ma le ultime vicende politiche hanno certificato di fatto la sua paralisi.