Ecco il decreto Natale che vieta gli spostamenti tra le zone gialle dal 21 dicembre
Il Consiglio dei ministri dovrà approvare il decreto legge che fornisce una cornice normativa per le nuove restrizioni anti Covid. Nel corso della seduta si discute anche del nuovo dpcm per Natale, che resterà in vigore più a lungo dei soliti 30 giorni, in modo da arrivare almeno a metà gennaio. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte lo firmerà nelle prossime ore dopo aver ricevuto il parere delle Regioni.
Il decreto legge allunga la durata di validità delle misure anti Covid: "All'articolo 1, comma 1, del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, le parole ‘di durata non superiore a trenta giorni' sono sostituite dalle seguenti: ‘di durata non superiore a cinquanta giorni'.
Secondo il decreto legge poi, nel periodo tra il 21 dicembre e il 6 gennaio, con il dpcm anti Covid potranno essere adottate "specifiche misure" di contenimento dell'epidemia "anche indipendentemente dalla classificazione" dei territori sulla base dei colori.
E ancora: "Dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 è vietato, nell’ambito del territorio nazionale, ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, e nelle giornate del 25 e del 26 dicembre 2020 e del 1° gennaio 2021 è vietato altresì ogni spostamento tra comuni, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra Regione o Provincia autonoma e, nelle giornate del 25 e 26 dicembre".
La trattativa nella maggioranza è andata avanti per definire gli ultimi punti, come ha ricordato la sottosegretaria Sandra Zampa. L'orientamento dell'esecutivo è quello di non assecondare le richieste delle Regioni, né di concedere allentamenti o deroghe sul divieto di spostamenti tra Regioni, anche tra Regioni che si trovano in fascia gialla. Tra le novità c'è l'intenzione di concedere l'apertura degli hotel nei festivi, senza però autorizzare il servizio ristorazione per tutti, ma soltanto per il servizio in camera. I ristoranti saranno invece aperti a pranzo il 25 e 26 dicembre, a Capodanno e per l'Epifania. Vediamo cosa cambia con il nuovo dpcm.
Coprifuoco
Resta il divieto di circolazione dopo le 22 e fino alle 5 del mattino, tranne che per motivi di necessità, lavoro o salute. Nessuna deroga al blocco per Natale, Santo Stefano e a Capodanno. Per questo motivo le messe della Vigilia dovranno essere anticipate per permettere ai fedeli di ritornare a casa prima del coprifuoco. Questa decisione è stata presa in accordo con la Cei.
Mobilità fra Regioni
A partire dal 21 dicembre non ci si potrà più spostare neppure tra Regioni gialle. Saranno permesse deroghe per ritornare ai luoghi di residenza o di domicilio; mentre i ricongiungimenti familiari saranno permessi solo per motivi di necessità, tra i quali rientra la cura di anziani soli. Sarà concesso il ritorno in famiglia agli studenti universitari fuori sede, che ancora si trovano in una Regione diversa da quella di residenza. Un nodo da sciogliere è quello delle seconde case. Secondo una bozza del dpcm dal 21 dicembre al 6 gennaio sarà consentito tornare presso la propria abitazione fuori Regione, ma non ci si potrà spostare "verso le seconde case ubicate in altra Regione o Provincia autonoma e, nelle giornate del 25 e 26 dicembre 2020 e del 1 gennaio 2021, anche ubicate in altro Comune".
Divieto di mobilità tra Comuni
La norma è stata anticipata oggi durante l"informativa del ministro Speranza alla Camera e al Senato: il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio potrebbe essere proibito spostarsi dal Comune nel quale ci si trova, a prescindere dal fatto che sia quello di residenza o domicilio.
Quarantena per chi torna dall'estero
La misura, che dovrebbe essere valida dal 20 dicembre, è pensata soprattutto per chi intenda andare a sciare in Svizzera – che ha tenuto le piste aperte – o in Paesi dell'Unione europea, come Slovenia e Austria (con quest'ultimo paese ha annunciato di aprire le piste solo ai residenti).
Ristoranti aperti a pranzo per le feste
Si potrà pranzare al ristorante il 25 e 26 dicembre, a Capodanno e per l'Epifania. La sera invece resteranno chiusi, così come avviene adesso. Dopo le 18 sarà consentito solo il servizio d'asporto.
Apertura negozi
I negozi dovrebbero restare aperti nei giorni delle festività per lo shopping fino alle 21, per permettere di spalmare la clientela lungo un arco di tempo più ampio possibile e ridurre il rischio di assembramenti. I centri commerciali saranno aperti nei fine settimana fino al 20 dicembre, ma chiusi nel periodo delle vacanze natalizie.
Impianti sci chiusi
Nonostante le richieste e le pressioni arrivate dai governatori delle Regioni di montagna, il governo è stato irremovibile: gli impianti di risalita restano chiusi almeno fino a gennaio per il rischio assembramenti. Aperti invece gli alberghi di montagna dove sarà possibile fare il cenone, ma solo in camera.
Crociere vietate
Fino a qualche giorno fa sembravano una delle poche attività consentite per il turismo, pur con strettissime misure di sicurezza. Invece il governo ha deciso di proibire i viaggi sugli hotel galleggianti.
Apertura scuole
Un ritorno in classe già a dicembre, come auspicato dalla ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, è un'ipotesi che avrebbe avanzato il premier Giuseppe Conte per "dare un segnale": la data indicata sarebbe per una graduale riduzione della didattica a distanza è quella del 14 dicembre. La ministra Azzolina ha fatto sapere che si sta lavorando che misure per una parziale riapertura delle scuole saranno inserite nel nuovo dpcm. Quel che è certo è che gli studenti, sia quelli delle medie ancora in dad sia quelli delle superiori, potranno tornare fra i banchi dopo la Befana.
Italia divisa in fasce
Confermato il sistema delle fasce, la suddivisione delle Regioni in zona rossa, arancione e gialla, in ordine decrescente di diffusione del contagio e di pressione sul sistema sanitari. Come ha detto anche il ministro Speranza rimarrà l'automatismo che permette di intervenire con misure mirate a livello regionale. L'obiettivo è portare entro metà dicembre tutto il Paese in fascia gialla.