Ecco cosa dice la concessione Autostrade e perché è stata così a lungo “secretata”
Dopo anni di polemiche e richieste di trasparenza, nella giornata di ieri Autostrade per l'Italia ha pubblicato sul suo sito web il testo integrale della concessione siglata a suo tempo con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e reso disponibile tutta la documentazione all'opinione pubblica, comprese le parti a lungo secretate e relative principalmente alla remunerazione del capitale. Ma che cosa c'è scritto nel testo di questa famigerata concessione? I punti più interessanti sono soprattutto tre,ovvero quelli che riguardano la manutezione della rete autostradale, la remunerazione del capitale e gli aumenti dei pedaggi. Per iniziare, occorre spiegare anche perché gli atti sono stati parzialmente secretati così a lungo: le concessionarie hanno richiesto e ottenuto dal governo la mancata pubblicizzazione dei termini degli accordi perché considerati dati sensibili che avrebbero potuto favorire i diretti concorrenti presenti sul mercato.
Per quanto riguarda il capitolo manutenzione, il documento stima una spesa per investimenti ordinari pari a 290 milioni di euro annui tra il 2013 e il 2038, mentre di quella relativa alla manutenzione non si dà conto in quanto questo tipo di interventi devono essere autorizzati volta per volta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nell'ambito della relazione annuale pubblicata dall'autorità di vigilanza responsabile dei controlli. La maggior parte dei lavori di manutenzione ordinaria annuale, per un ammontare pari a 262 milioni, è realizzato "attraverso imprese esterne", spesso società in house di proprietà della stessa Autostrade per l'Italia.
Per quanto riguarda il capitolo relativo alla remunerazione del capitale, dai documenti emerge che per concessione Autostrade ha diritto a una remunerazione pari al 10,21% lordo pari al 6,85% al netto delle tasse. Che cosa vuol dire? Che per fare gli investimenti necessari alla rete autostradale,che spesso sono finanziati mediante finanziamenti esterni erogati dalle banche, il concessionario ha diritto a una somma che serve a ripagare i costi per gli interessi passivi sul debito contratto, oltre ai costi per le tasse sul reddito e dunque quel che resta al netto degli oneri costituisce profitto pieno. La remunerazione del capitale concessa ad Autostrade è molto conveniente e non in linea con quella di mercato.
Ultimo capitolo, quello relativo agli aumenti. Come riporta un approfondimento di Repubblica, dai documenti emerge che "l'ex ministro dei Trasporti Graziano Delrio aveva negoziato con Bruxelles una proroga al 2042 della concessione ad Autostrade con una percentuale di remunerazione del capitale per tutti i ‘nuovi investimenti programmati tra il 4 e il 6% lordo'. L'accordo prevede che le tariffe dei pedaggi non possano essere aumentate più dello 0,5% oltre l'inflazione, ma gli aumenti non sono mai stati inferiori all'1,5% oltre l'inflazione".