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E poi si iniziarono a punire i professori che la pensavano diversamente

L’onorevole Pdl Fabio Garagnani presenta la proposta di una modifica al Testo unico sulla scuola che preveda la sospensione dei docenti per “qualunque atto di propaganda politica o ideologica”, con l’istituzione della figura dei delatori impersonati dai dirigenti d’istituto.
A cura di Nadia Vitali
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Che la nostra "Italietta" già da tempo non fosse il migliore dei mondi possibili, era lampante; che la situazione politica con cui quotidianamente ci confrontiamo sia, quanto meno, singolare e stravagante, questo appare chiaro più o meno a tutti, se non altro alla stampa straniera che auspica la fine dell'era Berlusconi da tempo immemore, quanto meno a causa di situazioni incresciose come il caso Ruby. Ma la realtà del nostro paese, in verità, sembra farsi di giorno in giorno sempre più amara e preoccupante e, certamente, non solo per gli scandali e per il fango che i politici continuano a gettarsi addosso senza sosta: piano piano, il seme dell'odio viene instillato non solo nei singoli individui, ma anche nelle istituzioni per cui i cittadini comuni lavorano, talvolta per stipendi miserabili che poco ripagano delle fatiche affrontate.

E così l'ennesimo colpo sta per essere inflitto alla scuola italiana, con delle modalità che ricordano senza mezzi termini i peggiori regimi tirannici che possano venire in mente: dopo gli attacchi alla scuola pubblica da parte del Presidente Silvio Berlusconi, dopo le accuse della parlamentare Pdl Gabriella Carlucci a molti libri di testo di faziosità, arriva finalmente la leggina per mettere tutto a posto, ad opera del deputato Pdl Fabio Garagnani, componente della Commissione Cultura di Montecitorio: lo stesso che il 20 luglio del 2010 aveva presentato una proposta per l'abolizione del valore legale del titolo di Laurea.

La legge prevede, semplicemente, che qualora un professore si trovi a fare "propaganda politica" durante le ore di esercizio della propria professione, debba essere punito con una sospensione dall'insegnamento di "almeno 1-3 mesi". A questa misura si aggiungeranno delle sanzioni di cui ancora non si è specificato e che "dovranno essere contenute in dettaglio in un provvedimento attuativo della legge". Naturalmente non si è specificato cosa si intende per "propaganda", questo bisognerebbe chiederlo all'onorevole: ad esempio, lodare con passione la democrazia nell'Atene di Pericle, può essere considerata propaganda anch'essa? E l'elogio della temperanza e della morigeratezza che contraddistingue buona parte dei più grandi autori della letteratura latina, non potrebbe essere una sorta di propaganda? Ed i richiami idealistici della Rivoluzione francese, il biasimo per il tiranno Napoleone Bonaparte, la commozione allorché si ricorda la "tratta dei neri" e lo schiavismo negli Stati Uniti d'America, anche quella potrebbe essere, perché no, considerata propaganda?

Ma non crediamo che Fabio Garagnani debba essersi posto tali interrogativi. Ma non finisce qui: ha anche istituito la figura del "controllore" che, in ogni situazione di questo tipo, è garanzia di attuazione del programma secondo le regole prestabilite, tramite la creazione di un clima di miserie e sospetti reciproci. Saranno dunque i dirigenti scolastici deputati a questo infame compito di, all'occorrenza, tradire colleghi e "denunciare" la propaganda fatta durante le ore di lezione.

Il decreto legislativo del 16 aprile 1994 numero 297, sarà dunque integrato con un nuovo articolo nel quale senza mezzi termini si specifica che il docente dovrà "astenersi in ogni caso da qualunque atto di propaganda politica o ideologica": "atto" che potrebbe manifestarsi, dunque, anche nella narrazione della gesta della resistenza partigiana o del Risorgimento, giacché nella nostra Italia non si fa alcuno sforzo, nemmeno quello di convenire sulla proprio storia patria in maniera univoca ed appassionata.

In particolare, gli strali dell'onorevole sono diretti verso dei docenti dell'Emilia Romagna, aderenti al sindacato cgil, regione da cui Garagnani proviene e, dunque, presumibilmente, l'unica in cui possa aver avuto a che fare con dei docenti scolastici che avrebbero tentato di inculcare nella sua mente degli ideali. La replica seccata del segretario generale della Flc- Cgil Domenico Pantaleo non si è fatta aspettare: "L'onorevole Garagnani ha perso un'altra occasione per stare zitto", definendo la sua affermazione "delirante" "per usare un eufemismo", come riportato da Repubblica.

Purtroppo, però, c'è da temere molto, quando in un paese che dovrebbe ancora essere una democrazia, leggi del genere che possono essere anche solo pensate dagli esponenti della nostra maggioranza parlamentare. La modifica del testo unico prevederà, inoltre, una norma che specifichi come l'insegnamento della religione non sia semplicemente quello della "storia delle religioni": non sia mai che, anche in questo ambito, dovesse uscire fuori un'"ideologia" diversa.

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