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È morto Salvatore Sciascia, ex senatore di Forza Italia e fedelissimo di Berlusconi

Salvatore Sciascia, ex senatore di Forza Italia e consigliere d’amministrazione di Fininvest, è morto a 81 anni. Fu direttore dei servizi fiscali del gruppo di Silvio Berlusconi, condannato per corruzione nel 2001, poi riabilitato e senatore per tre mandati. Lo ha ricordato Maurizio Gasparri: “Punto di riferimento”.
A cura di Luca Pons
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Fonte: Senato
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È morto all'età di 81 anni Salvatore Sciascia, ex senatore di Forza Italia, che occupò gli scranni di Palazzo Madama dal 2008 fino al 2022 ininterrottamente. Sciascia, contabile di grande esperienza, fu anche direttore dei servizi fiscali di Fininvest e, fino al mese scorso, consigliere di amministrazione del gruppo milanese fondato da Silvio Berlusconi.

Nato il 21 marzo 1943 a Moglia, in provincia di Mantova, la carriera di Sciascia ha visto una svolta dopo l'ingresso in Fininvest nel 1982: è poi diventato direttore dei servizi fiscali del gruppo, mantenendo il ruolo fino al 2001. Negli anni ha ricoperto ruoli e cariche in diverse aziende dei settori televisivo, finanziario e immobiliare. È stato per anni consigliere di amministrazione di Fininvest.

L'ingresso in politica è arrivato nel 2008, con l'elezione al Senato nelle fila del Popolo della libertà. Nel 2013 è arrivata la rielezione, ancora con il Pdl, ma quando il polo del centrodestra si è sciolto Sciascia è entrato in Forza Italia. Nel 2018, ancora una volta, anche grazie alla candidatura in un seggio ‘blindato', è arrivata l'ultima rielezione a Palazzo Madama. Nel 2022, invece, non si era ricandidato.

Sciascia fu noto soprattutto prima di entrare in politica: nel 1994, quando era direttore dei servizi fiscali di Fininvest e Silvio Berlusconi guidava il governo, venne arrestato nell'ambito di un filone di Mani Pulite dedicato alle tangenti alla Guardia di Finanza. Lo stesso Sciascia ammise che tre società del gruppo – Mondadori, Mediolanum e Videotime – tra il 1989 e il 1992 avevano versato diverse centinaia di milioni di lire a tre pattuglie della GdF, nel corso dei controlli fiscali. Negò, invece, che ci fosse stata una tangente da parte di Telepiù, che secondo gli inquirenti sarebbe arrivata invece nel 1994, dopo le elezioni e la vittoria di Forza Italia. Il contabile affermò che i pagamenti erano stati autorizzati da Paolo Berlusconi, fratello del premier poi assolto, mentre l'allora presidente del Consiglio ne sarebbe stato all'oscuro.

Sciascia fu condannato nel 2001 in via definitiva a due anni e sei mesi di carcere, per corruzione. Nel 2005 ottenne dal Tribunale del Riesame di Milano la riabilitazione, che può essere richiesta dopo tre anni dal termine della pena. Così, nel 2008, fu possibile la sua elezione al Senato.

Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato, ha ricordato "con commozione" l'ex parlamentare: "Uomo sempre vicino con competenza e lealtà al presidente Berlusconi. Lo ricordo punto di riferimento essenziale su materie tecniche che ha affrontato con puntualità e con apporto sempre essenziale. Alla famiglia la vicinanza e l'affetto mio personale e di tutti i colleghi del nostro gruppo". Anche Ignazio La Russa, presidente del Senato, ha diffuso una nota su Sciascia: "Senatore apprezzato, ha messo le sue qualità umane e professionali e la lunga esperienza di uomo d'azienda al servizio del Senato e della Nazione".

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