È morta Barbara Balzerani, ex brigatista che fu tra i protagonisti del rapimento di Aldo Moro
È morta Barbara Balzerani, ex componente e dirigente delle Brigate rosse. La donna aveva 75 anni. La notizia è stata diffusa da Silvia De Bernardinis, autrice di alcuni libri sulle Br. Balzerani ebbe un ruolo di spicco nella sezione romana delle Brigate rosse, e partecipò tra le altre operazioni anche al rapimento di Aldo Moro, il 16 marzo 1978 in via Fani, in cui furono uccisi i cinque componenti della scorta dell'allora presidente della Democrazia cristiana.
Balzerani era nata nel 1949 a Colleferro, e nel 1969 si era trasferita a Roma per studiare Filosofia. Durante gli studi aveva iniziato a frequentare gli ambienti della sinistra extra-parlamentare, per poi entrare nelle Brigate Rosse nel 1975. Dal 1977 in poi visse in clandestinità. Ricoprì l'incarico di dirigente della colonna romana delle Br e partecipò a diversi attentati, tra cui l'omicidio del magistrato Girolamo Minervini nel marzo 1980.
Soprattutto, Balzerani partecipò all'agguato di via Fani, in cui furono uccisi i cinque membri della scorta di Aldo Moro e l'ex presidente del Consiglio venne rapito. Durante il sequestro, Balzerani e Mario Moretti (componente del nucleo storico delle Br) restarono nella base di via Gradoli, a Roma. La stessa base fu poi scoperta dalle forze dell'ordine il 18 aprile del 1978, dopo il rapimento di Moro e prima del suo omicidio. In quel momento né Moretti né Balzerani si trovavano all'interno. L'intervento delle forze dell'ordine fu dovuto a una dimenticanza della donna, che avrebbe lasciato la doccia aperta prima di uscire di casa, causando un allagamento che aveva allarmato i vicini.
Moretti venne arrestato nel 1981. Balzerani partecipò al periodo di scissione delle Brigate rosse, guidando la fazione delle Br "Partito comunista combattente", opposta alle Br "Partito guerriglia". Fu poi arrestata nel 1985: fu tra gli ultimi brigatisti catturati. In quel periodo era nota anche come "primula rossa". Quando si trovava già in carcere, rivendicò per le Br l'omicidio dell'ex sindaco di Firenze Lando Conti avvenuto nel febbraio 1986. Fu condannata all'ergastolo.
Negli anni successivi alla condanna, Balzerani si mostrò critica rispetto alla lotta armata, ma non si pentì né se si dissociò in modo esplicito dal suo periodo di militanza. Nel 1993 disse che provava un "profondo rammarico" per coloro che erano stati "colpiti negli affetti" da quanto accaduto negli anni delle Brigate rosse, e più avanti criticò con decisione le Nuove brigate rosse nate nel 1999. Dal 2006 entrò in libertà condizionale, e nel 2011, scontata la sua pena, tornò in piena libertà. Da allora aveva pubblicato quattro libri. L'ultimo, nel 2020, chiamato Lettera a mio padre.