“È il corso la più grande campagna speculativa contro il debito italiano dal 2008”: l’allarme del Ft
I fondi speculativi di tutto il mondo – i cosiddetti hedge fund internazionali – stanno facendo la più grande scommessa contro il debito pubblico italiano dal 2008. L'anno della grande crisi finanziaria. La notizia arriva dal Financial Times, che apre il suo giornale online con il titolone "Hedge funds build biggest bet against Italian debt since 2008", ovvero "i fondi speculativi fanno la più grande scommessa contro il debito italiano dal 2008". La grande posizione ribassista che sarebbe in atto – sempre secondo il quotidiano economico – sarebbe causata dalle crescenti preoccupazioni per le turbolenze politiche in Italia e anche per via della dipendenza del Paese dalle importazioni di gas russe.
Il Financial Times spiega anche che il valore totale delle obbligazioni italiane per scommettere su un calo dei prezzi ha raggiunto il livello più alto da gennaio 2008 in questo mese per un totale di oltre 39 miliardi di euro, secondo i dati di S&P Global Market Intelligence. E sottolinea anche che la corsa dei fondi altamente speculativi a scommettere contro l'Italia arriva "mentre il Paese deve far fronte a crescenti venti contrari economici causati dall'aumento dei prezzi del gas naturale europeo provocato dai tagli alle forniture della Russia e da un clima politico teso con le elezioni che incombono a settembre".
Insomma, le motivazioni sono chiare: "È il Paese più esposto ai prezzi del gas e la partita politica è impegnativa", spiega Mark Dowding, chief investment officer di BlueBay Asset Management, che gestisce circa 106 miliardi di dollari asset. Sempre secondo quanto riportato dal Financial Times, il fondo sta vendendo allo scoperto obbligazioni italiane a 10 anni utilizzando derivati. Infine il quotidiano finanziario ricorda anche che il Fondo monetario internazionale aveva avvisato tempo fa che un embargo russo sul gas avrebbe portato a una contrazione economica di oltre il 5% in Italia e in altri tre Paesi europei, a meno che altre nazioni non condividano le proprie forniture.