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Durigon dice che attraverserà lo Stretto di Messina a nuoto se il Ponte non sarà finito entro il 2032

“Ad inizio 2024 ci sarà la prima pietra per il Ponte sullo Stretto. E vi assicuro che se tra 9 anni, entro il 2032, non sarà ancora pronto, attraverserò lo Stretto a nuoto”, ha detto il sottosegretario leghista Claudio Durigon.
A cura di Annalisa Girardi
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Se il Ponte sullo Stretto di Messina non sarà ultimato entro il 2032 il sottosegretario leghista Claudio Durigon attraverserà a nuoto il canale che separa Sicilia e Calabria. Lo dice lui stesso, intervistato a Un Giorno da Pecora su Rai Radio 1. "Ad inizio 2024 ci sarà la prima pietra per il Ponte sullo Stretto. E vi assicuro che se tra 9 anni, entro il 2032, non sarà ancora pronto, attraverserò lo Stretto a nuoto", ha detto il sottosegretario al Lavoro.

"Il Ponte si farà", ha ribadito l'esponente della Lega, confermando le previsioni che lo stesso Matteo Salvini aveva fatto qualche giorno fa, cioè che entro il prossimo anno sarebbero partiti i lavori e che il Ponte sarebbe stato transitabili dal 2032. "Il Ponte sullo Stretto ritengo che sia un opera fondamentale che si attende da 30 anni, e se tutto va bene sarà transitabile nel 2032", aveva detto il leader del Carroccio dopo aver incontrato i sindacati al ministero dei Trasporti.

Intanto il decreto Ponte ha ricevuto il via libera dalla Camera. Viene quindi definito l'assetto della Stretto di Messina Spa, la società incaricata dei lavori, e riavviata la progettazione. Rimane comunque il nodo dei finanziamenti: il governo ha chiarito che per la sola costruzione dell'opera ci vorranno 13,5 miliardi di euro, a cui aggiungere altri fondi per il rafforzamento dei collegamenti stradali e della rete ferroviaria in Sicilia e Calabria. Ma nel Documento di economia e finanza non c'è traccia di queste risorse, che è probabile verranno alloccate nella prossima legge di Bilancio.

Del tema oggi ha parlato anche il responsabile organizzazione nazionale di Fratelli d'Italia, Giovanni Donzelli, durante un incontro a Messina con il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo: "Migliorare le condizioni delle infrastrutture autostradali e ferroviarie non è in contrapposizione con la realizzazione del Ponte. Se la Sicilia è collegata meglio al resto d'Italia miglioreranno anche le infrastrutture. La narrazione che ha detto in questi anni che se non ci adoperiamo prima per le infrastrutture come facciamo il Ponte, ha portato alla situazione che non abbiamo fatto né il Ponte né il resto. Quindi facciamoli ora entrambi", ha detto.

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