Duecento cittadini europei si riuniscono a Firenze per la Conferenza sul Futuro d’Europa
Circa duecento cittadini europei si sono riuniti questo fine settimana a Firenze per partecipare al panel della Conferenza sul Futuro d'Europa dedicato alla democrazia e allo stato di diritto nel territorio dell'Ue. L'evento, cominciato questa mattina all'Istituto universitario europeo, avrà l'obiettivo di formare una serie di linee guida che saranno poi presentate alla sessione plenaria finale e che dovranno dare alle istituzioni dell'Unione uno strumento per avvicinarsi alle considerazioni e alle esigenze concrete messe nero su bianco dai cittadini.
"Non possiamo continuare con l'idea dell'Europa dei governi, il cuore dell'Europa sono i cittadini", ha commentato Enrico Letta, a margine del dibattito sul futuro dell'Unione europea organizzato dal gruppo dei Socialisti & Democratici in concomitanza con la Conferenza. "Non esiste nessun grande risultato europeo se non c'è grande mobilitazione dell'opinione pubblica", ha aggiunto.
I cittadini, divisi in diversi gruppi di lavoro, vengono da tutti gli Stati membri e hanno età, lingue e storie diversissime tra loro. Provengono da background sociali differenti, da esperienze di vita tra le più disparate tra loro, ma sono riuniti tutti insieme per progettare un futuro diverso per l'Europa. Al centro di questa sessione i concetti di democrazia, stato di diritto e sicurezza, colonne portanti su cui è fondata l'Ue.
Intanto il lavoro della Conferenza sul futuro d'Europa continua anche online. A questo tema la pagina del portale Ue vede già oltre un migliaio di discussioni aperte. Ci sono proposte in ogni lingua europea, rispetto a temi diversi sotto l'ombrello della democrazia e dello stato di diritto: dal rilancio di istituzioni come la Corte di Giustizia europea all'inclusione di queste tematiche all'interno dei percorsi educativi in tutte le scuole europee. Insomma, i cittadini sia online che ai panel stanno dimostrando di avere le idee chiare per quanto riguarda la strada futura dell'Unione. Che poi, però, dovrà essere in grado di ascoltarli e di fare proprie tutte le conclusioni che le verranno consegnate.