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Due consulenze all’azienda del figlio: condannato il governatore del Molise Iorio

Michele Iorio è stato condannato a un anno e 6 mesi di carcere e all’interdizione dai pubblici uffici per un anno e mezzo. Per i magistrati di Campobasso avrebbe favorito l’azienda dove lavora il figlio. Ma il governatore risponde: “Io a posto con la coscienza “.
A cura di Alfonso Biondi
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Il governatore del Molise Iorio

I giudici di Campobasso hanno condannato il governatore del Molise Michele Iorio a un anno e sei mesi di reclusione e all'interdizione dai pubblici uffici per un anno e mezzo. La decisione dei magistrati, arrivata nella tarda serata di ieri, rischia seriamente di far decadere Iorio, ora al terzo mandato da Presidente della regione: l'interdizione dai pubblici uffici, infatti, potrebbe costringerlo il governatore ad abbandonare la carica, determinando, di fatto, nuove elezioni. Al momento, però, la pena è stata sospesa e gli avvocati di Iorio hanno già preannunciato ricorso contro la sentenza.

Due consulenze alla società dove lavora il figlio- L'accusa che pendeva su Iorio era quella di abuso di ufficio, anche se inizialmente era stato ipotizzato anche il reato di concussione, poi caduto in udienza preliminare. Alla base dell'inchiesta ci sono due consulenze affidate alla Bain & Co, multinazionale dove lavora proprio Davide Iorio, figlio del governatore. Le consulenze riguardavano alcuni progetti inerenti l'autostrada Termoli-San Vittore e il sistema sanitario regionale. In particolare, sotto la lente d'ingrandimento dei magistrati sono finite una delibera di giunta del 2003 e una del 2004, proposte all'esecutivo regionale proprio dal Presidente. L'inchiesta condotta dai magistrati di Campobasso non è l'unica che vede implicato il governatore: Iorio, infatti, risulta indagato anche per i soldi del terremoto finiti per acquistare una nave  ed è accusato di aggiotaggio per questioni relative allo Zuccherificio del Molise. Potrebbe, inoltre, finire sotto processo per una vicenda di smaltimento illegale dei rifiuti e per aver favorito una scuola privata nella distribuzione di fondi pubblici.

Iorio: "Sono a posto con la mia coscienza"- Ogni sentenza va rispettata e per questo motivo scelgo di non commentarla, aspettando con fiducia che le prossime fasi di giudizio mi restituiscano la certezza di aver agito correttamente". Sono state queste le parole utilizzato da Iorio per commentare la sentenza. Il governatore ha sottolineato di sentirsi "a posto con la coscienza" e di aver agito sempre "nel rispetto delle regole". Arturo Messere, suo legale, ha parlato di "una sentenza ingiusta": "Vedremo cosa accadrà in appello. Ritengo che il fatto non costituisca minimamente reato" ha concluso Messere.

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