video suggerito
video suggerito
Covid 19

Draghi vuole mantenere lo stato d’emergenza Covid oltre il 31 luglio: ipotesi proroga a fine anno

Nonostante le aperture arrivate negli ultimi giorni da più ministri – tra cui anche Roberto Speranza – sulla sospensione dello stato d’emergenza, l’ipotesi al momento più probabile è quella di prorogare l’emergenza legata al Covid fino alla fine dell’anno. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, sembra non voler rinunciare ai poteri straordinari per la gestione dell’epidemia e della campagna vaccinale.
A cura di Stefano Rizzuti
2.569 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

L’attuale scadenza è quella del 31 luglio, poi lo stato di emergenza per il Coronavirus potrebbe anche non essere prorogato. O, almeno, così sembrava fino a poche ore fa, stando alle dichiarazioni di alcuni ministri. Prima Mariastella Gelmini, poi anche il ben più rigorista Roberto Speranza. Eppure a Palazzo Chigi sembra tirare un’aria diversa, con il presidente del Consiglio, Mario Draghi, pronto a prorogare lo stato d’emergenza, forse addirittura fino alla fine dell’anno. I poteri straordinari sono utili per gestire l’epidemia e per agire senza i vincoli normalmente vigenti, anche in previsione di un completamento della campagna vaccinale che si annuncia tutt’altro che semplice. L’idea che si sta facendo largo a Palazzo Chigi è quella di prorogare lo stato d’emergenza fino al 31 dicembre 2021.

Perché Draghi vuole prorogare lo stato d'emergenza

L’emergenza sanitaria non finirà a luglio, è il ragionamento portato avanti da Draghi: in estate la campagna vaccinale sarà nel vivo più che mai, tanto che la previsione è quella di raggiungere l’80% della popolazione solamente a fine settembre. Non va inoltre sottovalutato il rischio derivante dalla variante indiana e la difficile ripartenza dopo l’estate, quando tutte le attività lavorative torneranno a pieno ritmo e anche le scuole riapriranno a tutti gli studenti, almeno secondo gli obiettivi del governo. In un frangente del genere, secondo Draghi, poter agire con immediatezza e con maggiori poteri è fondamentale. C’è poi un altro problema che verrebbe posto dalla mancata proroga dello stato di emergenza e l’ha spiegato ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza: “Dovremmo individuare una strada normativa per prolungare l’attività del Comitato tecnico-scientifico e della struttura del commissario Figliuolo”.

I punti cruciali: campagna vaccinale e misure urgenti

Nessuna norma ad hoc, quindi, per mantenere in sella Figliuolo e il Cts, in caso di proroga fino a fine anno. Estendere l’emergenza garantirebbe anche la possibilità di ricorrere ai dpcm dove necessario (anche se ora, va detto, il ricorso è ormai minimo). E introdurre eventuali nuove restrizioni per contenere i contagi sarebbe più semplice, anche per i casi delle regole relative alla quarantena per chi torna dall’estero. Il punto principale resta però quello della campagna vaccinale, per cui il presidente del Consiglio ritiene necessari i poteri speciali. Tanto più in un momento in cui la questione degli approvvigionamenti è cruciale, dopo lo stop ad AstraZeneca per gli under 60 e la necessità di sostituire queste dosi con quella i Pfizer e Moderna. Inoltre c’è da pensare all’organizzazione della somministrazione della terza dose, probabilmente necessaria in autunno. Infine, ultimo punto – ma non meno rilevante per Palazzo Chigi – è l’utilità dei maggiori poteri anche per arginare le Regioni e le loro eventuali fughe in avanti. Che siano sulle riaperture e le restrizioni o sulla campagna vaccinale. Anche perché la fine dello stato d’emergenza farebbe tornare la gestione del Coronavirus in capo agli enti territoriali normalmente competenti sui singoli temi, Regioni comprese.

2.569 CONDIVISIONI
32834 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views