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Covid 19

Draghi su vaccini: “Se azione Ue non funziona rispondiamo da soli, pretendiamo rispetto contratti”

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante la replica al Senato torna a parlare della campagna vaccinale: “Per quanto riguarda il coordinamento europeo, va sempre cercato, bisogna lavorare per rafforzarlo, se non funziona in questi momenti drammatici – in cui il tempo è prezioso – occorre anche trovare delle risposte da soli. Noi pretendiamo il rispetto dei contratti da parte delle multinazionali”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Nella sua replica al Senato dopo le comunicazioni in vista del Consiglio Ue, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, torna sul piano vaccinale, sottolineando che va cercato il coordinamento europeo, ma quando non funziona “occorre trovare risposte anche da soli”. Sulle mancate consegne delle dosi, Draghi lancia un chiaro avvertimento: “Noi pretendiamo il rispetto dei contratti da parte delle multinazionali”. Il presidente del Consiglio non vuole, però, parlare di errori del passato: “Io non so se ci sono stati errori, non mi va di perder tempo su quello che è stato, certamente c’è stata una grande delusione dei cittadini europei. Ora le cose vanno meglio, il commissario preposto Breton è bravissimo e i risultati si stanno cominciando a vedere. Occorre guardare al futuro”.

Vaccini, Draghi su coordinamento Ue e rispetto contratti

Il coordinamento europeo sui vaccini è fondamentale per Draghi: “Per quanto riguarda il coordinamento europeo, va sempre cercato, bisogna lavorare per rafforzarlo, se non funziona in questi momenti drammatici – in cui il tempo è prezioso – occorre anche trovare delle risposte da soli. Noi pretendiamo il rispetto dei contratti da parte delle multinazionali, d’altronde avete visto che l’Italia è stata la prima a seguire alcuni pilastri: rigoroso rispetto e bloccare le esportazioni, ma anche la pronta sostituzione dei vaccini mancanti”. Il presidente del Consiglio sostiene, infatti, che anche la diminuzione delle vaccinazioni in Italia sia avvenuta “solo per un giorno: il giorno dopo sono state compensate con un altro vaccino”.

Per Draghi “dobbiamo però guardare agli altri paesi per imparare. Impariamo che una logistica efficiente può perseguire i propri obiettivi molto più velocemente se si attua un certo pragmatismo nella somministrazione, nell’individuazione dei siti vaccinali, nella sburocratizzazione del processo e lì abbiamo da imparare”. Draghi torna anche sul tema delle riaperture, rilanciando un messaggio chiaro: “Noi per primi ora dobbiamo cominciare a pensare alle riaperture, in particolare a cominciare dalla scuola”.

Il bilancio Ue e il patto di stabilità

Uscendo fuori dal quadro del tema Covid, il presidente del Consiglio parla di bilancio comune dell’Ue e delle regole del patto di stabilità: “Non è all’ordine del giorno di questo Consiglio, dove l’unico cenno è il fatto che le clausole di salvaguardia che sospendono le procedure del patto di stabilità vengono riattivate nel 2023. La discussione per un patto di stabilità diverso, per regole diverse, durerà molto tempo, anche nel 2022. Sono tempi molto lunghi, avremo tempo di confrontarci tante volte in futuro. Ma è chiaro che teniamo un occhio ben vigile su queste cose”.

Draghi: in Libia se necessario difendiamo interessi nazionali

Infine, il presidente del Consiglio parla della Libia: “Sosteniamo il governo di unità nazionale in Libia con l’obiettivo delle elezioni a inizio dicembre, rispettando cessate il fuoco e ci sono sviluppi incoraggianti su questo fronte. Io stesso farò una visita in Libia nella prima settimana di aprile, il 6 o 7. L’Italia difende i propri interessi nazionali e la cooperazione internazionale. Se vi fossero interessi contrapposti, l’Italia non avrebbe alcun dubbio a difendere i propri interessi nazionali né deve avere timori reverenziali verso qual che sia partner e mi pare di aver dimostrato estrema indipendenza nei confronti dei valori fondamentali dell’Europa e della nazione”.

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