Draghi: “Serve mercato comune dell’energia, convinciamo i Paesi che hanno esigenze diverse”
"Serve un mercato comune dell'energia, convincendo i Paesi che hanno esigenze diverse". Il premier Draghi interviene così sul caro-energia a margine dell'incontro a Roma con i premier spagnolo, portoghese e greco Pedro Sánchez, António Costa e Kyriakos Mitsotakis. La frase suona come una piccola provocazione contro nazioni come la Francia, che vorrebbero mantenere maggiore autonomia energetica.
Draghi sottolinea che la situazione di volatilità sui mercati delle materie prime è "seria" e si aggiunge ai rincari che già si erano osservati nei mesi scorsi su gas, luce e benzina. Per questo invita tutta l'Unione a intervenire immediatamente "per difendere il potere d’acquisto delle famiglie, sostenere il tessuto produttivo e proteggere la ripresa". L'incontro è infatti servito a definire un approccio comune tra i Paesi del Mediterraneo in vista del Consiglio Europeo della settimana prossima.
"Vogliamo spingere la Commissione Europea e gli altri Paesi membri ad adottare misure incisive, come il tetto al prezzo di importazione del gas– spiega Draghi- ma siamo anche compatti nel mantenere immutato il nostro impegno verso la transizione verde, che si rivela oggi un obiettivo non solo ambientale, ma anche strategico".
Il premier è convinto che un mercato comune dell'energia convenga a tutti, con stoccaggi comuni che potrebbero proteggere a vicenda i Paesi Ue in caso di shock isolati e acquisti condivisi che permetterebbero di avere un peso negoziale migliore nei confronti dei fornitori. Per Draghi, quindi, serve "accelerare sulla diversificazione delle fonti di gas naturale e sulla produzione di energia rinnovabile".
Difesa comune europea, Draghi: "Abbiamo avviato il percorso"
I quattro leader hanno poi affrontato il tema della difesa comune europea, con il premier italiano che ha spiegato come si sia avviato un percorso che potrebbe portare a risultati fruttuosi. Per Draghi, infatti, "la guerra in Ucraina ha dimostrato come questo sia un obiettivo necessario e urgente, in piena complementarità con la Nato".
Per la difesa, così come per la politica energetica e la salvaguardia dell'ambiente, il presidente ricorda che "nei prossimi anni l’Europa ha davanti investimenti molto significativi", con "le spese troppo grandi per qualsiasi bilancio nazionale". Per questo c'è bisogno di "risposte urgenti e ambiziose".