Draghi: “Se siamo in difficoltà è colpa dei non vaccinati, per questo ospedali sono sotto pressione”
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha tenuto una conferenza stampa per illustrare il decreto anti Covid approvato dal governo la scorsa settimana, quello che ha introdotto l'obbligo vaccinale per tutti gli over 50. "Il motivo per cui possiamo adottare un approccio diverso rispetto al passato è uno, il vaccino. Gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipendono dal fatto che ci sono dei non vaccinati, che hanno probabilità molto maggiori di sviluppare forme gravi di malattia. Grazie al vaccino la situazione è molto diversa dal passato", ha detto Draghi.
"Siamo stati tra i primi ad adottare l'obbligo vaccinale per alcune categorie. Ora la circolazione del virus mette di nuovo sotto pressione gli ospedali, soprattutto lo ripeto per gli effetti sulla popolazione non vaccinata", ha proseguito Draghi. "Abbiamo incoraggiato la vaccinazione con l'obbligo vaccinale e l'estensione del Super Green Pass per molte attività. Come i luoghi di lavoro per chi ha più di 50 anni. Lo abbiamo fatto sulla base dei dati che ci dicono che chi ha più di 50 anni corre maggiori rischi", ha sottolineato. "È l'inizio dell'anno, vale la pena guardare al futuro. Abbiamo affrontato tante sfide difficili, le abbiamo superato grazie all'impegno di tutti. Abbiamo quindi tutti i motivi per pensare che ci riusciremo anche stavolta", ha concluso.
Alla conferenza stampa è intervenuto anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha comunicato alcuni dati rispetto alle percentuali di non vaccinati negli ospedali. Quindi ha sottolineato come proprio per l'alta percentuale di vaccinati è stato possibile prendere questo provvedimento per spingere ulteriormente i tassi di immunizzati nel Paese: "Se vogliamo ridurre la pressione sugli ospedali, se vogliamo salvare vite umane, se vogliamo tutelare la ripresa economica è fondamentale ridurre l'area dei non vaccinati. Questo è il senso del decreto e la decisione del governo è basata su questi dati scientifici".
Infine il coordinatore del Cts, Franco Locatelli, ha assicurato che le decisioni del governo sono state prese nel pieno accordo con le opinioni offerte dagli esperti. Stesso discorso per la scuola, su cui ci sono state molte polemiche anche per la mancata richiesta di un parere formale al Comitato tecnico scientifico: Locatelli però ha detto che ci sono state ben 7 riunioni sul tema e gli esperti avrebbero ribadito il supporto al ritorno in presenza.