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Draghi ringrazia chi si è vaccinato contro il Covid: “Campagna procede più spedita che in Europa”

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha fatto il punto sull’andamento della campagna vaccinale in vista del Consiglio europeo di questa settimana. Intervenendo in Senato ha detto che l’Italia è più avanti della media europea: “Dobbiamo essere grati al nostro sistema sanitario, a partire da medici e infermieri”, ma il ringraziamento è andato anche a chi ha deciso di vaccinarsi solo “nelle scorse settimane, dopo aver superato le proprie esitazioni”.
A cura di Giuseppe Pastore
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Pandemia e vaccini, ma anche transizione digitale e migrazioni. Sono alcuni dei temi che saranno al centro del prossimo Consiglio europeo del 21 e 22 ottobre e sui quali oggi il presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi ha riferito in Senato. "Dopo un avvio stentato, la campagna di vaccinazione europea ha raggiunto risultati molto soddisfacenti", ha detto riportando i numeri di una campagna vaccinale in cui l'Italia "procede più spedita della media europea" con l'86% della popolazione sopra i 12 anni che ha ricevuto almeno una dose di vaccino. È il risultato di quello che Draghi ha definito "uno sforzo straordinario" per il quale "dobbiamo essere grati al nostro sistema sanitario, a partire da medici e infermieri". Il plauso del premier è andato anche a chi ha deciso di vaccinarsi solo "nelle scorse settimane, dopo aver superato le proprie esitazioni", perché "la curva epidemiologica è sotto controllo grazie al senso di responsabilità dei cittadini". È questo che consente "di mantenere aperte le scuole, le attività economiche e i luoghi della nostra socialità", ha detto Draghi. Adesso, è il momento di guardare anche al resto del mondo. "Il Consiglio europeo – ha anticipato Mario Draghi – riaffermerà il proprio impegno a contribuire alla solidarietà internazionale in materia di vaccini". L'obiettivo è "incrementare la fornitura di dosi ai Paesi più fragili" perché i dati rivelano che "solo il 2,8% di chi vive in un Paese a basso reddito ha ricevuto almeno una dose di vaccino, a fronte di quasi il 50% della popolazione mondiale". In questo, l'Italia è schierata in prima fila in fatto di solidarietà: "L’Italia ha recentemente triplicato le donazioni di vaccino, da 15 a 45 milioni di dosi, da distribuire principalmente attraverso il meccanismo COVAX. A oggi, abbiamo assegnato più di 11 milioni di dosi: tra questi, circa tre milioni ciascuno a Vietnam e Indonesia, 1,5 milioni all’Iran e 700 mila a Libano, Yemen e Iraq". In Europa, inoltre, proseguirà anche la discussione sull'approccio da adottare "per affrontare e superare eventuali future pandemie", ha anticipato Draghi ricordando la firma della Dichiarazione di Roma che già puntava a "migliorare la risposta globale a future crisi sanitarie anche in tutte le sedi multilaterali appropriate".

Digitale, Draghi: Ciò che è illecito off line deve essere illecito anche on line

Sul fronte del digitale, il Consiglio europeo lavorerà ad una tabella di marcia che conduca al raggiungimento degli obiettivi del che "riguardano quattro aree prioritarie", ha ricordato Mario Draghi in Senato: "Infrastrutture digitali sicure, efficienti e sostenibili; trasformazione digitale delle imprese; digitalizzazione dei servizi pubblici; competenze digitali". L’Italia, ha aggiunto il presidente del Consiglio "ha fatto propri questi obiettivi e ne ha anticipato il raggiungimento al 2026, anche grazie alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza". Il Paese, tuttavia, sconta un divario rispetto al resto dell'Europa che bisognerà "colmare  rapidamente". Per questo, "abbiamo stanziato 50 miliardi di euro, oltre un quarto della dotazione complessiva del Piano", ha ricordato Draghi. E in materia di sicurezza cibernetica, concorrenza, servizi digitali e intelligenza artificiale "dobbiamo migliorare la cooperazione tra gli Stati membri dell’UE". A tal proposito, "l’Italia si è dotata di un’Agenzia per la cybersicurezza nazionale che promuove lo sviluppo di capacità di prevenzione, monitoraggio, rilevamento e mitigazione". Draghi lo ha definito "un tema prioritario per l’Europa" che dovrà mettere in campo "strumenti legislativi appositi". Il consiglio europeo lavorerà anche sulla concorrenza elaborando "proposte di regolamentazione europea per il mercato e i servizi digitali". La posizione è chiara: "La nostra convinzione è che quello che è illecito off line debba essere illecito anche on line". Ulteriore sfida per l'Europa è "raggiungere l’autonomia tecnologica nei semiconduttori e nelle tecnologie quantistiche". Infatti, ha detto Draghi: "L’Unione europea intende produrre il 20% dei semiconduttori mondiali entro il 2030. Per farlo, dobbiamo intervenire subito e con decisione".

Capitolo Energia: Ridurre la dipendenza dai combustibili fossili

E poi c'è il capitolo energia dopo l'aumento del costo di gas ed elettricità. "Questi rincari – ha detto Draghi – sono dovuti principalmente ai movimenti dei prezzi sui mercati internazionali". Il governo è già intervenuto per contenere il rincaro, ma adesso ha "sollecitato la Commissione a esplorare rapidamente l’opzione di acquisti e stoccaggi congiunti di gas naturale su base volontaria con misure di medio periodo". Si tratta di una strategia che "può essere utile per resistere meglio agli shock e sviluppare le capacità industriali di deposito. La Commissione presenterà una proposta di revisione del quadro normativo entro dicembre". Nel medio termine, infatti, l'obiettivo "resta quello di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e aumentare sostanzialmente l’utilizzo di fonti rinnovabili", ha detto Draghi che ha ribadito: "Vogliamo procedere con la transizione ambientale e rispettare gli obiettivi di decarbonizzazione che ci siamo posti per il 2030 e il 2050".

Migrazioni, Draghi: L'Europa dovrebbe impegnarsi di più

Incoraggiare una gestione europea dei flussi migratori. Questa la linea da che il governo propone in Europa: "L’Europa dovrebbe impegnarsi di più – ha detto Draghi – seguendo ad esempio il modello dei cosiddetti corridoi umanitari". Sono due gli impegni in scadenza. Da un lato "la presentazione da parte della Commissione e dell’Alto Rappresentante Josep Borrell, in collaborazione con gli Stati Membri, di piani d’azione per i Paesi di origine e transito prioritari". E dall'altro "la presentazione di un rapporto al Consiglio sul miglior utilizzo possibile di almeno il 10% dei fondi dello strumento di Vicinato, Sviluppo e Cooperazione Internazionale". Draghi ha ricordato anche il ruolo dell'Italia sul fronte della migrazione: "Quest’estate – ha detto – l’Italia ha continuato a far fronte agli obblighi internazionali di salvataggio in mare e di garanzia di protezione internazionale agli aventi diritto. Lo abbiamo fatto con umanità e per difendere i valori europei della solidarietà e dell’accoglienza. Ma è essenziale che, già a questo Consiglio, la Commissione presenti piani d’azione chiari, adeguatamente finanziati, e rivolti con pari priorità a tutte le rotte del Mediterraneo, compresa quella meridionale". Non solo, ma "l’Unione europea deve inoltre prestare attenzione alla specificità delle frontiere marittime e all’effettiva stabilità politica della Libia e della Tunisia".

La lotta al cambiamento climatico in vista del G20 a Roma

Con la ripresa degli scambi internazionali che Draghi ha definito "un’ottima notizia, visto il peso delle esportazioni nella nostra economia", sul tavolo del Consiglio europeo ci sarà anche il tema del commercio internazionale. "Un tema fondamentale per la politica commerciale europea è quello del contrasto al protezionismo", ha detto Draghi in Senato che ha aggiunto: "Dobbiamo migliorare i meccanismi multilaterali esistenti. Per quanto riguarda la riforma dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, ci auguriamo che la Dodicesima Conferenza Ministeriale di fine novembre abbia successo, e che si superino le criticità nei negoziati sui sussidi alla pesca e sulla politica commerciale e sanitaria post-Covid-19". E poi c'è il G20 che il prossimo 30 e 31 ottobre si svolgerà a Roma e sarà presieduto dall'Italia. Lotta al cambiamento climatico, pandemia e sostegno alla ripresa globale saranno gli argomenti al centro della discussione: "L’Unione europea – ha detto Draghi – si è posta obiettivi ambiziosi. Questi includono la riduzione delle emissioni di gas climalteranti del 55% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030, e il raggiungimento di zero emissioni nette nel 2050. Tuttavia, senza il coinvolgimento delle maggiori economie mondiali non potremo rispettare gli accordi di Parigi e contenere il riscaldamento globale entro un grado e mezzo". L'Ue, ha spiegato il Presidente del Consiglio "è responsabile di appena l’8% delle emissioni globali. I Paesi del G20 nel loro complesso ne producono circa tre quarti del totale". La crisi climatica può essere gestita solo "se tutti i principali attori globali decidono di agire in modo incisivo, coordinato e simultaneo. In tutti questi ambiti, l’Italia intende muoversi con convinzione per tutelare l’interesse dei cittadini italiani e di quelli europei".

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