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Draghi riforma il Comitato per la desecretazione degli atti sulle stragi degli anni di piombo

Draghi ha incontrato le associazioni dei parenti delle vittime delle stragi italiane degli anni ’70 e ha annunciato che il Comitato per la desecretazione degli atti sui fatti di piazza Fontana, piazza della Loggia e sulle stragi di Ustica e della stazione di Bologna, sarà gestito dalla Presidenza del Consiglio e non più da Andrea De Pasquale, criticato dai familiari delle vittime per la gestione del fondo Rauti.
A cura di Giuseppe Pastore
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Mario Draghi incontra le associazioni dei familiari delle vittime. Foto da Palazzo Chigi
Mario Draghi incontra le associazioni dei familiari delle vittime. Foto da Palazzo Chigi

Fare ordine sulle stragi italiane per restituire la verità ai cittadini e ai parenti delle vittime. Saranno desecretati, raccolti e digitalizzati i documenti sulle vicende che dal 1969 al 1980 hanno segnato una ferita profonda nella storia del Paese, da piazza Fontana a Milano, passando per la strage di piazza della Loggia a Brescia, fino a quelle di Ustica e della stazione di Bologna. Il Comitato consultivo, istituito per garantire un confronto costante tra istituzioni e associazioni, sarà coordinato direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Mario Draghi lo ha comunicato durante un incontro con i parenti delle vittime, anticipando che a guidare il Comitato sarà il segretario generale Roberto Chieppa.

Una svolta per la desecretazione dei documenti sulle stragi

Si tratta di una novità importante per rimettere in ordine i fatti e svelare la verità su quelle vicende. Sino ad ora il Comitato era guidato dal presidente dell'Archivio centrale di Stato Andrea De Pasquale, in passato criticato dalle associazioni dei familiari delle vittime per la gestione del fondo Rauti e dall'Anpi che aveva definito "inopportuna e impropria" la sua nomina a direttore dell'Archivio. Nel novembre del 2020 De Pasquale, in qualità di direttore della Biblioteca nazionale di Roma, acquisì l'archivio di Pino Rauti, esponente di spicco della destra italiana e segretario nazionale del Movimento sociale italiano tra il 1990 e il 1991, condividendo un comunicato diffuso dalla famiglia in cui non prendeva una posizione rispetto al ruolo di Rauti nella storia del neofascismo italiano, attirandosi così le critiche dei parenti delle vittime delle stragi. Rauti, infatti, è stato coinvolto in più inchieste giudiziarie (senza mai essere condannato) su alcune stragi italiane tra cui quella di piazza Fontana a Milano e di piazza della Loggia a Brescia.

Già ad inizio agosto il premier Draghi aveva disposto con una direttiva la desecretazione degli atti sull'organizzazione Gladio e sulla Loggia P2. Ancora prima, nell'aprile 2014, un'altra direttiva per la desecretazione era stata firmata dall'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. Adesso, il compito del Comitato consultivo di Palazzo Chigi sarà quello di raccogliere e catalogare i tantissimi documenti sparsi tra gli archivi dei Ministeri e degli uffici pubblici. Il passo successivo sarà digitalizzarli per renderli accessibili a chiunque e fare luce su una scia di sangue durata un decennio.

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