Draghi: “Profitti incredibili delle aziende energetiche, le tassiamo e diamo 200 euro ai più poveri”
"Abbiamo appoggiato le sanzioni dell’Unione europea, anche quelle nel settore energetico, e continueremo a farlo con la stessa convinzione in futuro", ha ribadito Draghi cominciando la sua replica al Parlamento europeo. Dopo il suo intervento il presidente ha ascoltato le riflessioni degli europarlamentari, poi ha spiegato: "A livello energetico bisogna darsi da fare per diventare indipendenti, in Italia ci siamo mossi con notevole rapidità per diversificare e accelerare sulle rinnovabili. I provvedimenti di ieri portano alla liberalizzazione dei processi per l’installazione delle rinnovabili".
"Non c’è dubbio che le imprese che hanno operato nel settore elettrico e dell'importazione di energie fossili hanno fatto profitti incredibili – ha detto Draghi – Il nostro governo ieri ha deciso di rinnovare la tassazione di extraprofitti su queste imprese. La tassazione complessiva ha raggiunto il 25%. Si tratta di circa 11 miliardi tra il primo e il secondo provvedimento, così siamo riusciti a dare un assegno uguale per tutti di 200 euro a 28 milioni di persone che guadagnano poco, tra pensionati e lavoratori". In questo modo, ha sottolineato ancora il presidente del Consiglio, "quelli che sono nella fascia più bassa di reddito riceveranno questa misura, che compensa in parte per la perdita di potere d’acquisto". Questo "è un modo per aiutare le famiglie più povere senza minare il bilancio pubblico".
"Questo governo quando è nato è nato come governo ecologico – ha ricordato ancora Draghi – Il clima, la transizione verde e digitale sono pilastri portanti. Il nostro ministro dell’Ambiente è stato straordinario, ha fatto ciò che era impossibile immaginare un anno fa". Poi ha attaccato: "Non siamo d’accordo sulla validità del Superbonus del 110%, il costo di efficientamento è più che triplicato. I prezzi degli investimenti necessari sono più che triplicati, perché così si toglie l’incentivo alla trattativa". E sul Pnrr ha difeso il lavoro fatto finora: "Prima di parlare di modifiche facciamolo funzionare, non è vecchio. Abbiamo rispettato tutti gli obiettivi".
"La sfida più importante è la pace, questo è l’obiettivo principale verso cui si deve muovere l’Ue e verso cui si muove il governo italiano – ha sottolineato infine il presidente del Consiglio – L’integrazione è la nostra migliore alleata, per molte di queste sfide l’unico modo è affrontarle insieme. Non significa solo finanziarle insieme, significa disegnarle, sorvegliarle insieme. Assicurarsi che i soldi siano ben spesi". E ha concluso: "In questo momento i nostri valori sono davanti a sfide mai viste prima. Dobbiamo essere uniti, lì si vede il federalismo ideale. Le risposte devono essere unite pur essendo noi estremamente diversi".