Draghi presenta la manovra: “Pronti 12 miliardi per tagliare le tasse”
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla manovra, la prima del governo Draghi. Dopo aver varato il testo della prossima legge di Bilancio, che ora passa all'esame del Parlamento, il presidente del Consiglio spiega in conferenza stampa, insieme al ministro dell'Economia Franco e al ministro del Lavoro Orlando, le misure della nuova manovra. "Siamo soddisfatti di questo provvedimento, è una legge di Bilancio espansiva, che accompagna la ripresa ed è in piena coerenza con gli altri documenti che guidano l'azione economica di questo governo", comincia Draghi.
Il presidente Draghi passa in rassegna tutti i punti contenuti nella manovra: "Si agisce sia sulla domanda che sull'offerta, tagliamo le tasse, stimoliamo gli investimenti, miglioriamo la spesa sociale con attenzione a giovani e donne. Si esce attraverso la crescita, il Paese crescerà oltre il 6% e questo è una bussola e la strategia di questo governo – spiega – È un momento molto favorevole per l'Italia. Dobbiamo essere capaci di mantenere questa crescita. Intanto dobbiamo essere contenti, gli ultimi due trimestri sono stati notevoli sotto il punto di vista della crescita. È importante capire che questa crescita non è un obiettivo a sé, ma l'attenzione va posta sulla qualità, sulla sostenibilità e sull'equità".
Una quota importante della spesa riguarda il taglio delle tasse: "Per quanto riguarda le tasse mettiamo a disposizione 12 miliardi per ridurre la pressione fiscale. Ci sono 8 miliardi a disposizione per un intervento mirato per ridurre Irpef, Irap, cuneo fiscale – sottolinea Draghi – Nel triennio 22-24 destiniamo quasi 40 miliardi per la riduzione delle imposte. 24 di questi 40 servono per l'intervento sul cuneo, gli altri per investimenti su famiglie e imprese. Confermiamo molti incentivi, anche se rimodulati. Sono stati incentivi che hanno avuto un ruolo molto positivo".
"Questa legge punta con forza al rilancio degli investimenti, con 89 miliardi dal 2022 al 2036. Se uno considera tutto, compreso il Pnrr e i fondi già stanziati, si arriva a 540 miliardi di investimenti in 15 anni. Serviranno a migliorare le infrastrutture, la transizione digitale ed ecologica e colmare il divario tra Nord e Sud – continua il presidente del Consiglio – C'è anche un ambizioso riordino della spesa sociale, con la riforma degli ammortizzatori sociali che insegue il principio dell'universalismo. Tutti i lavoratori saranno coperti".
Poi c'è il tema pensioni, su cui si è tanto discusso in questi giorni: "Sulle pensioni l'impegno del governo è tornare in pieno al contributivo, la Quota 102 è una transizione con 38 anni di contributi e 64 di età. Abbiamo ampliato Ape sociale e Opzione donna". Draghi invia un messaggio chiaro ai sindacati, che protestano contro la politica sulle pensioni: "Il governo è disponibile al confronto con le parti sociali. L'obiettivo è il ritorno al contributivo, ma tante cose si possono aggiustare. Bisogna riequilibrare il rapporto che esiste per le pensioni dei giovani. Tutto questo deve tenersi insieme nel contributivo, che è sostenibile. Ci sarà un intenso confronto con Parlamento e parti sociali".