Draghi: “Natale sarà più sicuro, ma Omicron preoccupa: vaccinare mondo intero per proteggerci tutti”

"L’arrivo dell’inverno e la diffusione della variante Omicron – dalle prime indagini, molto più contagiosa di quelle finora prevalenti – ci impongono la massima attenzione nella gestione della pandemia", ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenendo alla Camera in vista del Consiglio europeo di domani. Prima di cominciare il suo intervento Draghi ha voluto ricordare le nove vittime di Ravanusa, portando ai familiari le condoglianze di tutto il governo. Poi ha proseguito parlando dei temi sul tavolo del Consiglio europeo, in primis per quanto riguarda la pandemia: "I contagi sono in aumento in tutta Europa: nell’ultima settimana, all’interno dell’Unione Europea, si sono registrati in media 57 casi al giorno ogni 100.000 abitanti. In Italia, l’incidenza è più bassa, quasi la metà, ma è comunque in crescita. Il Governo ha deciso di rinnovare lo Stato di emergenza fino al 31 marzo per avere tutti gli strumenti necessari per fronteggiare la situazione. Invito i cittadini a mantenere la massima cautela e a continuare a rispettare le regole che ci siamo dati".
Draghi ha quindi sottolineato che il quadro epidemiologico, per quanto sia ancora fonte di preoccupazione, è molto diverso dall'anno scorso: "Il numero totale di persone attualmente positive al virus in Italia è 297 mila. Dodici mesi fa erano 675 mila, nonostante un livello di restrizioni molto maggiore. Le persone ricoverate sono 8.026. Il 14 dicembre 2020 erano 30.860. Negli ultimi sette giorni ci sono stati in media 95 decessi al giorno. Nello stesso periodo di un anno fa erano stati 629. Dobbiamo essere prudenti, ma ci avviciniamo al Natale più preparati e più sicuri". Il presidente del Consiglio ha quindi spiegato che se oggi la situazione è migliore è solo grazie ai vaccini: "Voglio incoraggiare ancora una volta chi non si è vaccinato a farlo al più presto – e chi ha fatto le prime due dosi a fare la terza appena possibile", ha aggiunto.
Poi ha proseguito, parlando della nuova variante che sta preoccupando tutta Europa: "L’insorgenza della variante Omicron dimostra, ancora una volta, l’importanza di frenare il contagio nel mondo per limitare il rischio di pericolose mutazioni. Non saremo davvero protetti finché i vaccini non avranno raggiunto tutti. I governi dei Paesi più ricchi e le case farmaceutiche hanno preso impegni significativi per la distribuzione di vaccini gratis o a basso costo agli Stati più poveri. Dobbiamo dare seguito a queste promesse con maggiore determinazione", ha detto Draghi.
Di cosa si parlerà al Consiglio europeo del 16 dicembre
Il contrasto al Covid rimane al centro delle discussioni europee. Nella sua lettera di convocazione ai capi di Stato e di governo, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, aveva scritto:
La Covid continuerà a catalizzare la nostra attenzione. La comparsa di nuove varianti ci ricorda che nessuno è al sicuro finché non lo saremo tutti. Più che mai la vaccinazione, comprese le terze dosi, resta lo strumento migliore per combattere la pandemia. Dovremmo compiere ogni sforzo per superare l'esitazione vaccinale e combattere la disinformazione. Il coordinamento delle misure, sulla base delle migliori evidenze scientifiche disponibili, è fondamentale, in particolare al fine di preservare la mobilità. Ci occuperemo anche di cooperazione globale, compresi i modi per intensificare gli sforzi ed eliminare le strozzature nella condivisione e nella somministrazione dei vaccini.
Alla Camera Draghi ha precisato: "Nel mio discorso di oggi intendo affrontare gli argomenti di cui si occuperà il Consiglio europeo di questa settimana. Si tratta della pandemia di Covid-19; del prezzo dell’energia; della gestione condivisa delle crisi; della difesa comune; delle migrazioni; dei rapporti con Paesi esteri, in particolare Bielorussia e Ucraina. Parlerò anche dei temi in discussione all’Euro Summit: la ripresa economica, l’unione bancaria, l’unione dei mercati dei capitali".
Proseguendo nel suo intervento, il presidente del Consiglio ha quindi fatto riferimento all'aumento del costo dell'energia, spiegando che questo sia "legato soprattutto a cause congiunturali, come la ripresa economica globale e le strozzature negli approvvigionamenti". Tuttavia, ha aggiunto: "I rincari riflettono anche un problema strutturale della transizione energetica. L’espansione delle rinnovabili è ancora incompleta, anche a causa delle esitazioni dei Governi di molti Paesi. Al tempo stesso, per raggiungere l’obiettivo di ridurre le emissioni, a livello globale utilizziamo meno fonti fossili come il carbone. Il risultato è una dipendenza da combustibili di transizione come il gas, con rischi di aumento dei prezzi. Il Governo si è impegnato a definire una chiara traiettoria di decarbonizzazione, con tempi rapidi ma realistici, e con obiettivi misurabili".
Nell'immediato, però, il governo vuole limitare l'impatto di questi aumenti in bolletta sui cittadini, specialmente per quanto riguarda le fasce più deboli. Il governo finora ha già stanziato 4 miliardi di euro per contenere questi incrementi, ma Draghi ha assicurato di essere pronto a fare di più se la situazione non dovesse stabilizzarsi. "L’Italia è impegnata a trovare una soluzione strutturale al problema dei prezzi dell’energia a livello europeo. Penso, per esempio, alla proposta di creare stoccaggi integrati di scorte strategiche di gas. Un’iniziativa in tal senso migliorerebbe la capacità di tutti i Paesi europei di far fronte a rialzo di prezzi improvvisi, come quello attuale. Al momento manca un accordo su come procedere, ma è opportuno che il Consiglio continui ad occuparsene anche nelle prossime riunioni".
La ripresa economica post Covid
Draghi ha quindi parlato della ripresa economica, un altro elemento sul tavolo del Consiglio europeo. "La Commissione europea prevede che l’Italia crescerà del 6,2% quest’anno, un tasso superiore a quello dell’Unione europea, pari al 5%. Permangono però elementi di incertezza, come la diffusione della variante Omicron e le pressioni inflazionistiche, legate anche all’aumento dei prezzi dell’energia. A fronte di questi rischi, è giusto confermare una politica di bilancio espansiva per il 2022, che consolidi il sentiero di crescita e punti soprattutto sugli investimenti", ha puntualizzato Draghi.