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Guerra in Ucraina

Ucraina, Draghi: “Italia accontentata sul tetto al prezzo del gas. Salvini a Mosca? Noi siamo con Ue e Nato”

Il premier Mario Draghi spiega in conferenza stampa che l’Unione europea avvierà un meccanismo di “price cap” sul gas e bacchetta Salvini per la sua proposta di andare a Mosca.
A cura di Giacomo Andreoli
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"Sul funzionamento del mercato dell'energia e sui prezzi alti siamo stati accontentati. La Commissione ha ricevuto ufficialmente mandato per studiare la fattibilità del price cap". Così Mario Draghi interviene in conferenza stampa a margine del Consiglio europeo straordinario di Bruxelles.

Riunione che Draghi definisce "un po' lunga", ma di cui si dice soddisfatto, soprattutto per la probabile imposizione di un tetto al prezzo del gas. Quindi bacchetta Salvini per la sua proposta di andare direttamente a Mosca a cercare la pace e per il presunto incontro con l'ambasciatore russo subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. "Il governo – dice il presidente del Consiglio- quando si è formato ha spiegato di essere fermamente collocato nell'Ue, nel rapporto storico transatlantico. Si è mosso sempre su questo binario e continua a muoversi così. Per questo siamo allineati con i partner del G7 e intende continuare su questa strada. Questo è quanto, non si fa spostare da queste cose". Draghi racconta quindi di non volere entrare nei rapporti delle persone di governo, ma l'importante è che questi siano "trasparenti".

Poi rassicura sull'inflazione, spiegando che quella in Europa è legata solo a cibo ed energia, mentre negli Stati Uniti è alta a prescindere. "Negli Usa -argomenta- invece il tasso di inflazione è molto alto, così come le aspettative, ciò giustifica politica monetaria velocemente restrittiva lì e la gradualità che c'è in Europa". E ancora: annuncia che l'esecutivo, che ha già speso 30 miliardi per mitigare gli effetti del caro energia su 6 milioni di famiglie vulnerabili e a favore delle imprese, continuerà "a fare tutto il necessario per aiutare i deboli e la competitività delle aziende".

Sulla crisi alimentare, quindi, spiega che il piano per sbloccare i porti ucraini e l'export di cereali e sementi è in campo, con la Russia che promette supporto. Non si tratta solo di aiutare a liberare i porti, ma anche organizzare trasporti eccezionali via terra, tramite le ferrovie e il passaggio nei Paesi dell'Est Europa. "L'importante è far presto – dice Draghi- tra poco sarà pronto il nuovo raccolto e se i silos non saranno svuotati, non ci sarà posto dove mettere il grano".

Quanto all'entrata dell'Ucraina nell'Unione europea il premier spiega che "lo status di candidato trova l'obiezione di quasi tutti gli Stati dell'Ue, esclusa l'Italia, ma immaginare un percorso rapido per Kiev sì e mi sembra che anche la Commissione sia d'accordo". Infine Draghi smentisce di essere interessato a diventare presidente della Commissione europea o Segretario generale della Nato dopo la fine della sua esperienza al governo.

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