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Draghi incontra il premier libico: “Italia farà la sua parte. Tripoli rispetti diritti dei migranti”

“L’Italia continuerà a fare la sua parte in termini di risorse e capacità formative, ma serve un’azione dell’UE determinata e rapida. Ritengo inoltre sia interesse anche libico assicurare il pieno rispetto dei diritti di rifugiati e migranti”: lo ha detto oggi Mario Draghi, in conferenza stampa dopo l’incontro con il primo ministro del governo di unità nazionale libico, Abdul Hamid Dbeibah, a Roma.
A cura di Annalisa Girardi
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"Ci siamo confrontati sui temi migratori e umanitari, che rappresentano una priorità per la Libia e per l’Italia.
Abbiamo preso in esame il controllo delle frontiere libiche, anche meridionali, il contrasto al traffico di esseri umani, l’assistenza ai rifugiati, i corridoi umanitari, e lo sviluppo delle comunità rurali
": lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa dopo l'incontro con il primo ministro del governo di unità nazionale libico, Abdul Hamid Dbeibah, avvenuto oggi a Roma. Draghi ha ribadito la volontà, da parte dell'Italia, di continuare a finanziare i rimpatri verso la Libia, così come le evacuazioni umanitarie dal Paese, chiedendo però a Tripoli il pieno rispetto dei diritti umani: "L’Italia intende continuare a finanziare i rimpatri volontari assistiti e le evacuazioni umanitarie dalla Libia. Ritengo sia interesse anche libico assicurare il pieno rispetto dei diritti di rifugiati e migranti".

In sostanza Draghi ha assicurato che l'Italia continuerà a svolgere il propio ruolo in Libia, quindi anche per quanto riguarda, ad esempio, le attività di addestramento e finanziamento della Guardia costiera di Tripoli. Ma ha sottolineato allo stesso tempo che anche Bruxelles deve intervenire sul dossier: "L’Italia continuerà a fare la sua parte in termini di risorse e capacità formative, ma serve un’azione dell’UE determinata e rapida. Al Consiglio Europeo di giugno, su proposta italiana, la migrazione tornerà al centro dell’attenzione politica in tutte le sue dimensioni – interna ed esterna", ha concluso Draghi.

I due capi di governo non hanno parlato solo di immigrazione. Hanno discusso anche del processo di pace nel Paese: "L'Italia rimane al fianco della Libia e conferma il suo convinto impegno per il consolidamento della pace e della sicurezza. Ribadiamo la nostra determinazione a collaborare con l'autorità esecutiva unificata ad interim e a sostenerla nelle prossime decisive fasi della transizione istituzionale", ha detto ancora Draghi, sottolineando che ora gli obiettivi siano l'attuazione completa dell'accordo sul cessate il fuoco a partire dal ritiro di tutte le forze e i mercenari stranieri, la riunificazione delle istituzione e la realizzazione delle riforme socio-economiche e infine la tenuta di elezioni democratiche alla fine dell'anno.

E infine Draghi ha concluso: "Ci sono tantissimi temi che sono stati toccati oggi. Uno è la cooperazione in campo sanitario: l’Italia si impegnerà nella costruzione di ospedali e anche nel ricevere qui e curare vari bambini malati di cancro. Il secondo è quello della collaborazione in campo energetico: oggi abbiamo parlato di rinnovabili, le possibilità sono molto ampie e le nostre società sono pronte per diversi progetti".

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