Draghi ha detto che la scuola sarà la prima a ripartire
Durante la conferenza stampa convocata dopo l'approvazione del decreto Sostegni il presidente del Consiglio Maro Draghi ha detto che verrà data priorità alla scuola: "Direi che per quel che mi riguarda la scuola sarà la prima attività a riaprire quando la situazione dei contagi lo permetterà. Per lo meno la frequenza scolastica fino alla prima media", ha detto.
A una domanda sulla possibilità di incrementare i sostegni alle famiglie, il presidente del Consiglio ha risposto così: "Il sostegno alla famiglia diminuisce se c'è frequenza scolastica". Della riapertura delle scuole si era discusso durante il Consiglio dei ministri. È stata la ministra per la Famiglia, la renziana Elena Bonetti, a proporre di riaprire le scuole anche in zona rossa, fino alla prima media.
Nel decreto Sostegni ci sono 32 miliardi di euro, di cui un terzo è destinato alle imprese e oltre un decimo agli enti locali. Per la scuola sono in arrivo 150 milioni per il recupero delle competenze e della socialità durante l'estate, e altri 150 milioni per aspetti più sanitari. Inoltre il personale scolastico e amministrativo assente per vaccino è "giustificato". Nel provvedimento si specifica che le scuole potranno utilizzare le risorse anche per proporre attività da svolgere alla fine delle lezioni e prima dell'inizio del prossimo anno scolastico, quindi in estate. Complessivamente si parla dunque di 300 milioni, risorse che saranno gestite dal ministero di Viale Trastevere. "Il governo – ha commentato il ministro Patrizio Bianchi – ha riconosciuto, dentro un provvedimento che mette in campo interventi dello Stato a favore della ripresa del Paese, l'importanza strategica della scuola".
"Ci sono risorse per il ritorno in sicurezza, quanto prima, a tutte le attività in presenza – ha detto ancora il ministro – E ci sono risorse per accompagnare la chiusura dell'anno scolastico e la costruzione di un ponte verso il prossimo, per il recupero di competenze e socialità. Siamo al lavoro per integrare ulteriormente gli stanziamenti dedicati al potenziamento dell'offerta formativa".
In particolare, si legge in una nota del ministero dell'Istruzione, "dei 300 milioni previsti dal decreto sostegni, 150 milioni serviranno per l'acquisto, sulla base delle esigenze delle singole istituzioni scolastiche, di: dispositivi di protezione e materiali per l'igiene individuale e degli ambienti, nonché di ogni altro materiale, anche di consumo, il cui impiego sia riconducibile all'emergenza epidemiologica da Covid-19; di specifici servizi professionali per il supporto e l'assistenza psicologica e pedagogica, da rivolgere, in particolar modo, a studentesse e studenti, oltre che al personale scolastico, in relazione alla prevenzione e al trattamento dei disagi e delle conseguenze derivanti dall'emergenza epidemiologica da Covid-19".
Gli altri 150 milioni previsti dal decreto serviranno invece a "supportare le istituzioni scolastiche nella gestione della situazione emergenziale e nello sviluppo di attività volte a potenziare l'offerta formativa extracurricolare, il recupero delle competenze di base, il consolidamento delle discipline, la promozione di attività per il recupero della socialità, della proattività, della vita di gruppo delle studentesse e degli studenti anche nel periodo che intercorre tra la fine delle lezioni dell'anno scolastico 2020/2021 e l'inizio di quelle dell'anno scolastico 2021/2022".
Nel dl Sostegni varato questa sera c'è anche un capitolo da 35 milioni, dedicato al Sud, per l'acquisto di dispositivi e strumenti digitali individuali da concedere in comodato d'uso a studentesse e studenti meno abbienti per le attività di didattica digitale.