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Guerra in Ucraina

Russia-Ucraina, Draghi: “Essenziale che Putin non vinca la guerra, rischio di una catastrofe alimentare è colpa sua”

Il premier è intervenuto al Consiglio Ue in corso a Bruxelles. Con Macron e Scholz, poi, ha avuto un trilaterale per discutere della crisi alimentare in corso.
A cura di Giacomo Andreoli
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Per Draghi è "essenziale che Putin non vinca la guerra in Ucraina". Lo dice lui stesso al Consiglio europeo in corso a Bruxelles, assieme agli altri leader dell'Unione. Con due di questi (Macron e Scholz) ha avuto anche un trilaterale a parte per discutere della crisi geopolitica ed alimentare in corso. "Allo stesso tempo– aggiunge il capo del governo- dobbiamo chiederci se può essere utile parlargli. Sono scettico dell'utilità di queste telefonate, ma ci sono ragioni per farle. Queste conversazioni dimostrano che è Putin a non volere la pace".

Quindi aggiunge che il rischio di una catastrofe alimentare è "reale" e sarebbe tutto da imputare allo stesso presidente russo. Per Draghi il confronto con il numero uno del Cremlino è "necessario per risolvere il problema del grano, della sicurezza alimentare. Se non ci sarà una soluzione, dovrà essere chiaro che la colpa è di Putin". Quanto all'Ucraina, il premier sottolinea che deve poter decidere "che pace vuole", perché qualora Kiev fosse contraria ai contenuti del negoziato, un eventuale accordo non sarebbe sostenibile. E ancora, dice che offrire all'Ucraina lo status di Paese candidato all'ingresso in Europa "può essere un gesto simbolico importante, un messaggio di sostegno nel mezzo della guerra". Questo dopo che il presidente Zelensky è intervenuto con un video-messaggio di dieci minuti durante lo stesso Consiglio, mettendo l'accento sui rischi della crisi alimentare per tutto il mondo.

Capitolo sanzioni. Per Draghi l'Unione europea deve rimanere unità, con l'Italia che è d'accordo sul pacchetto, "purché non ci siano squilibri tra gli Stati membri". Leggasi: va bene l'embargo sul petrolio e le altre sanzioni, ma purché non gravino solo sull'Italia. Sulla sicurezza alimentare, invece, chiede all'Ue di stare dalla parte dell'Africa, sentendo il "dovere" di "chiederci come possiamo aiutare, perché se non acceleriamo rischiamo di arrivare tardi".

Infine sulla politica energetica il presidente del Consiglio avverte che l'Europa, dopo questo conflitto, non può tornare alla sua vecchia politica energetica. "Dobbiamo muoverci ora per cambiare i nostri fornitori di energia nel lungo periodo" dice senza mezzi termini.

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