Draghi e Merkel dicono che sull’immigrazione va rinnovato l’accordo col “dittatore” Erdogan
"Erdogan è un dittatore di cui si ha bisogno". Era stato chiaro Mario Draghi qualche mese fa, quando si parlava solo del sofà-gate, esprimendo la sua opinione sul presidente turco e sulla sua figura e scatenando un caso diplomatico. Se tutti si erano concentrati sulla prima parte della frase allora, oggi, invece, l'attenzione cade sulla seconda. Perché di Erdogan l'Unione europea ha deciso di avere bisogno. L'incontro a Berlino tra Draghi e Angela Merkel è stato incentrato sul tema dei migranti: "Dobbiamo aprire una prospettiva sul futuro, la Turchia ha tutti i diritti ad essere appoggiata – ha spiegato la cancelliera tedesca – Non possiamo andare avanti senza la cooperazione con la Turchia". Subito dopo arriva la conferma del presidente del Consiglio, che risponde con un secco "sì" al rinnovo dell'accordo con la Turchia sull'immigrazione.
Merkel e Draghi si presentano in conferenza stampa dopo il vertice a due di oggi spiegando di essere stati d'accordo praticamente su tutto: "L'Italia è un Paese di arrivo, noi siamo colpiti dai flussi secondari – ha spiegato la cancelliera tedesca – Occorre iniziare ad agire dai Paesi di provenienza e su questa gestione siamo completamente d'accordo". Secondo Merkel bisogna creare "canali legali per migrare in Europa", in modo da "fornire un'alternativa al traffico di esseri umani". Bisogna creare dei "canali per dare la possibilità a chi non ha diritto d'asilo di svolgere una formazione o di fare un mestiere perché non vogliamo appoggiare trafficanti e scafisti", ha continuato la cancelliera, ringraziando l'Italia per le iniziative prese in Libia. L'impegno sul dossier migranti è "aiutarsi reciprocamente", ha aggiunto Draghi.
Durante la conferenza si è parlato anche della situazione della pandemia di Covid in Europa, con i due leader che si sono definiti "entrambi cauti" ma "felici che ci sia un sostanziale miglioramento", anche se si tratta di "un progresso fragile". La quota delle persone vaccinate "cresce" ma "ancora non si può dire che ci stiamo avvicinando all'immunità di gregge" a causa delle "nuove varianti", ha spiegato Merkel. La cancelliera tedesca e il presidente italiano si rivedranno giovedì e venerdì al Consiglio europeo, quando sul tema migranti, forse, arriveranno risposte più soddisfacenti.